Voci dall’aldilà. O meglio, voci in grado di evocare immagini e suggestioni provenienti dall’altro mondo. Un gruppo di archeologi ha sperimentato, ai nostri giorni, l’effetto sorprendente sul cervello umano dei suoni prodotti all’interno di una necropoli preistorica, nel cuore di Malta.
L’IPOGEO ĦAL- SAFLIENI A MALTA
L’ipogeo di Ħal Saflieni è un complesso sotterraneo costruito in tempi molto antichi, verso il 3600 a.C. Si trattava nello stesso tempo di un cimitero (come testimoniano i vari resti umani rinvenuti) e di un tempio, utilizzato per scopi rituali durante il Neolitico dagli abitanti dell’isola del Mediterraneo. Al suo interno, si trova una stanza- detta “La camera dell’Oracolo”- rinomata per l’ eccezionale acustica. Una fama ben meritata.
I test hanno dimostrato che una voce maschile modulata su due frequenze- 70 e 114 Hz, quest’ultima identica a quella del tradizionale tamburo sciamanico- é in grado di provocare una impressionante risonanza. Quando lo hanno fatto i ricercatori, si è prodotta un’eco durata ben 8 secondi che si è propagata per l’intero ipogeo, creando un effetto da non credere.
L’archeologo Fernando Coimbra ha raccontato di aver sentito il suono attraversargli il corpo ad alta velocità, lasciandogli una sensazione di tranquillità. La seconda volta, la sensazione si è ripetuta, ma lo studioso ha anche avuto come la percezione che quell’eco si riflettesse dal suo corpo alle pitture murali dipinte con l’ocra. Impossibile immaginare cosa potesse scatenare questa medesima esperienza nelle menti dei nostri antenati, nell’antichità, seduti in quel luogo buio, umido ed oscuro, ad ascoltare i canti rituali amplificati nell’ipogeo, mentre la luce tremolante delle torce illuminava le ossa dei loro cari defunti.
Suoni basso/baritonali, nel range di 70/130 Hz, si manifestano come fenomeno naturale in altri punti dell’ipogeo, così come avviene anche nel tumulo di Newgrange, una tomba a corridoio del III millennio a.C. edificata in Irlanda. Prove di laboratorio dimostrano che l’esposizione a queste particolari frequenze possa aver effetti sull’attività del nostro cervello.
LA CAMERA DELL’ORACOLO
Nell’articolo, che sintetizza lo studio presentato durante la conferenza Archaeoacoustics che si è tenuta a Malta nei mesi scorsi, il dottor Paolo Debertolis ha esposto i risultati dei test condotti dall’Unità di Neurofisiologia clinica dell’Università di Trieste. “Ciascun volontario ha la sua personale frequenza di attivazione, sempre compresa tra 90 e 120 Hz. I soggetti con una prevalenza del lobo frontale durante l’esperimento hanno ricevuto idee e pensieri, come accade durante la meditazione, mentre coloro nei quali prevale il lobo occipitale hanno visualizzato delle immagini.”
Insomma, grazie a questi suoni, gli antichi potevano trovarsi in uno stato alterato di coscienza, senza bisogno di droghe o di altre sostanze chimiche. “Riteniamo praticamente inevitabile che le popolazioni di Malta del Neolitico abbiano scoperto gli effetti acustici dell’Ipogeo e che lo vivessero come un’esperienza straordinaria, strana, persino assurda e ultraterrena”, scrivono poi l’antropologo Ezra Zubrow e lo psicologo Torill Lindstrom .
I ricercatori sembrano convinti che il fenomeno sia stato volontariamente prodotto dai costruttori del tempo, nel IV millennio a. C., grazie a tecniche particolari in grado di amplificare l’eco. Lo sostiene ad esempio Glenn Kreisberg, ingegnere acustico, parte del gruppo di ricerca. “La Camera dell’Oracolo, specialmente vicino all’entrata nella parte esterna e la stessa camera allungata, appaiono essere state intenzionalmente scavate a forma di onda.”
“L’aver creato due nicchie che concentrano l’effetto del suono, la forma curva della Camera dell’Oracolo con il suo taglio particolare sul retro, i soffitti aggettanti e le mura concave nelle altre stanze anticipano le prestazioni della moderna ingegneria acustica”, ha spiegato Linda Eneix, promotrice del progetto. “Se accettiamo che questi schemi non sono casuali, allora è chiaro che i costruttori di Ħal Saflieni sapevano come manipolare a loro piacimento le esperienze psicologiche e fisiologiche umane, indipendentemente che sapessero spiegarlo o no”.
Nel corso della conferenza, è stato dimostrato che un suono particolare è spesso associato al sacro: dalle grotte preistoriche coperte dai graffiti in Francia e Spagna, ai santuari greci e a quelli delle valli elamite in Iran. Ogni luogo particolare, dotato di caratteristiche acustiche sui generis, non riscontrabili nella quotidianità, assumeva un’importanza straordinaria, perché quei suoni eccezionali rivelavano la presenza della divinità.
UN DETTAGLIO DEL SOFFITTO
Il popolo che scavò in quel modo l’ipogeo è lo stesso che elaborò un calendario solare completo con l’indicazione di solstizi ed equinozi che funziona ancora, in una delle strutture megalitiche sotterranee. Per i ricercatori, non c’è dubbio che una scuola sofisticata di conoscenze architettoniche, astronomiche ed acustiche fosse presente già molto prima che gli Antichi Egizi iniziassero a costruire le Piramidi. Forse persino migliaia di anni prima.