L’Area 51? Esiste, ma non contiene traccia di Extraterrestri. Che ci sono- sia chiaro- e quasi sicuramente li troveremo entro qualche decennio, tuttavia per ora non si sono fatti vedere dalle nostre parti. Parola di Charles Frank Bolden, il direttore della NASA che prima di ricoprire questo importante ruolo è stato alto ufficiale dell’U.S. Army, pilota, astronauta. Come si suol dire, “una persona informata sui fatti”.
UN GIOVANE CHARLES F. BOLDEN, IN VERSIONE ASTRONAUTA
Il boss dell’agenzia spaziale americana è stato sommerso di domande durante l’incontro con una scolaresca inglese, organizzato dal giornale per ragazzi First News. I bambini, con la loro spontaneità, non hanno usato giri di parole, ma sono andati dritto al sodo. Come ha fatto- racconta The Telegraph– la piccola Carmen, 10 anni, che gli ha chiesto se crede negli Alieni.
“Credo che un giorno troveremo altre forme di vita o una forma di vita, se non nel nostro sistema solare, almeno in uno dei miliardi di sistemi solari presenti nell’universo”, ha risposto Bolden, aggiungendo:”Oggi sappiamo che esistono letteralmente migliaia, se non milioni, di altri pianeti, molti dei quali possono essere assai simili alla Terra. Ecco perché molti di noi pensano che troveremo la prova che la vita esiste in qualche altra parte del cosmo”.
Al suo giovane pubblico molto attento ha poi spiegato che uno dei metodi con i quali gli scienziati sperano di scoprirla è il telescopio spaziale James Webb, il cui lancio è previsto nel 2018. Il gioiello della nostra tecnologia più avanzata permetterà agli astronomi di individuare nelle atmosfere degli esopianeti gli elementi che denotano la presenza di vita. Un’opinione condivisa da un’altra scienziata di punta della NASA, Ellen Stofan.
LA NASA PUNTA SUI PIANETI PIÙ SIMILI ALLA TERRA
Qualche mese fa si è espressa in termini molto ottimistici sulla ricerca di organismi viventi extraterrestri che potrebbe arrivare a buon fine nel giro di 10 o 20 anni. “Sappiamo dove guardare, sappiamo come cercare. Nella maggioranza dei casi, abbiamo già la tecnologia e stiamo per incrementarla. Anzi, penso che siamo assolutamente sulla strada giusta”, ha detto. Ma subito ha aggiunto, a scanso di equivoci:”Non stiamo parlando di omini verdi, ma di piccoli microbi”. Ovviamente.
Loro- gli omini verdi o grigi o di qualsivoglia colore- per gli studiosi seri ed accreditati sono solo frutto di una fertile fantasia. Divertenti, ma niente più che pura immaginazione. Esattamente come le storie che riguardano l’Area 51, la famigerata zona militare che si estende in Nevada , la cui esistenza è stata strenuamente negata fino a qualche anno fa, quando i documenti che ne dimostrano la presenza sul suolo americano sono divenuti pubblici.
Nel 2013, ad esempio, grazie al Freedom of Information Act– la legge che permette l’accesso ad informazioni contenute in atti governativi su richiesta dei cittadini- si è scoperto che la CIA da decenni sapeva che vicino al Groom Lake sorge una base militare segreta, già usata durante la Seconda Guerra Mondiale per addestrare i piloti e in seguito per testare i velivoli sperimentali, come gli aerei spia U-2. Comunque, nonostante le smentite, tutti negli Stati Uniti sanno da sempre che l’Area 51 è reale, grazie anche alle fotografie scattate dai satelliti. Ma il punto centrale è: quale è il suo vero scopo?
UN’IMMAGINE SATELLITARE DELL’AREA 51
La cortina di mistero che l’ha avvolta per così tanti anni ha favorito il moltiplicarsi di teorie complottiste e di ipotesi fantastiche. Prima fra tutte, l’idea che nei sotterranei inaccessibili di quella base Top Secret siano stati celati corpi e mezzi volanti alieni, arrivati chissà come sulla Terra, e che-lì sotto- le nostre menti più acute abbiano lavorato per comprendere e duplicare la tecnologia super avanzata dei dischi volanti precipitati. Nessuna paura, però: si tratta solo di falsità.
“C’è l’Area 51, ma non è quello che tanta gente pensa che sia”, ha garantito Bolden. “Io ci sono stato e non è altro che un normale centro di ricerca e di sviluppo. Non ho mai visto nè Alieni nè astronavi nè altro del genere, quando sono stato in quel luogo. Ma a causa della segretezza delle ricerche condotte in ambito aeronautico, la gente dice che laggiù ci sono degli esseri alieni”.
Charles Bolden ha poi rassicurato tutti anche sulle missioni Apollo. Le polemiche in merito al primo allunaggio, quello del luglio 1969, sono riesplose di recente, dopo un provocatorio articolo pubblicato dal quotidiano russo Izvestija nel quale si ricorda la strana distruzione dei filmati originali e la sparizione delle rocce in grado di provare che davvero, quel giorno, Armstrong sia stato il primo uomo a calpestare il suolo lunare.
MOLTI RITENGONO UN FALSO LA MISSIONE DI APOLLO 11
“Capisco che la gente possa avere dubbi, ma io invece non ho dubbi che siamo stati lassù come non ne ho sul fatto che andremo su Marte durante la vostra vita”, ha detto Bolden agli alunni inglesi. Eppure, c’è ancora chi è convinto che quello storico balzo in avanti per l’Umanità non sia affatto avvenuto sulla Luna, ma molto più vicino a noi: in un set cinematografico, allestito niente meno che da Stanley Kubrick, in un luogo segretissimo. Quale? L’ Area 51, ancora lei…
SABRINA PIERAGOSTINI