Le mummie del Perù? Tutte false, eccetto una. Ma quell’unico reperto autentico, da solo, potrebbe bastare a far riscrivere la storia dell’Umanità. Lo sostiene un ricercatore inglese, Steve Mera, dopo aver ottenuto i risultati dei test compiuti su alcuni campioni provenienti da quegli strani corpi trovati nel deserto vicino a Nazca. A fargli credere che siamo vicini alla scoperta più importante del XXI secolo sono le analisi effettuate su Maria.
Con questo nome viene chiamato l’individuo di dimensioni maggiori presentato al mondo da un team di documentaristi, medici e avventurieri, che riunisce il giornalista messicano Jaime Maussan, il fisico russo Konstantin Korotkov e l’archeologo francese Thierry Jamin insieme al sito web Gaia.com. Maria non è tecnicamente una vera mummia, perché presenta ancora tutti gli organi interni, ma il suo corpo ha subito un processo di mummificazione naturale che ne ha permesso la conservazione quasi perfetta fino ad oggi.
Le sue caratteristiche morfologiche sono molto particolari: Maria ha un cranio allungato, grandi orbite oculari, naso minuscolo senza narici, niente padiglioni auricolari e solo tre dita, sia nelle mani che nei piedi. Alta circa un metro e 68, appare seduta con le braccia che circondano le gambe flesse, in una posizione fetale. Ma ancora più particolare, a quanto pare, è il suo DNA: per il 98,5% sarebbe quello di un primate, ma il rimanente 1.5% risulterebbe sconosciuto. L’esame del radiocarbonio ne ha dimostrato l’antichità: risalirebbe a 1800 anni fa.
“Possiamo confermare di avere la prova che il corpo di Maria costituisce un’incredibile scoperta”, sostiene Mera, ingegnere elettrico con la passione per l’Ufologia e i misteri, autore di vari articoli e libri in materia nonché di documentari. Il ricercatore britannico ha avuto accesso ai reperti peruviani la scorsa estate, quando con il socio Barry Fitzgerald è andato ad intervistare, in Sud America, i protagonisti di questa controversa vicenda. Una volta sul posto, i due sono stati portati in un luogo segreto sulle Ande e qui è stato consentito loro di vedere di persona le mummie e di condurre dei test scientifici.
I medici peruviani, seguendo le indicazioni di Mera, hanno effettuato il prelievo dei campioni sul corpo di Maria, poi inviati al Genetech Laboratory in Sri Lanka. Qui, i genetisti hanno estratto il DNA da quelle cellule, ottenendo un risultato sorprendente: non solo l’1,5 % non è noto, ma è presente un’enorme mutazione genetica che non corrisponde ad alcuna patologia conosciuta. Tutto ciò ha indotto Steve Mera a fare le sue clamorose dichiarazioni riportate dal tabloid The Sun: “Potrebbe trattarsi di una nuova specie umana, è una scoperta sensazionale in grado far riscrivere i nostri di storia, forse la più importante del secolo”.
Dunque, pur essendo particolarmente appassionato di UFO ed Alieni, Mera non sposa affatto le idee degli altri ricercatori, convinti invece di essere di fronte o ad una creatura extraterrestre oppure ad un ibrido. Anzi, ritiene di essere l’unico nel giusto, l’unico ad aver ottenuto risultati affidabili, l’unico ad aver esaminato DNA non contaminato- come fa capire possono invece aver fatto gli altri- perché c’è stato una rigorosa catena di controllo. Senza di essa. afferma, qualsiasi analisi è inutile. Ma, un po’ a sorpresa, dà ragione anche a coloro che ritengono le mummie di Nazca una palese truffa.
I corpi più piccoli, alti poche decine di centimetri, a suo avviso sono stati realizzati da esperti di tassidermia utilizzando parti e ossa di vari animali (inclusi i pesci). E non importa se le prove mancano… “Osservando TAC, foto, video e raggi X, i nostri scienziati non sono stati in grado di individuare alcuna alterazione anatomica. Ma questo non significa che non ce ne siano”, dice infatti. Ne è sicuro perché attorno a questa vicenda si è creato un giro di affari enorme sul mercato nero e quindi c’è chi cerca di speculare costruendo falsi ET: quella polvere bianco-grigia che copre la pelle delle strane creature- una polvere fossile di diatomee- servirebbe proprio a mascherare gli interventi.
Anche Maria, secondo Steve Mera, sarebbe stata “trattata” dai falsari, che ne avrebbero modificato alcuni aspetti per renderla più intrigante, ignorando che il suo DNA la rendesse già speciale. Così le avrebbero allargato le orbite oculari e trasformato mani e piedi. Tuttavia, le altre anomalie presenti nel corpo mummificato, come l’assenza delle orecchie, la presenza di grandi denti canini nella parte inferiore della mascella e le creste digitali orizzontali sarebbero caratteristiche autentiche della creatura sconosciuta, per quanto terrestre.
L’ufologo inglese conclude con un attacco diretto agli altri ricercatori. “Abbiamo accettato questo caso per confutare le affermazioni non scientifiche di chi ritiene che questi corpi abbiano un’origine extraterrestre e lo abbiamo fatto”. L’unico reperto di valore è Maria, dice, ma sta correndo un grave pericolo: dove si trova ora, si sta rapidamente decomponendo. “Deve essere subito consegnata al governo peruviano, il sindaco di Nazca vuole collocarla nel museo cittadino. Noi sappiamo dove i corpi sono nascosti e riteniamo che la loro conservazione sia estremamente importante.”
SABRINA PIERAGOSTINI