Un’analisi dettagliata dei dati riguardanti i fenomeni aerei non identificati e di tutta la documentazione dell’Intelligence, raccolta o in possesso dell’ufficio competente della Marina Militare. La vuole il Senatore Marco Rubio, ex candidato alla nomination repubblicana e ora a capo della Commissione Intelligence del Senato degli Stati Uniti. Il rapporto non dovrà essere classificato- quindi, sarà di libero accesso per tutti- anche se potrà avere un allegato coperto da segreto. L’iniziativa è senza precedenti e potrebbe aprire una falla nella decennale politica di chiusura e negazione di Washington sull’argomento-tabù, gli UFO.
Lo sottolineano i giornali d’oltreoceano che riportano la notizia definendola un passo da gigante verso la divulgazione del Governo sugli oggetti volanti non identificati. Con questo documento firmato da Rubio, allegato all’Atto di Autorizzazione per l’Intelligence del Senato per il 2020-2021, ovvero il disegno di legge per fissare il budget delle sue attività, si chiede al Direttore della National Intelligence John Ratcliffe di preparare il report con tutte le informazioni sulle cosiddette “Advanced Aerial Threats”, le minacce aerospaziali avanzate, le stesse sulle quali aveva indagato, per anni e in totale segreto, il Pentagono. Quel programma, chiamato con una sigla AATIP, è diventato pubblico nel 2017 grazie a uno scoop del New York Times e alle rivelazioni del suo ex direttore, Luis Elizondo, alto funzionario della medesima Intelligence USA. La relazione pretesa ora dal Senato dovrà essere inviata entro 180 giorni dall’approvazione della legge.
Non solo: la commissione guidata da Rubio riconosce l’esistenza di una task force operativa all’interno dell’apparato di Intelligence degli Stati Uniti che si occupa di UAP- fenomeni aerei non identificati. Qualche settimana fa, l’ aveva ventilata un comunicato rilasciato dal portavoce del Dipartimento della Difesa Susan Gough, ottenuto dal ricercatore Roger Glassel e riportato da The Black Vault, il più ricco archivio online non governativo di documenti declassificati. Ma adesso a dirlo è il Senato, non ci possono più essere dubbi: «La Commissione sostiene gli sforzi della Task Force sugli UAP dell’Ufficio dell’Intelligence della Marina per standardizzare la raccolta e la segnalazione dei fenomeni aerei non identificati, ogni collegamento che essi possano avere con governi stranieri avversari e la minaccia che comportano alle strutture e alle installazione militari statunitensi”, si legge nel testo.
Il problema, però- continua il documento- è la mancanza di un processo unificato, all’interno del Governo Federale, per mettere in relazione e studiare i dati raccolti dalle diverse agenzie. Ecco quindi la necessità di una analisi dettagliata che prenda in esame le informazioni raccolte sia dalle strumentazioni elettroniche e geospaziali, sia da attività umana sul campo (le spie in carne e ossa, insomma) e qualsiasi altro elemento emerso dalle indagini sull’intrusione di questi oggetti nello spazio aereo americano dell’FBI. Il tutto, ovviamente, ha come scopo la sicurezza nazionale: nel documento non si fa alcun accenno- e ci mancherebbe…- all’ipotesi aliena, ma si rimarca l’importanza di identificare queste potenziali minacce per capire se siano prodotte da nazioni non amiche che “possono aver raggiunto una tecnologia aerospaziale rivoluzionaria che mette in pericolo le forze strategiche o convenzionali degli Stati Uniti».
In passato, il senatore Rubio aveva ironizzato sugli UFO, ma adesso il tempo degli scherzi è finito, specie dopo la divulgazione dei video ripresi dalle sofisticate telecamere a bordo dei Super Hornet della US Navy che mostrano velivoli con aspetto e soprattutto prestazioni incredibili, di gran lunga superiori ai più potenti jet da guerra esistenti al mondo. Immagini sorprendenti sottoposte al vaglio dell’Intelligence che ne ha evidenziato le caratteristiche impressionanti- come Alberto Negri e io spieghiamo dettagliatamente nel libro “UFO-Parlano i piloti”, con l’analisi ufficiale effettuata dagli esperti della Marina, i racconti dei testimoni oculari, l’opinione degli addetti ai lavori, il giudizio dei fisici che stanno cercando una spiegazione scientifica alle manovre assurde che questi “intrusi” sono in grado di compiere. A questo proposito, abbiamo ascoltato il parere di Hal Puthof, consulente del Pentagono per il programma AATIP e ora figura di punta di To The Stars Academy.
Ma torniamo alla richiesta di Marco Rubio. Un articolo, pubblicato dal Washington Examiner, elenca i motivi per cui questo atto del Senato è di grande importanza. Primo: la Commissione è già informata sugli avvistamenti dei piloti della US Navy, visto che nei mesi scorsi (ne abbiamo parlato anche sul blog) a Capitol Hill si sono svolti briefing top secret tra i senatori interessati e il personale della Marina. Anche il presidente Trump è stato edotto. Quindi, il vero obiettivo dovrebbe essere quello di informare i cittadini- “è uno sforzo per educare il pubblico”, dice l’autore Tom Rogan, opinionista politico del quotidiano. Secondo punto: riveste notevele rilievo l’ufficializzazione di quella task force che opera presso l’Ufficio di Intelligence della Marina, ma di cui fanno parte anche ufficiali del corpo dei Marines, dell’Aeronautica, della CIA e della DIA.
In terzo luogo, ribadisce l’articolo, la Commissione insiste sul fatto che le informazioni devono provenire da un ampio spettro di fonti, inclusi sonar, satelliti, sistemi radar. Un’azione elogiata da Luis Elizondo:«Mi sento incoraggiato dalla rivelazione pubblica di questo tipo di termini che implica una pubblica trasparenza sull’argomento. Lo sforzo di coinvolgere la leadership sembra stare pagando come non è mai successo in passato», ha commentato parlando con Rogan. Quarto elemento importante: l’incarico al Direttore della National Intelligence, chiamato a dirigere il processo centralizzato per gestire la questione, renderà più difficile per le varie Agenzie nascondere- come hanno fatto finora-le loro informazioni all’interno di programmi con accesso riservato. Quinto e ultimo punto: quando si fa riferimento alla potenziale minaccia per le forze strategiche statunitensi – spiega l’autore- si intende parlare di armi nucleari.
«Rubio sa benissimo- ma non lo può dire perché l’argomento è attualmente classificato- che gli UFO tendono, fin dalla fine degli anni ’40, ad apparire vicino a siti con armi militari atomiche e a piattaforme nucleari, come le portaerei e i sottomarini. La “potenziale minaccia” è che gli UFO possono rilevare e intercettare queste piattaforme a terra, in mare o sott’acqua e lo fanno impunemente», scrive il commentatore del Washington Examiner. Secondo lui, il rischio adesso è che la Navy e il direttore della National Intelligence facciano resistenza alla richiesta di Rubio e cerchino di mettere tutte le informazioni nell’allegato classificato. Perché questa segretezza? L’articolo si chiude con queste parole illuminanti: «Forse perché alcuni UFO non provengono dalla Cina, dalla Russia o da Elon Musk. Forse più giornalisti dovrebbero indagare su questo argomento».