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C’è qualcuno, là fuori? O siamo soli nell’Universo? E noi, chi siamo? Da dove siamo arrivati, come abbiamo fatto a diventare esseri umani, come ci siamo sviluppati e come è sorta la nostra civiltà? E ancora: in un universo che conta miliardi di altri Soli in miliardi di altre galassie, è possibile che anche altrove si siano ripetute le medesime condizioni che hanno permesso, sulla Terra, l’emergere dell’Umanità? Non solo: è possibile che una civiltà di un altro pianeta sia già arrivata sul nostro mondo e si stia manifestando attraverso il fenomeno UFO? Domande importanti che per la prima volta si è posto in pubblico l’Amministratore Delegato della NASA, l’ente spaziale degli Stati Uniti, e che non lasciano indifferenti.

IL NUOVO CAPO DELLA NASA, BILL NELSON

IL NUOVO AD DELLA NASA, BILL NELSON

L’occasione è stata una chiacchierata in diretta streaming promossa dal direttore del Centro di politica dell’Università della Virginia Larry Sabato e incentrata sull’esplorazione spaziale del XXI secolo. Ospite, Bill Nelson, l’ex astronauta ed ex senatore della Florida nominato lo scorso maggio dal presidente Biden a capo della NASA e che proprio in questo ateneo, molti anni fa, si è laureato in Legge. Tra i vari argomenti trattati- i difficili rapporti con la Cina nella sua corsa verso lo spazio, i cambiamenti climatici e la Space Force- Nelson ha parlato anche del DART (Double Asteroid Redirection Test), la missione in fase di progettazione per intercettare e deviare le rotte di asteroidi in potenziale rotta di collisione con il nostro pianeta. Un’idea che sembra uscita direttamente da Hollywood (ricordate il film con Bruce Willis “Armageddon”?), ma che viene presa molto seriamente a Washington ed è già alla fase C- quindi in uno stadio piuttosto avanzato.

Lo stesso Nelson ha poi introdotto un nuovo argomento: «Non ho ancora parlato della vita extraterrestre…» citando rapidamente Marte e la missione in corso  sul Pianeta Rosso per individuare tracce fossili di forme viventi tramite un carotaggio della sua superficie.  E subito dopo ha portato il discorso sugli incontri riferiti dai piloti della US Navy che hanno osservato di persona e tracciato con le loro strumentazioni molti oggetti volanti dalle prestazioni incredibili. Il CEO della NASA ha parlato addirittura di 300 avvistamenti a partire dall’inizio del nuovo millennio, molti di più dei 144 ufficialmente ammessi e presi in esame dall’ormai noto rapporto preliminare sui fenomeni aerei non identificati che l’Ufficio del Direttore della National Intelligence ha presentato al Congresso nel giugno 2021. Al momento non è chiaro se i casi in più citati da Nelson riguardino incidenti avvenuti dopo la consegna del report oppure se si sia basato su altre fonti o persino su segnalazioni ricevute direttamente dall’ente spaziale.

UNO DEGLI UAP INTERCETTATI DAI PILOTI DELLA US NAVY

UNO DEGLI UAP INTERCETTATI DAI PILOTI DELLA US NAVY

«Io ho parlato con quei piloti. So che hanno visto qualcosa e che i loro radar hanno agganciato qualcosa. E che all’improvviso quella cosa era qui, in superficie, e subito dopo era lassù, da un’altra parte. Loro non sanno cosa fosse e nemmeno noi lo sappiamo», ha detto al pubblico in collegamento. Ma un po’ a sorpresa, Bill Nelson ha aggiunto: «Speriamo che non appartenga a un nostro avversario qui sulla Terra che abbia raggiunto quel tipo di tecnologia. Tuttavia, il fenomeno esiste». E allora, se non sono prodotti dagli avversari tradizionali degli Stati Uniti- Russia o Cina- da dove possono mai arrivare quegli UAP così avanzati? Ovviamente il boss della NASA non si è sbilanciato troppo, ma ha allargato il discorso alla missione di base della NASA che deve rispondere ai tanti interrogativi legati allo sviluppo dell’essere umano e ai misteri del cosmo infinito, argomenti che ancora non riusciamo a spiegare.

NELL'UNIVERSO CI SONO MILIARDI DI GALASSIE

NELL’UNIVERSO CI SONO MILIARDI DI GALASSIE

«L’universo è così immenso che non riesco nemmeno a concepirlo» ha detto. Tuttavia. incalzato dal professor Sabato che gli ha chiesto allora quale ritenesse la spiegazione più credibile di quegli incontri in volo- velivoli russi, cinesi o magari extraterrestri- Nelson non ha voluto escludere l’ipotesi aliena e l’ha fatto con queste parole: «La mia opinione personale è che l’universo è così vasto e ci sono anche teorie sulla possibile esistenza di altri universi. E se le cose stanno così, chi sono io per dire che il pianeta Terra è l’unico a ospitare forme di vita che si sono civilizzate e sviluppate come la nostra? Ci sono altri pianeti come la Terra? Io penso sicuramente di sì». Insomma, in assenza di prove che smentiscono l’ipotesi aliena, essa non può essere negata a priori– adesso lo dice anche il numero 1 della NASA.

ANCHE PER LA NASA, L'IPOTESI EXTRATERRESTRE DEGLI UAP NON PUÒ ESSERE ESCLUSA

PER IL CAPO DELLA NASA, L’IPOTESI EXTRATERRESTRE DEGLI UAP NON PUÒ ESSERE ESCLUSA

Certo, non è compito specifico dell’ente spaziale americano indagare sugli UFO, proprio come si legge nella pagina FAQ (ossia delle domande più frequenti) pubblicata sul sito ufficiale quando è apparso online il report della National Intelligence: «La NASA non ricerca attivamente gli UAP». Ma sempre sulla stessa pagina troviamo anche scritto: «Tuttavia, tramite i nostri satelliti che osservano la Terra, raccogliamo dati approfonditi sull’atmosfera terrestre, spesso in collaborazione con altre agenzie spaziali. Anche se questi dati non sono raccolti appositamente per identificare gli UAP o le firme tecnologiche aliene, essi sono pubblicamente disponibili e chiunque può utilizzarli per cercarli. Studiosi dell’atmosfera, esperti aerospaziali e altri scienziati potrebbero contribuire a comprendere la natura del fenomeno».  Il messaggio è chiaro, qualche ricercatore è pronto a recepirlo?

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