Camelot e Re Artù tornano a vivere grazie agli scavi archeologici
25 Agosto 2011
La notizia è stata pubblicata qualche giorno fa sul quotidiano inglese TheGuardian.
Gli scavi archeologici condotti recentemente in prossimità della rocca di Caerleon, un villaggio situato sulle rive del fiume Usk nel Galles meridionale, hanno riportato alla luce case, bagni, mercati e stabilimenti balneari di origine romana . Ma, soprattutto, le rovine molto ben conservate di quello che sarebbe il secondo porto mai costruito dai Romani in Britannia (ricostruzione in video all’indirizzo http://www.guardian.co.uk/uk/2011/aug/23/archaeologists-discover-roman-port-wales).
I resti sono incredibilmente ben conservati, poiché l’area, adibita prevalentemente a pascolo, non è stata mai intensamente arata.
Peter Guest, responsabile del team dell’Università di Cardiff che sta conducendo gli scavi, ha dichiarato che ciò che è stato rinvenuto “ ...supera abbondantemente tutte le nostre aspettative e aggiunge importanti elementi alla nostra conoscenza della Britannia Romana.”. Il nuovo porto sull’Usk, osserva Guest, sarebbe stato utilizzato dai soldati romani per giungere in forze, dal Mediterraneo, direttamente in una delle zone più turbolente e difficili da conquistare dell’Impero, considerando la fiera resistenza che opposero i Siluri, una bellicosa e ostile tribù stanziata proprio in quell’area. Il porto risulta essere parte integrante della mitica fortezza di Caerleon, il più lontano e sperduto degli avamposti romani.
Perchè questa notizia interessa gli appassionati di archeologia misteriosa? Perchè questa Fortezza, nota per essere stata il quartier generale della Legio II Augusta creata da Ottaviano, una delle quattro legioni romane che invasero la Britannia durante il regno dell’Imperatore Claudio, sarebbe il luogo su cui Re Artù fondò la mitica Corte di Camelot. Una figura leggendaria, ma alla quale sempre più studiosi attribuiscono invece una realtà storica, per quanto romanzata. Vari autori infatti associano il nome Artù a quello di Ambrosio Aureliano, tra gli ultimi signori della guerra tra romani e britanni ad opporsi agli Anglosassoni, mentre secondo altre fonti dietro al nome di Artù- che in celtico significa “Orso”, simbolo di coraggio e forza- si potrebbe nascondere un altro condottiero , ovvero Lucio Artorio Casto, le cui imprese vittoriose nel II secolo dopo Cristo avrebbero alimentato il nucleo delle future gesta arturiane. La leggenda della Tavola Rotonda, in particolare, avrebbe tratto spunto anche dalla presenza di un anfiteatro, molto ben conservato e ancora visibile, dalla pianta ovviamente circolare.
La nuova scoperta ribadisce e sottolinea l’importanza di uno dei siti archeologici più importanti della Gran Bretagna, indissolubilmente legato, attraverso la saga Arturiana, alla storia di quel popolo. Una vicenda incredibilmente affascinante, nella quale mito e realtà si intrecciano, con rimandi ad altri enigmi insoluti dell’antichità ( basti pensare alla ricerca del Santo Graal che impegnò proprio i cavalieri della Tavola Rotonda). Il team di estremamente.it ha intenzione di approfondire in futuro l’argomento, organizzando una spedizione sul luogo per indagare sui misteri legati all’epopea di King Arthur….
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