“Göbekli Tepe è sofisticato, è straordinario ed ha 12 mila anni, il doppio dell’età che gli storici hanno fissato come data di inizio della civiltà. Dunque la scoperta di questo solo sito archeologico ha fatto saltare tutto in aria, dal punto di vista accademico.”
Linda Moulton-Howe ha camminato tra queste rovine nel sud della Turchia, vicino al confine siriano. Ha osservato i pilastri e le steli decorati con bassorilievi di straordinaria fattura, opera di artisti antichi e sconosciuti. Ha parlato con gli archeologi al lavoro, da anni, in questa immensa area in gran parte ancora da riportare alla luce. La nota giornalista investigativa americana, che ha legato il suo nome alle indagini sugli UFO, è rimasta affascinata da questo luogo incredibile. Ed è convinta che da qui possa emergere la vera storia dell’Umanità, ben diversa da quella che abbiamo finora immaginato.
La datazione di questo monumento ( che si estende su una superficie molto ampia), proposta dal direttore degli scavi, l’archeologo tedesco Klaus Schmidt, è infatti sorprendente: chi ha costruito questo grandioso centro di culto lo ha fatto quando, ufficialmente, i nostri antenati vivevano ancora in capanne o in abitazioni improvvisate e possedevano solo utensili in selce, legno e corno, in piena Età della Pietra. Possibile?
Per la Moulton-Howe, assolutamente no. Secondo lei, Göbekli Tepe è la dimostrazione, ormai sotto gli occhi di tutti, di quanto la civiltà umana abbia un’origine assai più remota di quanto gli storici abbiano voluto fino ad oggi ammettere. Non solo. Quelle rovine nasconderebbero un mistero incredibile… “Tutti dovrebbero imparare quanto più possibile su Göbekli Tepe, molto più antico dei monumenti della Mesopotamia”, mi ha detto quando l’ho incontrata nel corso di un convegno ufologico Philadelphia di cui era ospite.
“Dopo la sua scoperta, i dipartimenti di Archeologia ed Antropologia delle università hanno dovuto cancellare la nozione che l’inizio della civiltà umana risale a 6 mila anni fa- con la creazione della scrittura e dell’architettura. Quando sono andata lì, nel giugno 2012, sono rimasta impressionata da quei pilastri eleganti in pietra, a forma di T, scolpiti con animali tridimensionali. Io sono stata ovunque nel mondo, ho investigato ovunque”, mi ha spiegato la ricercatrice. “Di solito, si riesce a cogliere il senso del luogo in cui ti trovi, perchè è stato costruito, che cos’è. Persino a Stonehenge si comprende che può avere un significato astronomico.
Quando sei a Göbekli Tepe, invece, è tutto così strano! Manca un’ umana comprensione di quello che è, del perchè sia così vasto. E quando ti rendi conto che quello che vedi è solo il 5 per cento di tutto quello che è stato individuato nel terreno, con i georadar… I ricercatori sanno già che là sotto ci sono altre centinaia di strutture disposte in un cerchio dopo l’altro. Cosa potrebbe essere?”
Una domanda alla quale la Moulton-Howe dà una risposta inaspettata. “Quando ne discuti con gli archeologi, i geologi, gli scienziati che sono stati qui, quello che ne ricavi- io inclusa- è l’idea che intelligenze provenienti da altri luoghi nell’Universo siano venute sul nostro pianeta, per migliaia e migliaia di anni, e abbiano costruito mezzi di comunicazione e fonti di energia, realizzando un processo di terraformazione.” Insomma, non saremmo stati noi a dare alla Terra il suo aspetto attuale, ma dei visitatori spaziali.
Una teoria ampiamente esposta, negli anni passati, da vari ricercatori internazionali e nota come la “teoria degli Antichi Astronauti”, fortemente contestata negli ambienti della storiografia ufficiale perché priva di riscontri. Linda Multon-Howe invece crede che in quegli scavi in Turchia siano state trovate delle prove che gli accademici semplicemente non comprendono ( o che non vogliono comprendere.)
“ Schmidt, l’archeologo tedesco che sta compiendo questi scavi meticolosi, ha stimato che potrebbero volerci da 20 a 25 anni per far emergere tutto quello che è nascosto ancora sotto il terreno. Chissà cos’altro potrebbero trovare… Tutti sanno che hanno già scoperto dei reperti scioccanti. Come dei totem costruiti in pietra nei quali si vedono degli esseri misteriosi: uno mostra la nascita di quello che sembra un bimbo umano ad opera di una creatura non umana. Come se questa stele in pietra dicesse: voi siete stati creati dal qualcun altro. Questo è Göbekli Tepe.”
Il quadro che ne risulterebbe, secondo la giornalista americana, è sconcertante. “Se si immagina la Terra come una sorta di giardino o di laboratorio, ci si avvicina ad una grande verità. Il nostro pianeta- e probabilmente centinaia di altri pianeti- sono stati visitati e trasformati. Le piramidi, i cerchi di pietra, i megaliti forse servivano per produrre energia gratis con una tecnologia che noi ancora non comprendiamo.Questo è il motivo che mi spinge a continuare la mia ricerca, per tentare di capire quale sia la relazione esistita, nel passato, con i non umani, quale sia il rapporto attuale e quale quello futuro.
E c’è una domanda disturbante“, aggiunge Linda Moulton-Howe. “Come mai i Governi e le strutture di potere, a partire dalla Seconda Guerra Mondiale, hanno deciso di portare avanti una politica di menzogna, per negare qualcosa di fondamentale, ovvero la conoscenza che noi umani non siamo soli in questo universo e che altre intelligenze sono andate e venute per milioni di anni? Ed è la nostra archeologia, quella che compie scavi in Turchia e ovunque nel mondo, a trovare testimonianze straordinarie che non possono essere spiegate come opera di una civiltà di contadini ed allevatori di migliaia di anni fa.”
SABRINA PIERAGOSTINI
L’INTERVISTA INTEGRALE A LINDA MOULTON-HOWE SARÀ PUBBLICATA NELLA PROSSIMA NEWSLETTER, IN ARRIVO DOPO LE FESTE NATALIZIE. SE ANCORA NON LO HAI FATTO, ISCRIVITI!