A Firenze il Convegno del GAUS: “UFO tra sacro e profano”
18 Ottobre 2016
In TV la settimana degli Alieni
25 Ottobre 2016

“Ci sono due camere segrete nella Grande Piramide”

19 Ottobre 2016

L’annuncio è arrivato pochi giorni fa: nella Grande Piramide di Giza, l’unica delle Sette Meraviglie del mondo che possiamo ancora ammirare, esistono cavità rimaste fino ad oggi sconosciute, passaggi segreti che potrebbero portare a chissà quali altri misteri ancora tutti da scoprire. Il monumento simbolo dell’Egitto continua a far sognare.

L'IMMAGINE TERMOGRAFICA DELLA GRANDE PIRAMIDE

L’IMMAGINE TERMOGRAFICA DELLA GRANDE PIRAMIDE

A comunicare la scoperta di queste camere sono stati i ricercatori del progetto ScanPyramids, alla fine di un lungo anno di lavoro nel quale hanno preso in esame, oltre alla piramide attribuita a Cheope, anche quella Romboidale di Snefru e quella Rossa a Dahshur. Analisi condotte da un team misto dell’Università del Cairo e dell’organizzazione no profit francese Heritage, sotto la supervisione del Ministero delle Antichità egiziano.

Una camera si troverebbe a circa 105 metri dal terreno, sullo spigolo a nord-est del monumento. Un’ altra cavità- che sembra una specie di corridoio o di passaggio che penetra all’interno della piramide- risulta invece sul lato nord, sulla parte superiore all’ingresso. Per quanto si sa finora, tra i due spazi vuoti non ci sarebbero connessioni o legami di sorta.

Il primo a parlare di una “anomalia” era stato, nel novembre del 2015, lo specialista francese di termografia Jean-Claude Barrè. L’aveva individuata nel lato nord, proprio dove quattro pietre sistemate a formare un disegno a zig-zag (o se preferite, due “v” rovesciate ) sovrastano il corridoio discendente. Quei blocchi sono visibili oggi, ma non lo erano quando la Grande Piramide venne completata,  perché coperti da lastre di rivestimento poi andate perdute.

UNA ANOMALIA EVIDENZIATA DAI RICERCATORI

UNA ANOMALIA EVIDENZIATA DAI RICERCATORI

Ora i ricercatori ipotizzano che quel motivo a zig-zag non avesse uno scopo decorativo, ma servisse per proteggere la cavità ed evitare il collasso del tetto sovrastante.  “Noi vediamo adesso quel che rimane di quelle pietre oblique a V rovesciata che molto probabilmente erano una parte di blocchi di sostegno a copertura di una zona vuota prima che fossero smantellati. Ma perché ne servivano così tanti in un’area così piccola all’inizio del corridoio discendente?”, scrivono in un comunicato.

Grazie alla tecnologia utilizzata- inclusa la radiografia a muoni (basata sul particolare comportamento di queste  particelle cosmiche) – gli studiosi hanno potuto verificare la presenza anche di una camera che misura circa 9 metri quadrati, vicino alla sommità della piramide.  Varie verifiche  dalla Commissione per le energie alternative e l’energia atomica francese e dall’Università di Nagoya hanno escluso che i dati potessero essere spiegati in altro modo, con una probabilità del 99, 99999%.

Ora però resta da capire cosa siano queste cavità e a cosa siano servite o cosa possano nascondere. I risultati degli esami sono stati già inviati ad una commissione scientifica guidata dall’intramontabile Zahi Hawass e da altri eminenti egittologi.  Hawass ha già gettato acqua sul fuoco. “Sono scienziati e non hanno conoscenze archeologiche. Il nucleo della piramide è stato costruito usando massi grandi e massi piccoli. Quindi, si possono trovare anomalie ovunque.”

LE INDAGINI DEL PROGETTO SCANPYRAMIDS VANNO AVANTI

LE INDAGINI DEL PROGETTO SCANPYRAMIDS VANNO AVANTI

Per essere ancora più chiaro, l’ex ministro plenipotenziario delle Antichità che da decenni ha il controllo totale del patrimonio  culturale dell’Egitto, ha aggiunto: “Io penso che non ci siano stanze segrete, queste stranezze sono solo dovute al modo in cui il monumento è stato eretto”, invitando ad ulteriori esami di approfondimento. Analisi che procederanno per un altro anno almeno. “Abbiamo così tanti altri elementi da studiare”, ha confermato Mehdi Tayoubi, fondatore della no-profit francese. “Altri scienziati da prestigiose università internazionali si uniranno al progetto. La nostra conoscenza sulle piramidi sta facendo progressi.”

SABRINA PIERAGOSTINI

CATEGORIA: 

TAGS: 

ARTICOLI CORRELATI