Ha raggiunto la notorietà nell’ambiente ufologico per aver analizzato il DNA di una minuscola creatura mummificata, scoperta nel deserto di Atacama, in Cile, dalle caratteristiche talmente anomale da farla ritenere non di questo mondo. Da allora, il dottor Garry Nolan– docente di Patologia della Stanford University, in California, autore di oltre 300 pubblicazioni scientifiche e fondatore di otto compagnie di biotecnologia- è stato coinvolto in altre, sorprendenti indagini al limite dell’assurdo. Incluso lo studio di alcuni piloti e di militari entrati in stretto contatto con presunti UFO e dai quali sarebbero stati danneggiati.
LA MUMMIA DI ATACAMA AI RAGGI X
Il professore lo ha raccontato in una lunga intervista pubblicata da Motherboard, la pagina dedicata alla tecnologia dalla rivista VICE. Ha prima ripercorso l’esperienza vissuta con l’Essere di Atacama– dall’aspetto umanoide, ma grande quanto una matita e con varie alterazioni scheletriche. Molti pensavano che potesse essere un Alieno, tuttavia gli approfonditi esami genetici ai quali Nolan lo ha sottoposto hanno portato a un’altra spiegazione: si trattava di un essere umano, di un bambino, affetto da una patologia sconosciuta che ne aveva compromesso un normale sviluppo e provocato la morte precoce. Quello studio ha fatto il giro del mondo e ha dato al docente grande visibilità. Ecco perché un giorno alla sua porta hanno bussato alcuni individui legati alla CIA e all’Aeronautica, di cui il ricercatore non può dare ulteriori dettagli. «Ci aiuti, dobbiamo fare degli esami del sangue e Lei hai le strumentazioni migliori del pianeta», gli hanno detto, mostrandogli anche delle risonanze magnetiche molto particolari.
IL PROFESSOR GARRY NOLAN
«Appartenevano a piloti, personale di terra e agenti dell’Intelligence che avevano subìto danni. Le risonanze magnetiche erano chiare, non serviva essere un medico per capire che c’era un problema: alcuni cervelli erano orribilmente danneggiati», ha detto al reporter Garry Nolan. I pazienti- diciamo così- sono circa un centinaio, tutti appartenenti al Dipartimento della Difesa o impiegati nell’industria aerospaziale con legami con le agenzie governative. Nei loro cervelli appaiono delle masse bianche. Strani casi medici, già presi in esame da specialisti e rimasti senza spiegazione. Tutti quei dossier sono poi finiti in un ufficio “affari speciali” all’attenzione del Dottor Kit Green che ha notato le analogie nei disturbi riferiti dai vari soggetti malati: alcuni di loro sostenevano di aver visto un oggetto volante non identificato. Ed è a questo punto che è stato coinvolto anche il professor Nolan.
LE RISONANZE MAGNETICHE DI CHI HA VISTO UN UFO MOSTRANO ANOMALIE
«Abbiamo iniziato a notare che c’erano somiglianze in quello che pensavamo fosse il danno. Tuttavia, osservando più da vicino, ci siamo resi conto che non poteva essere così, perché si trovava proprio nel mezzo dei gangli. Se quelle strutture fossero state gravemente danneggiate, quelle persone sarebbero morte. Fu allora che ci rendemmo conto che in realtà presentavano un’eccessiva connessione di neuroni tra la testa del nucleo caudato e il putamen. Se si esaminano 100 persone, non si vede questo tipo di densità. Ma questi individui ce l’avevano. La domanda che si apre è: sono entrate in contatto con qualcosa che ne è stata la causa oppure no? Per due di loro, avevamo una risonanza magnetica fatta in precedenza: presentavano questa struttura anche prima di questi incontri.» Quindi, un’anomalia probabilmente congenita , molto rara, che viene chiamata “cervello nel cervello”. «Una cosa straordinaria- continua Garry Nolan- perché questa zona cerebrale è coinvolta in ciò che chiamiamo intuizione (…). Avevamo trovato persone che ne avevano a palate, le cosiddette persone ad alto funzionamento, come i piloti che prendono decisioni in una frazione di secondo, funzionari sul campo dell’intelligence e così via».
CHE COSA PROVOCA LE ALTERAZIONI NEI CERVELLI DI ALCUNI TESTIMONI?
Individui speciali con una densità di connessioni fino a 15 volte superiore al normale, cosa che dovrebbe implicare un’aumentata funzione dei neuroni. Lo studio è stato molto complesso, perché alcuni dei soggetti coinvolti avevano manifestato sintomi assimilabili alla “Sindrome dell’Avana”- una serie di malesseri neurologici riscontrati inizialmente su alcuni dipendenti dell’Ambasciata americana a Cuba- coperta però da segreto militare: quei casi sono stati sottratti per motivi di sicurezza nazionale al ricercatore della Stanford University. Alcuni pazienti, poi, nel frattempo sono deceduti. Restavano coloro che hanno riferito l’avvistamento di un UFO. Su di loro, gli esami del sangue richiesti non hanno dato risultati interessanti, perché effettuati a grande distanza di tempo dell’evento. Per questo il Dottor Nolan ha chiesto che in futuro questi testimoni possano essere da lui analizzati nell’arco di pochi giorni dopo il presunto incontro ravvicinato.
Ovviamente, al patologo interessa anche arrivare alla possibile spiegazione di tali alterazioni cerebrali. «È quello che la scienza fa per sua natura. Per prima cosa, si cataloga; poi si organizzano i dati e poi ti dici: questo assomiglia a questo o a quest’altro, ma perché questa cosa invece è diversa? Se ci sono dati sufficienti, inizi a cercare le cause. Si parte sempre con ipotesi, che sono innumerevoli e non provano nulla. Sto molto attento a non saltare a conclusioni premature, perché basta una confutazione a scardinare un’ipotesi. Quindi ci sto alla larga. Ho delle mie personali opinioni riguardo ciò che sta accadendo e di alcune sono molto sicuro. Ma sono pronto ad ammettere di essermi sbagliato», dice. Tuttavia il dottor Nolan non sta esaminando solo i testimoni: sotto la sua lente di ingrandimento sono finiti anche dei frammenti metallici che – si dice- sono stati raccolti nei luoghi di presunti crash di astronavi extraterrestri. Un altro argomento ai confini dell’incredibile adatto a lui.
UN PRESUNTO AVVISTAMENTO UFO IN CALIFORNIA
«Probabilmente avete sentito parlare di Jaques Vallèe, Kit Green, Eric Davis e Colm Kelleher. Tutte le strade portano a loro quando si tratta di UAP», spiega il docente. «Io sono diventato amico dell’intero gruppo: li chiamano “Il collegio invisibile”.» Si sono rivolti a lui sapendo che aveva a disposizione sofisticate strumentazioni- come lo spettrografo di massa- per analizzare quel materiale. Molti di questi frammenti metallici sono disomogenei, ovvero hanno una composizione insolita, mista, una sorta di “miscela guazzabuglio”. Tra di essi c’è anche un pezzettino di metallo recuperato a Ubatuba, in Brasile, dove sarebbe esploso in aria un misterioso oggetto volante nel 1957. È composto da magnesio, ma con valori isotopici straordinariamente alterati. Il punto è- dice Garry Nolan- che non c’è una buona ragione per cui modificare in quel modo i rapporti isotopici di un metallo semplice come il magnesio. Siamo in grado di farlo in laboratorio, costa molto ma non serve a nulla. Allora chi lo ha alterato e a quale scopo?
UN FRAMMENTO METALLICO RECUPERATO A UBATUBA- BRASILE
In vari casi studiati, questi frammenti sarebbero stati espulsi dagli oggetti in volo. I testimoni oculari hanno raccontato di aver visto questi bizzarri velivoli in grave difficoltà, palesemente instabili fino a quando, dopo aver scaricato una certa quantità di materiale, avrebbero ripreso la rotta allontanandosi. «Un’ipotesi potrebbe essere che il materiale eliminato faccia parte del meccanismo che l’oggetto utilizza per spostarsi e quando le cose si mettono male, deve scaricarlo. Ciò solleva la domanda (sempre supponendo che si tratti di oggetti reali): per cosa lo stanno usando? Se ci sono rapporti isotopici alterati, li stanno sfruttando? Oppure i rapporti alterati sono il risultato del meccanismo di propulsione? Ancora una volta, pura speculazione: quando i rapporti si sbilanciano così tanto, devono espellerli perché non servono più alla propulsione? Persone più intelligenti di me inventeranno ragioni migliori, ma questo è il divertimento della scienza. I dati ci sono… la spiegazione no», dice.
Ma le analisi sono solo all’inizio. Il sogno del professore è utilizzare un nuovo macchinario in grado di determinare la struttura atomica di qualsiasi cosa- una strumentazione ancora da costruire. E potrebbe cambiare l’intera ricerca, assicura Garry Nolan:«Chiunque in questi giorni stia progettando materiali per realizzare qualsiasi tipo di elettronica avanzata sa che la posizione degli atomi nella struttura è importante. C’è una cosa che viene spesso usata in biologia: viene chiamata “relazione struttura-funzione”. La struttura definisce la funzione. A volte, se riesci a vedere solo la struttura, puoi capire la funzione. Posso guardare un cuore, osservare un po’ come si muove e comprenderne la funzione. Posso guardare i vasi delle tue vene e dire che la funzione è quella di trasportare il sangue. Mentre osserviamo la struttura delle cellule, quando vediamo la struttura di una proteina, possiamo avere un’idea di come funziona. Quindi è davvero di questo che si tratta. La prossima frontiera dello studio dei materiali è atomica. Se vuoi capire qualcosa di molto avanzato, è meglio che tu abbia a disposizione uno strumento simile».