Le mummie di Nazca al parlamento messicano- ancora. Dopo la discussa audizione dello scorso settembre, durante la quale sono stati presentati al mondo due piccoli corpi mummificati definiti “non umani”, il 7 novembre presso la Camera dei Deputati si è tenuta una nuova sessione incentrata sulla questione aliena. A condurre la giornata, sempre Jaime Maussan, il giornalista messicano divenuto bersaglio di attacchi e derisione da parte di molti ufologi proprio per aver sostenuto la natura extraterrestre di quei resti biologici. In questa seconda occasione, Maussan ha ribadito e rilanciato le affermazioni già fatte in precedenza portando nuove testimonianze e altri esperti.
LA NUOVA AUDIZIONE ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DEL MESSICO
L’audizione si è aperta con la dichiarazione del deputato Sergio Gutierrez Luna, che ha annunciato un’iniziativa parlamentare per modificare la Legge sulla trasparenza in modo che ogni informazione relativa ai Fenomeni Anomali Non Identificati (FANI, la sigla in spagnolo), inclusi i video, diventi di pubblico dominio. Se la riforma legislativa verrà adottata, il Messico sarà il primo e unico Paese al mondo a non classificare i dati sugli avvistamenti UFO, solitamente coperti da segreto per motivi di sicurezza nazionale. Una trasparenza auspicata anche da Jesús Ángel Guevara Madrigal, un controllore di volo che ha parlato di continue segnalazioni da parte dei piloti di luci e “palle di fuoco”– talvolta numerose e in formazione, spesso statiche in cielo e di dimensioni impressionanti- che non risultano sui radar degli aeroporti. A riprova, il pubblico ha ascoltato le registrazioni di conversazioni intercorse tra i voli di linea e le torri di controllo e visto alcuni video recenti di strani oggetti in movimento tra le nuvole o vicino agli aerei in volo.
Indubbiamente, però, il piatto forte sono state ancora loro, le cosiddette mummie di Nazca, scoperte anni fa in un luogo mai identificato del deserto peruviano, nella regione di Ica: arti, teste e corpi interi- di diverse dimensioni e foggia– che il clima secco e la polvere di diatomee hanno conservato per un oltre un millennio (in base alla datazione al radiocarbonio resa pubblica da Maussan). Quattro di questi reperti sono stati consegnati nel 2019 all’Università Nazionale San Luis Gonzaga di Ica. Due esseri -soprannominati Alberto e Josefina-sono alti sui 60 centimetri, hanno caratteristiche da rettile ma con postura eretta e sono praticamente identici ai due mostrati a settembre in diretta tv. Le altre due mummie, invece, più simili agli esseri umani, sono Maria, grande circa un metro e 60 e rannicchiata in posizione fetale, e il piccolo Wawita, con l’aspetto di un neonato. Pur essendo di due specie diverse tra loro, tutti i resti presentano tre dita alle mani e ai piedi, un cranio molto allungato e varie caratteristiche morfologiche anomale.
JAIME MAUSSAN CON TRE REPERTI
L’Università che si è assunta l’incarico di custodire e studiare i corpi ha incontrato molti problemi, come è stato spiegato in un filmato, soprattutto per la disputa nata con il Ministero della Cultura del Perù che reclama il possesso dei reperti, in quanto beni archeologici recuperati illegalmente, tanto che è in corso un’indagine penale. Ufficialmente, infatti, le mummie di Nazca sono considerate cadaveri di persone vissute in epoca precolombiana mutilati e modificati ad arte per dar loro quell’aspetto bizzarro, con inserzioni di ossa di animali o l’eliminazione di parti anatomiche, ad esempio mozzando le dita per renderli tridattili. Ben diverse le conclusioni alle quali sono giunti gli undici ricercatori dell’Università che hanno sottoscritto una lettera aperta: senza ombra di dubbio, dicono, quei corpi sono autentici e non sono umani. Tuttavia, non hanno elementi per definirli extraterrestri, essendo la natura delle due specie del tutto sconosciuta.
ALCUNI DEI MISTERIOSI CORPI ESAMINATI DAI RICERCATORI
Esattamente come ha ribadito Thierry Jamin, a capo dell’Istituto Inkari, coinvolto fin da subito nella vicenda per valutare l’origine e l’età di quei corpi. «Tutti gli specialisti che si sono presi la briga di venire da noi, in Perù, per studiarli di persona, hanno stabilito che si tratta di resti biologici autentici. Invece, nessuno di coloro che li ritengono dei falsi ci ha mai chiesto di analizzarli. Nessuno», ha detto l’archeologo francese. Jamin ha invitato gli studiosi di tutto il mondo e il Ministero della Cultura peruviano a “mantenere la mente aperta”, ha condannato il traffico di questi preziosi reperti, mostrando una mummia molto simile a Maria (non nota finora) finita all’estero nelle mani di un collezionista e ha auspicato che tutte ritornino a Nazca, in un museo costruito apposta per loro.
UNO DEGLI ESSERI PORTATI AL PARLAMENTO MESSICANO A SETTEMBRE
Un elemento ritenuto significativo è la presenza di immagini di creature tridattili con grandi teste nell’arte dell’epoca Paracas: mille anni fa, quel popolo sudamericano ha dunque visto, incontrato e conosciuto quegli esseri sui quali oggi si dibatte tanto animatamente? La loro autenticità- sebbene sostenuta da decine di esami clinici e di laboratorio- è ancora negata e contestata a livello globale. Eppure, i test del DNA hanno rilevato delle sequenze genetiche che non hanno riscontri sul pianeta. Inoltre, Maria presenta delle impronte digitali del tutto anomale, con le creste parallele e non circolari. DNA e impronte digitali non possono essere fabbricati, nemmeno dal più bravo dei falsari. Nei corpi degli ibridi rettiloidi, poi, sono state scoperte uova- alcune già sviluppate con l’embrione, altre invece ancora nel condotto ovifero.
JOSEFINA AI RAGGI X
Inoltre, questi reperti hanno una placca metallica inserita nel petto, tra le clavicole. Le analisi hanno appurato la presenza di osmio, un metallo tossico per l’uomo, usato oggi per le telecomunicazioni perché ha un’alta conducibilità elettrica, ma scoperto solo nel 1800. In una creatura, la placca risulta perfettamente fusa e integrata nelle ossa. In un’altra, la clavicola mostra i segni di un’operazione chirurgica effettuata mentre l’essere era in vita, dato che l’osso si è riformato e saldato. Ancora una volta: quale falsario potrebbe creare un effetto del genere? La risposta di tutti i medici che hanno esaminato questi assurdi reperti è stata unanime: nessuno, perché con la TAC e la risonanza magnetica il minimo intervento di manomissione è visibile. E questi corpi non ne presentano alcuna.
UN PRIMO PIANO DELLA MUMMIA SOPRANNOMINATA MARIA
Tra le novità emerse, molte riguardano Maria alla quale-tra l’altro- dovrebbe essere cambiato il nome visto che le sue ossa hanno mostrato caratteristiche tipicamente maschili. In ogni caso, nel DNA di questa strana creatura tridattila dalle enormi orbite oculari e dalla mandibola molto sporgente sono stati trovati geni che la imparentano con il Sapiens Sapiens (noi), ma anche con due scimmie che vivono solo in Africa e con un’altra ad oggi ignota. Curiosità: i suoi denti risultano molto forti, ben curati, con bordi perfetti, segno che ai suoi tempi ha beneficiato del lavoro di un bravo dentista. Ha una vertebra in meno e probabilmente camminava curva, ma doveva essere piuttosto intelligente: le dimensioni del suo cervello superano del 30 per cento il nostro. Ma in proporzione anche gli individui di stazza ridotta avevano una scatola cranica più grande degli esseri umani e un cervello molto evoluto.
UNA MUMMIA APPARTENENTE A UNA TERZA SPECIE SCONOSCIUTA?
Nella lunga audizione alla Camera dei Deputati del Messico, hanno preso la parola vari esperti: dal dottor Roger Zúñiga Avilés, a capo del gruppo di studio dell’Università di ICA all’ex presidente dell’Associazione Medici Legali del Perù David Ruiz Villa, dal biologo Ricardo Martinez all’antropologo argentino Celestino Piotti che ha fatto un’affermazione sorprendente: per lui, alla luce delle sue analisi, quegli esseri non verrebbero dal passato ma dal futuro, ovvero sarebbero il frutto dell’evoluzione del genere umano. Tutti concordi sull’impossibilità che questi reperti siano stati contraffatti, gli studiosi che stanno mettendo in gioco la loro reputazione hanno fatto un appello alla comunità scientifica mondiale, chiedendo ai colleghi che li criticano di esaminare senza pregiudizi questi reperti. Incluso l’ultimo, appartenente a una presunta terza specie sconosciuta, dotato di una testa oblunga come ET, con braccia e gambe scheletriche, senza cassa toracica e senza polmoni, ma con due misteriose protuberanze sulla schiena, come delle alucce…