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Le mummie non umane di Nazca, Jaime Maussan: «Ecco la prova definitiva»

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Nemmeno l’irruzione  della polizia, a seguito del pubblico ministero Maria Ysabel Rabines Briceño e dei funzionari del Ministero della Cultura, ha fermato la conferenza stampa organizzata a Lima dai giornalisti Jaime Maussan e Jois Mantilla per presentare gli ultimi sviluppi sulle mummie tridattile trovate nell’area di Nazca e Palpa, in Perù. Gli inquirenti speravano di sequestrare alcuni dei corpi sui quali da anni un gruppo variegato formato da medici forensi, anatomisti, biologi, antropologi, archeologi sta conducendo indagini per stabilirne natura, età, provenienza. Corpi- va detto- sempre considerati una frode dal governo peruviano: sarebbero cadaveri preispanici mutilitati per conferire loro un aspetto bizzaro o patchwork composti da ossa umane e animali tenute insieme da colle sintetiche.

IL GIORNALISTA MAUSSAN DURANTE L'AUDIZIONE AL PARLAMENTO MESSICANO

IL GIORNALISTA MAUSSAN ACCANTO A UNA DELLE CONTESTATE MUMMIE

Eppure, agli astanti la PM ha spiegato che la sua presenza era “un’azione preventiva per tutelare un patrimonio culturale appartenente allo stato peruviano”.  In ogni caso, i poliziotti se ne sono andati a mani vuote: i reperti non erano fisicamente presenti alla conferenza stampa durante la quale  sono stati mostrati solo tomografie assiali, esami di laboratorio, lastre ai raggi X- insomma, dati scientifici. Con una novità che- se confermata- renderebbe davvero molto difficile sostenere a oltranza la tesi del grande inganno.  Va detto che l”intervento delle autorità non è giunto inatteso. Nel precedente incontro con la stampa a Los Angeles (link), Maussan aveva ventilato la possibilità di un colpo di scena del genere. Proprio per questo,  le mummie contestate sono rimaste al sicuro,  ma lo strascico di polemiche è stato comunque inevitabile. «Abbiamo provato a coinvolgere  il  Ministero della Cultura già nel 2017, inviando i risultati del test del DNA. Nessuna risposta. Ci sono andato anche di persona e non hanno voluto nemmeno ricevermi», ha detto il giornalista messicano nella sua replica.

LA MUMMIA DI DIMENSIONI MAGGIORI, DENOMINATA MARIA

LA MUMMIA DI DIMENSIONI MAGGIORI, DENOMINATA MARIA

E ancora: «I corpi sono tanti, sono almeno un centinaio, e appartengono  a sette specie diverse. Si tratta di organismi autentici che devono ancora essere convalidati dalla scienza. Noi vorremmo che i ricercatori e gli antropologi del Perù prendessero in mano questa indagine e la portassero avanti. È un lavoro da scienziati, non da  giornalisti. Stiamo parlando forse di una delle scoperte più importanti della storia dell’umanità. Com’è possibile che siano gli stessi Peruviani a voler distruggere questo grande tesoro? Non permetteremo che il Ministero della Cultura del Perù si impossessi di questi corpi e li distrugga, perché potrebbe accadere. Per questo sono venuti oggi, per poter dire che li hanno studiati, per poi farli a pezzi e affermare che erano manipolati e artefatti. Se sono qui, è perchè sanno che questi corpi sono reali», la sua denuncia. Tra l’altro, il noto conduttore della tv messicana ha fatto causa al Ministero della Cultura di Lima chiedendo 300 milioni di dollari come risarcimento per il danno arrecato alla sua immagine- denaro che userà, assicura, per costruire un museo dedicato alle mummie.

UNA MANO A TRE DITA AI RAGGI X

UNA MANO A TRE DITA AI RAGGI X

L’incontro del 4 aprile nella capitale peruviana- intitolato “Gli esseri tridattili di Nazca: la prova definitiva” – è stato l’occasione per riassumere i punti salienti della ricerca su Alberto, Josefina, Maria, Victoria, Sebastian, Luisa, Santiago… Tutti nomi assegnati alle mummie di diverso aspetto e dimensioni, ma con alcune caratteristiche comuni: hanno tre dita, una testa fuori misura priva di naso e orecchie con occhi obliqui a fessura, placche metalliche inserite in varie parti del corpo e si sono mummificate naturalmente, grazie al clima secco e alla presenza, sulla pelle, di una sostanza minerale (la polvere di diatomee). Inoltre, le analisi avrebbero escluso un intervento post-mortem per modificare il loro aspetto: TAC e risonanza magnetica non hanno mai evidenziato punti di sutura e giunture posticce presenti quando si assemblano parti di corpi diversi. Anche le placche apparirebbero perfettamente inglobate nelle ossa- quindi, sono state inserite quando le creature erano ancora vive.

LA MUMMIA JOSEFINA MOSTRA UN IMPIANTO METALLICO NEL PETTO

LA MUMMIA JOSEFINA MOSTRA UN IMPIANTO METALLICO NEL PETTO

Le mummie di dimensioni maggiori e di aspetto più simile al nostro presentano impronte digitali anomale (non a cerchi concentrici, ma a linee parallele) e si tratterebbe di un dettaglio non falsificabile. Gli esseri più piccoli, di tipo rettiloide, sarebbero stati ovipari e alcuni di essi conserverebbero ancora nel ventre uova già sviluppate insieme ad altre ancora immature. Muscoli, vasi sanguigni, organi interni appaiono ben conservati; le articolazioni sembrano coerenti dal punto di vista anatomico. I test del C14 fanno risalire i corpi ad almeno mille anni fa e quelli del DNA escludono che si tratti sia di persone che di animali. Sarebbero, in sostanza, esseri sconosciuti con un patrimonio genetico parzialmente in comune con gli esseri umani e con alcuni primati. Ma come lascia presagire il titolo della conferenza stampa, a Lima non c’è stato solo un riassunto delle puntate precedenti. Per la prima volta, infatti,  è stata presentata la mummia di una creatura umanoide con una peculiarità strabiliante: quando è morta, era incinta. L’hanno soprannominata Montserrat.

LA MUMMIA DENOMINATA MONTSERRAT

LA NUOVA MUMMIA CHIAMATA MONTSERRAT

Completamente glabra (come tutte le altre, dal resto), rannicchiata in posizione fetale, tiene la mano sinistra con le tre dita a quattro falangi appoggiata sull’addome, come a voler proteggere per l’eternità quel figlio mai nato, chiamato dal gruppo di Maussan “Rafael”. E- sorpresa!- anche il feto, giunto più o meno al quarto mese di gestazione, sarebbe tridattilo. Domanda: chi potrebbe falsificare un reperto del genere? Come si fa a mutilare mani e piedi di un minuscolo corpicino (circa 19 cm) all’interno dell’utero di una corpo mummificato senza lasciare tracce, tagli, incisioni? Quali competenze chirugiche e anatomiche servirebbero, ammesso che sia possibile compiere un’operazione del genere? Senza contare che il cranio del bimbo è come quello della madre- ovvero, allungato. Montserrat era molto giovane quando è morta- forse non aveva ancora 20 anni. Sulla testa, ha un inserto in oro sul quale era ricresciuta la pelle: ergo, non è stato aggiunto sul cadavere.

LE IMMAGINI DI RAFAEL NEL GREMBO DI MONTSEFRRAT

LE IMMAGINI DI RAFAEL NEL GREMBO MATERNO

Ecco, dunque, la possibile “prova definitiva”, l’asso nella manica con il quale i ricercatori coinvolti in questa vicenda pazzesca sperano di poter vincere la partita. O almeno, sperano di persuadere il mondo accademico della necessità di mettere da parte pregiudizi e idee inveterate per iniziare, finalmente, a prendere in seria considerazione questi reperti incredibili. E non devono convincere soltanto loro. Ci sono anche tanti appassionati di misteri e studiosi di enigmi che disquisiscono di UFO, abduction o contatti alieni, ma che in questo caso si sono aprioristicamente schierati dalla parte degli accusatori e degli scettici duri e puri. Senza aver mai visto di persona le mummie di Nazca e talvolta senza neanche conoscere tutti i dettagli dell’indagine, hanno già stabilito che quei corpi sono falsi.

IL VOLTO DELL'ULTIMA MUMMIA, ANALIZZATO DAL BIOLOGO RIOS LOPEZ

IL VOLTO DELL’ULTIMA MUMMIA, ANALIZZATO DAL BIOLOGO RIOS LOPEZ

Perché? Perché in passato Jaime Maussan ha sbagliato, spacciando come alieni dei corpi umani. Quindi, non ci si può fidare. Perché gli esami su due mummiette sequestrate mesi fa all’aeroporto di Lima hanno provato che erano state realizzate con parti di diversi animali e resina. Ne consegue che devono essere state fatte nello stesso modo pure le altre. Perché l’evoluzione non procede per salti e non è mai stata trovata traccia altrove di creature umanoidi con tre dita. Pertanto, è ascientifico anche solo ipotizzarle in Perù. E se davvero fossero extraterrestri, dove sarebbero i rottami dei loro dischi volanti? Visto che non abbiamo mai rinvenuto nemmeno un bullone delle loro astronavi, vuol dire che non sono mai arrivate sulla Terra creature di altri mondi. Per questi e molti altri motivi, l’intera vicenda non è possibile e quindi non lo è.

UN'ALTRA MUMMIA UMANOIDE, CHIAMATA SANTIAGO

UN’ALTRA MUMMIA UMANOIDE, SANTIAGO

Opinioni legittime, ovviamente, ma che non condivido. Innanzi tutto, per rispetto di tutti gli uomini e le donne di scienza che ci hanno messo la faccia, rischiando reputazione e posizione professionale nel confermare la totale genuinità di questi reperti peruviani- inclusi 11 docenti dell’Università di Ica e tre esperti di medicina forense statunitensi che si sono appena aggiunti al gruppo di ricerca. Delle due, l’una:  o si dimostra- dati alla mano- che questi studiosi  sono degli incompetenti e hanno sbagliato tutto, oppure si deve accettare che quegli esami di laboratorio sono veritieri. Per farlo, però, bisogna “sporcarsi le mani”, accettare il confronto, scendere nell’arena e provare con TAC, raggi X, test del DNA e via dicendo chi ha ragione e chi torto. Mi sbaglierò, ma fino ad allora preferisco rimanere possibilista anche di fronte a un caso apparentemente assurdo come questo. La storia dovrebbe averci insegnato a evitare giudizi tranchant, anche perché è stato sempre e solo il dubbio a far avanzare la conoscenza, non l’arrogante apodittica di chi crede (spesso a torto) di sapere già tutto. Per questo, continuerò a seguire con curiosità questa vicenda, pronta a denunciare la frode- se sarà acclarata- o a rimanere sbalordita, se invece sarà palese che i corpi sono effettivamente autentici. Un’eventualità, questa,  che stravolgerebbe davvero tutte le nostre granitiche certezze.

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