Che succede in Valmalenco? Ce lo siamo domandati spesso, anche sul nostro blog, da quando sono emerse immagini, testimonianze e perizie sorprendenti relative agli avvistamenti registrati per anni in questa area delle Alpi lombarde: documenti tanto pazzeschi da lasciare a volte senza parole. Be’, adesso il CUN, il Centro Ufologico Nazionale, ha trovato la risposta: in Valmalenco non succede assolutamente niente. Non ci sono UFO, non ci sono Alieni, non ci sono fenomeni da studiare in loco perché si tratta solo di un enorme bluff privo di qualsiasi fondamento. Tutte balle, insomma: così ha dichiarato il presidente del CUN, Roberto Pinotti, tramite comunicati stampa postati sui social in pieno agosto. Ed è esplosa la polemica.
Il tono della presa di distanza non è stato molto soft, tutt’altro: l’indice è stato puntato sul principale testimone oculare della vicenda (tra l’altro, chissà perché, solo evocato, ma mai citato per nome, ovvero l’ex luogotenente dei Carabinieri Alessandro Di Roio) e in sostanza sono stati tacciati di scarsa oculatezza gli “ufologi nostrani” che hanno perso tempo dietro al “Sacro Graal dell’Ufologia” indagando sul nulla senza capire nulla, visto che hanno avallato come reale un fenomeno invece “inconsistente”. A sostegno di questa denuncia, sono state mostrate alcune foto che proverebbero la falsificazione in atto, corredate dalle analisi effettuate da Alfredo Benni.
Il tecnico informatico, annoverato tra i fedelissimi di Pinotti, scavando nel web e con l’aiuto di altri soci esperti (anch’essi non nominati), ha trovato sconcertanti analogie tra alcuni presunti oggetti volanti nei cieli della Valmalenco e normali strumenti in vendita online- come i coperchi per telai di motocicli o la rondella di un bastoncino da trekking, ad esempio- e ancora più impressionanti somiglianze tra presunte creature aliene apparentemente fotografate tra quelle montagne e alcune realizzazioni grafiche, come un presunto “uomo-falena” pressoché identico al personaggio raffigurato sulla locandina del film “Captain America” del 2014. Il sillogismo è presto fatto: visto che quelle immagini sono false, allora tutto è falso. Il caso Valmalenco è chiuso.
La sentenza senza appello firmata da Benni e il j’accuse a mezzo Facebook del suo presidente ovviamente hanno scatenato un pandemonio. Innanzitutto, all’interno del medesimo CUN. Questa presa di posizione tranchant ha provocato infatti una raffica di dimissioni da parte di soci scontenti di questo modus operandi. A partire dall’ingegnere Massimo Angelucci (fino ad allora responsabile scientifico dello storico gruppo ufologico nonché consigliere nazionale, segretario generale e coordinatore per l’Emilia-Romagna), tra i ricercatori più attivi nella raccolta di prove e nello studio di testimonianze direttamente in valle. Nessuno ha chiesto il suo parere in merito alle foto contestate, nessuno lo ha coinvolto in questa contro-inchiesta.
Anzi: Angelucci ha dichiarato di essere stato tenuto all’oscuro di tutto e di aver saputo della denuncia del CUN (che pure in passato aveva spesso trattato i fenomeni della Valmalenco durante i Simposi di San Marino) solo a comunicato stampa pubblicato. La rottura è stata inevitabile. Rispondendo via social, l’ex responsabile scientifico ha ribadito la correttezza del suo operato (“Le foto sono solo un’appendice di un rapporto ufologico e ho sempre detto che hanno una valenza molto ridotta come prova visto che sono facilmente manipolabili, la colonna dorsale di qualunque rapporto è invece il resoconto testimoniale”) rispedendo così le accuse al mittente: «Il CUN, senza nemmeno svolgere alcuna indagine in loco e senza avere mai interloquito coi testimoni, liquida tutti gli avvistamenti e gli incontri ravvicinati solo attraverso l’indagine su alcune delle foto (non certamente tutte perché sono molte centinaia)».
Questo è uno dei punti da tenere a mente: le fotografie, scattate da almeno 13 anni a questa parte da decine di diversi testimoni (non solo da Di Roio), sono tantissime. Spesso, per un singolo avvistamento, gli scatti sono stati numerosi e in sequenza. Una bella fatica, per un eventuale taroccatore modificarne 6,7 o persino 10 – una a una. Ci sono poi immagini che raffigurano oggetti identici o molto simili (come quelle dell’ ipotetica racchetta da trekking volante), che sono state realizzate in momenti diversi da strumentazioni diverse, inclusa la telecamera di sorveglianza di una banca che scatta immagini a intervalli di tempo regolari. Oltre poi alle foto conosciute grazie alla loro pubblicazione sui giornali oppure online, ce ne sono centinaia ancora non rese note (quindi, ancora tutte da approfondire) in possesso dei medesimi “ufologi nostrani” i quali- tra l’altro- sostengono di aver talvolta assistito di persona a manifestazioni insolite di luci, oggetti o addirittura creature misteriose durante la loro permanenza in valle.
Ma come ha sottolineato Angelucci, il materiale fotografico- per quanto attraente e di grande impatto- è tuttavia soltanto un aspetto dell’indagine ufologica. Una parte essenziale resta la raccolta di informazioni dai testimoni oculari. Per farlo serve tempo e denaro: bisogna passare giorni e giorni tra queste montagne (a spese proprie, ovviamente), guardare negli occhi la gente del posto e guadagnarsi la loro fiducia per ricevere confidenze da mettere poi a confronto, da sottoporre a verifiche incrociate, da valutare anche da un punto di vista umano. Lo ha fatto in modo costante il GAUS- il Gruppo Accademico Ufologico di Scandicci– che si è sentito ovviamente tirato in causa dalla filippica di Roberto Pinotti .
Così il suo presidente Pietro Marchetti ha replicato, sempre via web, contestando prima il metodo (aver usato Facebook anziché un confronto personale) e ribadendo poi la fondatezza del caso Valmalenco: «Una corposa documentazione attesta la presenza reale di una variegata fenomenologia ufologica, documentazione formata da un rilevante numero di immagini fotografiche e video provenienti da differenti dispositivi fotografici. Documentazioni digitali che in cinque eventi diversi sono stati peritati tramite analisi digitali forensi che ne hanno accertato l’assenza di manipolazione». Senza contare poi- ha aggiunto- che anche il progetto di monitoraggio con telecamere automatizzate avviato da alcuni anni proprio dal GAUS tra quelle vette avrebbe ulteriormente confermato che il fenomeno sia reale.
Altre associazioni (come il Gruppo Ufologico Pugliese presieduto da Michele Paparella) e singoli ricercatori hanno espresso la loro loro solidarietà al GAUS prendendo le distanze- nella forma e nel merito- dal CUN. Quindi, da un lato il Centro Ufologico Nazionale, forte della sua lunga storia, assumendosi il diritto-dovere di stabilire cosa sia vero e cosa falso a nome dell’intera ricerca alternativa italiana, affossa la questione Valmalenco sulla base di alcuni scatti molto sospetti studiati via web; dall’altra, i gruppi di più recente costituzione dissentono e protestano. Non ci stanno perché hanno lavorato sul posto per anni, sentito decine di testimoni oculari (non solo valligiani, ma anche turisti e operai in trasferta per lavoro), fatto analizzare alcuni degli scatti più discussi da periti forensi spendendo migliaia di euro accertandone l’assenza di manipolazioni.
Ecco, le perizie forensi sono un altro punto sul quale vale la pena di soffermarsi. Nelle sue contro-analisi, il CUN ha infatti spiegato che i metadati (ossia le informazioni memorizzate all’interno di un’immagine digitale che descrivono le impostazioni della fotocamera, il luogo dello scatto, la luminosità ma che svelano anche l’aggiunta, l’eliminazione o comunque la modifica di dettagli all’interno della medesima immagine) possono essere bellamente aggirati per intervenire a proprio piacimento sulla foto senza lasciare traccia. Ingannando cosi anche i periti forensi, chiamati spesso in tribunale a contribuire alla soluzione di delicati casi giudiziari grazie alle loro analisi.
Quindi avremmo a che fare con un falsario- o meglio, una squadra di falsari– davvero in gamba, in grado di alterare la fotografie per aggiungere UFO e ET a proprio gusto e poi di ripristinare i metadati in modo da “coprire” il misfatto. Ma questi stessi truffatori tanto bravi tecnicamente sono poi così ingenui, per non dire stupidi, da inserire in queste foto abilmente manipolate dei ricambi di motocicletta in vendita sul web o il personaggio sulla locandina di un film famoso, con la certezza matematica di farsi beccare? Davvero idioti, questi geni dell’informatica. E sono pure decisamente metodici e instancabili visto che sarebbero all’opera almeno dal 2011 sfornando fake su fake. Ma a che scopo?
A quanto pare, per motivi turistici. Se è così, va detto che gli sforzi messi in campo, con centinaia di foto falsificate e (va da sè) anche decine di falsi testimoni in combutta tra loro per tutti questi anni, non hanno prodotto un gran risultato. Basta andare a Chiesa in Valmalenco o a Lanzada (due dei cinque comuni di questa vallata laterale della Valtellina) per accorgersi che tutte ‘ste frotte di vacanzieri non si vedono. Anzi, queste mete vengono scelte per la tranquillità e il clima fresco d’ estate e per le belle piste innevate d’inverno, ma di certo non sono Cervinia o Cortina: non c’è affatto turismo di massa e l’attenzione per gli UFO ha prodotto più imbarazzo e fastidio ai residenti che introiti.
Sul banco degli imputati, accusato di essere il principale responsabile di questa macchinazione ai danni degli ingenui ufologi, ovviamente è finito il super-testimone, l’ex luogotenente Alessandro Di Roio, protagonista di molteplici presunti incontri ravvicinati quando era in servizio da queste parti. Va detto che il sottufficiale dei carabinieri per questa storia controversa ha già dovuto affrontare ben altre accuse, come un procedimento penale per aver intascato indebitamente 100 euro lordi di straordinari mentre indagava sugli avvistamenti UFO, ma è stato assolto con formula piena. E la sua difesa ha presentato in tribunale come prova a discolpa un dossier contenente 200 foto realizzate o raccolte da Di Roio quand’era comandante della stazione di Chiesa.
Domanda: quale pazzo consegnerebbe a un giudice delle immagini che sa essere false- perché le ha create lui stesso o qualcuno a lui vicino- durante un processo penale nel quale rischia la galera? Il carabiniere, ora in pensione, dopo lo scoppio del caso a livello mediatico, pur invitato da vari canali online, non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Una sorta di ammissione di colpa, secondo alcuni commentatori. Ignari, evidentemente, che il silenzio stampa di Di Roio è iniziato prima che esplodesse la polemica e ha una motivazione personale della quale sono a conoscenza, ma che non intendo divulgare. Chi ha avuto modo, in questi ultimi giorni, di parlare con lui, lo descrive come un uomo amareggiato per questa gogna social e sorpreso per le accuse di aver prodotto dei fake, dei quali non sa darsi una spiegazione.
Resta poi un’ultima considerazione. Anche se alcuni soci del CUN, difendendo l’azione drastica del loro presidente, hanno spiegato che denunciare la presenza di foto false non significhi negare in toto i fenomeni, il testo del secondo comunicato stampa non lascia spazio a molti dubbi, visto che i casi messi alla berlina dal CUN vengono definiti “falsificazioni palesi tese a squalificare a bella posta tutta l’ufologia“. E anche il commento postato da Alfredo Lissoni spazza via ogni incertezza. Lissoni ha scritto con Pinotti il libro “Luci nel cielo” incentrato sul presunto UFO precipitato in Italia ai tempi di Mussolini ed è autore di vari saggi sul tema extraterrestre, tra i quali “Alieni da Orione. I dischi volanti nello stato di Israele”, “UFO, la Bibbia segreta”, “UFO in Giappone”, “UFO su Bisanzio”, “Gli X-files dell’impero austro-ungarico”.
Nel suo post, Lissoni ha scritto di aver capito dal primo istante che i fatti della Valmalenco fossero mere invenzioni, portate avanti per anni da un gruppo di burloni, e di aver praticamente riso in faccia a un politico locale che gli chiedeva un parere in merito al fenomeno. Insomma, si troverebbero testimonianze credibili di UFO e alieni nei testi antichi, nella Bibbia, nella letteratura classica, nella patristica cristiana, nei documenti medioevali, nell’Europa asburgica, nell’Italia fascista, persino in Estremo Oriente, ma quelle della Valmalenco sono solo spazzatura e non vale nemmeno la pena di studiarle. Idem, gli ambigui racconti di profeti, storici, amanuensi, funzionari governativi o anonimi osservatori del passato anche remoto meritano una fiducia cieca e un’interpretazione univoca, mentre le versioni, oggi, di testimoni in carne e ossa che si potrebbero comodamente intervistare sono a priori soltanto fantasie. Gli Alieni si trovano ovunque, ma in Valmalenco no. Curioso.
Alla luce di tutte queste incongruenze, contraddizioni, punti di vista diametralmente opposti e ricostruzioni parziali, è improbabile che il caso Valmalenco sia davvero chiuso. Credo invece che ne sentiremo parlare ancora per un bel po’. A partire dalla conferenza del 5 e 6 ottobre, quando a Torino si terrà una due-giorni organizzata dal CUFOM insieme a Spazio Tesla ed Extremamente. Il 1° Congresso Ufologico Città di Torino e il 12° Meeting Internazionale “Figli delle Stelle” intitolati “L’universo svelato- Confronto tra scienza e ufologia”, vedranno infatti come ospiti anche alcuni dei protagonisti di questa polemica agostana, ovvero il presidente del CUN Roberto Pinotti e il referente del GAUS per la Valmalenco Felice Sirtori che mostrerà, tra l’altro, un documento video che condensa la storia personale di contattato (vero o presunto, sarà il pubblico a deciderlo) di Alessandro Di Roio.
La lista dei relatori di Torino, va detto, è lunga e impressionante, vista la partecipazione di relatori straordinari come Avi Loeb-il celebre astronomo di Harvard- il giornalista messicano Jaime Maussan, l’ingegnere aerospaziale Andrea Lani, il sedicente ex veterano delle Forze Spaziali USA Randy Cramer, solo per citarne alcuni. Trovate l’elenco completo degli ospiti sia in questo articolo del blog sia sul sito del CUFOM. L’evento si terrà nel teatro del Collegio San Giuseppe, in via Andrea Doria 18, nel centro del capoluogo torinese. Per comprare i biglietti e assicurarsi un posto in sala, questo è il link. Non perdete l’occasione di partecipare a questo appuntamento davvero unico!