Due giorni densi di dibattiti e presentazioni, 16 relatori, 600 spettatori, tre associazioni organizzatrici e un grande mattatore sul palco. Sono alcuni dei numeri della 12esima edizione del Meeting Internazionale “Figli delle Stelle” e del primo Convegno Ufologico Città di Torino dal titolo “L’universo svelato- Confronto tra Scienza e Ufologia” che hanno avuto luogo nella metropoli piemontese il 5 e 6 ottobre, nel teatro del Collegio San Giuseppe. Un evento promosso dal Centro Ufologico Mediterraneo (C.UFO.M) in collaborazione con Extremamente e Spazio Tesla, con il patrocinio del Comune di Torino e il sostegno dell’ente Turismo Torino e Provincia- una straordinaria eccezione, questa, vista la tematica affrontata. Al centro della conferenza c’erano infatti UFO&Alieni o se volete UAP&Entità non umane, come si preferisce dire da qualche anno a questa parte.
Un pubblico attento e partecipe ha seguito con entusiasmo gli interventi degli ospiti di fama internazionale, presentati da Marco Columbro, che con la sua simpatia irresistibile ha movimentato questa due-giorni insieme ad Alberto Negri, documentarista e conferenziere, e alla sottoscritta. Nella prima giornata, Massimo Tampieri (uno degli artefici di questa iniziativa torinese) ha parlato dei misteri della Luna mostrando le foto più intriganti riprese dalle varie missioni inviate sul nostro satellite. Jerry Douglas, ex militare dell’USAF (l’Aeronautica Militare degli Stati Unit) ha condiviso i suoi ricordi di giovane militare coinvolto nel Progetto Blue Book promosso per nascondere, piuttosto che per comprendere, gli avvistamenti anomali. Da Marco Radius, volto noto della controinformazione sul web, è arrivato uno sguardo critico sulla cosiddetta disclosure o rivelazione in merito agli UFO, mentre Omega Click-lo youtuber mascherato con oltre 200 mila follower- ha mostrato i documenti ufficiali relativi al programma declassificato Kona Blue per il recupero e la retro ingegneria di velivoli non umani. L’inossidabile Roberto Pinotti ha trascinato la platea presentando le prove storiche a sostegno dell’UFO crash di Magenta nel 1933, ammesso di recente dall’ex agente segreto USA David Grusch.
L’avvocato Angelo Carannante, presidente del C.UFO.M, ha ripercorso le principali testimonianze e le immagini più significative emerse dal 2017 ad oggi, all’indomani dei primi video sconcertanti della US Navy pubblicati dal New York Times. Nel talk show pomeridiano i relatori hanno risposto alle tante domande rivolte a raffica dagli spettatori: ospite d’onore, il giornalista del Corriere della Sera Flavio Vanetti, fresco vincitore del premio internazionale Switzerland Literary Prize con il libro “I misteri della tazzina” scritto insieme a me. È arrivato poi il momento clou della giornata, quando dal suo studio di Harvard si è collegato il celebre fisico e cosmologo Avi Loeb, per 9 anni direttore del Dipartimento di Astronomia della prestigiosa università americana e tuttora docente. Per un’ora e mezza ha dialogato con il pubblico, spiegando le sue ricerche: da Oumuamua, il corpo celeste che ha rapidamente attraversato il sistema solare nel 2017 e che per il professore poteva essere un relitto tecnologico spaziale, alla missione condotta nel 2023 in Papua Nuova Guinea per recuperare in fondo all’oceano i frammenti di un anomalo meteorite risultati di composizione diversa rispetto qualsiasi altro materiale finora esaminato, fino al Progetto Galileo, lanciato da Loeb per individuare un vero Unidentified Flying Object nelle vicinanze della Terra.
«Il mondo accademico è troppo chiuso in sé stesso, arroccato nelle proprie posizioni. Solo aprendo nuove strade che nessuno ha ancora battuto si può sperare di raccogliere i frutti», ha detto l’illustre ricercatore di Harvard che si è definito “un ragazzo curioso”, mosso da un sincero desiderio di comprendere la natura dell’universo, convinto che la prossima rivoluzione copernicana- scoprire che non siamo l’unica specie intelligente del cosmo- ci aiuterà a migliorare e a salvarci dall’autodistruzione. A chiusura di questa lunga e intensa giornata, sempre in collegamento via web, è intervenuto Jaime Maussan, il famoso giornalista messicano da 40 anni impegnato nella divulgazione sulla tematica ufologica. Ha presentato il discusso caso delle Mummie Tridattili di Nazca, mostrando esami ai raggi X, TAC, risonanze magnetiche e altri test che dimostrerebbero l’autenticità di questi corpi disseccati trovati nel deserto peruviano e dalle caratteristiche anatomiche a dir poco bizzarre. Finalmente, dopo anni di braccio di ferro e accuse reciproche con governo di Lima, due di queste mummie sono state di recente sottoposte a nuovi esami concordati con il Ministero della Cultura del Perù.
La giornata di domenica si è aperta con la presentazione dell’ingegnere elettronico Ennio Piccaluga, presidente onorario del C.UFO.M, che da anni analizza le foto di Marte e ne evidenzia le molte anomalie che farebbero ipotizzare, nel passato, l’esistenza di una civiltà. Il dottor Vincenzo D’Amato, hypno-mental coach, ha affrontato un tema molto particolare, quello delle abduction (i rapimenti alieni) da un punto di vista clinico e umano. Molta curiosità hanno poi sollevato Umberto Morazzoni e Riccardo Tomasina, che stanno indagando sul mistero delle Sfere di Pietra disseminate nei boschi bosniaci, nelle vicinanze delle cosiddette Piramidi di Visoko: a loro detta, sarebbero una sorta di accumulatori e trasmettitori di energia. Non è mancato un momento “fringe”… Una fotografa ha raccontato al pubblico in sala che mentre scattava alcune foto ravvicinate ad alcune sfere di piccole dimensioni portate in teatro dai due ricercatori all’improvviso la sua fotocamera ha smesso di funzionare: le pile, nuove, si sono scaricate e la scheda digitale si è smagnetizzata.
La geologa e speleologa Soraya Ayub, responsabile scientifica dell’Akakor Geographical Exploring, ha affascinato il pubblico con il racconto della città perduta di Akakor, tra mito e realtà, oggetto delle sue ricerche sul campo. Con il dottor Massimo Barbetta, il teatro San Giuseppe ha fatto un salto indietro nel tempo fino all’Antico Egitto, per scoprire nei testi in geroglifico la citazione di passaggi spazio-temporali verso le stelle che ricordano i wormhole. La Valmalenco- la “valle degli UFO”- è stata al centro della presentazione di Pietro Marchetti, presidente del GAUS che ha raccolto decine di testimonianze oculari e centinaia di immagini riprese da oltre 80 diverse strumentazioni, incluse le telecamere fisse posizionate in punto strategici per monitorare 24 ore su 24 quello che vola nel cielo tra queste montagne.
A catalizzare l’attenzione del pubblico in sala, è stata poi la relazione dell’ ingegnere aerospaziale Andrea Lani, con un curriculum eccezionale ed esperienze ancora più straordinarie suffragate da video, test scientifici e fotografie: con molto coraggio, l’accademico (lavora in una università del Belgio) ha infatti raccontato le sue interazioni con UFO ed entità extra dimensionali, impressionando ed emozionando con la sua sincerità disarmante. «A chi sostiene che si tratta solo di suggestioni prive di riscontri oggettivi, rispondo che non è molto informato. Ci sono le dichiarazioni dei piloti dei jet militari americani, gli studi di importanti scienziati, le prese di posizione del Congresso degli Stati Uniti: gli UFO non sono fantasie, ma una realtà da studiare. Ci sono velivoli nei nostri cieli che mostrano capacità di volo nettamente superiori alle nostre conoscenze attuali. E io, da ingegnere aerospaziale, ne sono qualcosa in merito… », ha affermato.
Saltati – per motivi indipendenti da noi – i collegamenti con due ospiti americani (Randy Cramer e Danny Sheehan), un lungo talk-show ha concluso questa due-giorni torinese: è stata l’occasione per un dialogo aperto e stimolante tra gli ospiti e gli spettatori, con molti applausi a scena aperta e anche qualche confessione al microfono da parte di chi ha vissuto incontri e avvistamenti difficili da spiegare. Tra il pubblico c’erano poi anche tanti amici, nomi noti agli appassionati della ricerca alternativa: Danilo Iosz (presidente della Federazione Ufologica Italiana), Sergio Succu e Isabella Dalla Vecchia (del blog Luoghi Misteriosi), il segretario del Gruppo Accademico Ufologico di Scandicci Marco Baldini, Paolo Guizzardi (socio CUN e rappresentante ICER), lo scrittore Victor Nunzi (autore del libro “La regalità degli dei”), il presidente del Gruppo Ufologico Pugliese Michele Paparella, la fotografa Gloria Ferrari (che conduce “Il Portale” in diretta su Facebook).
Al telefono, per un saluto, si è collegato il colonnello Roberto Doz, ex pilota dell’Aeronautica Militare e fondatore deI gruppo “UFO e piloti”. In questo appuntamento torinese, è nata la proposta di un incontro a livello nazionale che coinvolga tutte le associazioni italiane e tutti i singoli studiosi interessati a queste tematiche di frontiera per superare le divisioni– sempre controproducenti- e costruire un progetto comune. Insomma, il convegno “L’Universo svelato- Confronto tra Scienza e Ufologia” ha segnato l’inizio di una nuova stagione della ricerca in Italia volta a coinvolgere il mondo accademico e a ritrovare un’unità di intenti: il grande successo di pubblico dimostra che è questa è la strada giusta da percorrere. Tra i tanti complimenti che abbiamo ricevuto, mi hanno colpito le parole di un signore che mi ha stretto la mano alla fine della lunga maratona sul palco (18 ore in due giorni) e mi ha detto: «Sono entrato qui pensando che il CICAP avesse ragione, ma ora esco con una visione e una mente più aperte. Grazie!». No, grazie a Lei e a tutti coloro che ci vorranno seguire in questo meraviglioso viaggio…