Se ne è parlato, sì, ma non troppo. Non sulla stampa mainstream, intesa come quotidiani e canali tv più seguiti: nessun titolone in prima pagina, nessun dibattito nei programmi di approfondimento. L’intervista di NewsNation a Jake Barber, il nuovo informatore che avrebbe personalmente partecipato come pilota di elicotteri al programma super-segreto di recupero di tecnologia non umana, non ha avuto l’eco che ci si aspettava. Anzi, forse sono state più le critiche che gli apprezzamenti anche tra gli addetti ai lavori- gli altri ricercatori, i giornalisti, i divulgatori che operano all’interno della comunità ufologica. A deludere di più, il video dell’ oggetto ovoidale, annunciato come una prova inconfutabile che invece- a detta di molti- non ha aggiunto nulla di concreto. Ma forse, in tutta questa storia, il filmato è alla fine l’elemento meno rilevante.
Nello speciale di Reality Check trasmesso il 18 gennaio, il reporter Ross Coulthart ha dovuto condensare in poco più di ora la vicenda molto complicata dell’ex militare USAF impiegato in missioni segrete tanto all’interno dell’Aeronautica Militare degli Stati Uniti che in seguito, come contractor pagato da società private appaltatrici del Dipartimento della Difesa di Washington. Ha dovuto tagliare molto, saltando passi importanti del racconto, e riducendo al minimo il contributo degli altri testimoni chiamati a confermare la versione di Barber- altri due colleghi della sua squadra più un ex colonnello con un importante background scientifico. Ora però non solo è online l’intervista integrale del pilota (dura circa tre ore…), ma sono a disposizione del pubblico anche quelle degli altri tre ex militari insieme alle nuove interviste che altri podcast hanno realizzato subito dopo. Chi ha la pazienza di ascoltare le intere puntate di questi programmi (ovviamente in inglese), potrà scoprire informazioni molto interessanti che, per esigenze di tempo, sono state saltate o appena accennate.
Innanzi tutto, l’ex USAF ha ripercorso tutta la sua carriera (iniziata a 17 anni), spiegando che quello di meccanico di aerei è stato un lavoro effettivamente svolto, ma deciso fin dall’inizio come copertura, per permettergli di partecipare a missioni classificate. Ha poi affermato che gli Alieni esistono “al 100 per cento” e che quando il Pentagono giura che non ci sono prove dell’esistenza degli Extraterrestri “sta solo giocando sulla parola extraterrestre”. Evidentemente, allora, queste presenze sono più terrestri di quanto pensiamo. Saperlo, per Barber, non è stato uno choc ontologico, ma piuttosto un sollievo- non siamo soli, c’è vita ovunque. Tuttavia anche il termine “alieno” è inappropriato: si tratta infatti di organismi non coerenti con la nostra idea di “umano”. Gli psionici (i sensitivi in grado di connettersi mentalmente con gli UFO) si riferiscono a loro in termini spirituali, come angeli e demoni, ovvero come entità benevole o malevole. Lui stesso ha sperimentato una profonda connessione spirituale con uno di questi oggetti tecnologici. Ma esistono anche creature robotiche ed esseri non senzienti. I materiali di cui gli UFO sono composti sfuggirebbero ad ogni definizione a noi nota: opererebbero in connessione telepatica con i piloti, mostrando le caratteristiche proprie di un essere vivente o per lo meno avrebbero componenti biologiche. Quindi, paradossalmente, mentre le “macchine” (gli UFO-UAP) sono dotati di coscienza, non sempre lo sarebbero gli ET.
Ci sono due modi per far atterrare queste tecnologie non umane: un modo violento, facendo precipitare i mezzi usando “armi ad energia diretta”, oppure evocandoli comunicando loro un profondo sentimento di amore perché l’amore “è una forma molto forte di energia”. Un concetto che richiama alla mente quello dell’Uredda citata dai protagonisti del Caso Amicizia. Barber ha affermato che tra di loro si riferiscono a questo programma di evocazione con il nome (non ufficiale) “3Ps”, dalle tre P iniziali delle parole Psionic Predisposition Potential. I più dotati in questo senso sarebbero i bambini (i futuri psionici vengono addestrati già in giovanissima età), le donne e gli omosessuali mancini. Inoltre, queste capacità appaiono più diffuse in Oriente e tra i nativi Americani che non tra gli Occidentali, tanto che spesso i sensitivi sono giovani provenienti dall’ Asia che volontariamente (a detta di Barber) accettano di fare questo lavoro. Nel parlare poi del nuovo gruppo che ha formato, chiamato Skywatcher, ha detto che il loro obiettivo è portare questo tipo di contatto fuori dall’ombra e costruire un rapporto di collaborazione tra governo e privati alla luce del sole. Presto, ha assicurato, mostrerà altre immagini di oggetti non umani attirati telepaticamente e rivelerà le agenzie governative con le quali sta lavorando.
Il pilota ha poi avuto parole di stima per Steven Greer (“un uomo avanti 30 anni rispetto agli altri”), anche se ha ammesso di averlo avvicinato durante una sua conferenza stampa, nel 2023, allo scopo di identificare i whistlerblower per denunciarli all’FBI, ma poi ha cambiato idea. Probabilmente è allora che è entrato in contatto con il medico-ufologo: Barber e gli altri intervistati da NewsNation sarebbero gli stessi ex Berretti Verdi coinvolti in attività di retroingegneria di cui Greer annunciava l’imminente uscita pubblica prima della cerimonia di giuramento di Trump. Diceva che erano 6, forse qualcuno ci ha ripensato. Il dottore tuttavia non ha apprezzato molto l’intervista di Barber. In un suo podcast, ha affermato di aver saputo da vari contattisti che gli ET sono stufi di questi giochetti con le loro astronavi, fatte atterrare con l’inganno o con l’uso di armi per rubare la loro tecnologia, e sarebbero pronti a reagire. Ad aver partecipato a queste particolari attività è stato anche Fred Baker, anche lui ex militare dell’USAF, operativo nel 24esimo squadrone tattico speciale, definito da Ross Coulthart “una leggenda all’interno del gruppo di combattimento di élite dell’Aeronautica Militare americana”. Dopo 20 anni di servizio, Baker si è congedato con il grado di sergente e con varie medaglie al valore per le attività svolte nel corso di operazioni segrete.
Il veterano ha raccontato di aver avuto una prima esperienza con qualcosa di non spiegabile in Afghanistan- una luce in movimento nel cielo notturno che all’improvviso si era fermata per schizzare poi via velocemente- ma nulla di paragonabile a quello che ha visto quando ha conosciuto Jake. Nel 2021, Fred Baker ha preso parte alla sua prima sessione con uno psionico per attirare un UFO. Era un po’ scettico, ma ha provato a seguire le istruzioni (ovvero, meditare e trasmettere sentimenti amorevoli). A un certo punto, ha visto un oggetto molto luminoso scendere dal cielo con il movimento di un sasso che lentamente sprofonda nell’acqua, per poi fermarsi e risalire verso l’alto. La sua reazione è stata di incredulità, pensava si trattasse di un trucco. Ma poco dopo, ha visto passare lentamente da un lato all’alto del cielo un triangolo gigantesco, grande come vari campi da football (centinaia di metri, quindi), con i vertici luminosi, perfettamente silenzioso e scortato da altri UFO più piccoli. Baker non riusciva a credere ai suoi occhi. Anche lui avrebbe vissuto momenti intensi, che lo hanno trasformato: ha percepito quelle presenze come entità benevole che lo stanno aiutando. «Quando interagisci con loro, non senti un senso di minaccia, sembrano piuttosto una risposta».
Pur essendo un militare discendente da una famiglia di soldati che hanno combattuto in tutte le guerre degli Stati Uniti, dalla Rivoluzione americana in poi, Baker ha detto di non volere lo stesso destino per i suoi figli: per loro desidera un mondo nel quale tutti vivano realizzando la vera natura umana, fatta di condivisione, amore, pace insieme a Loro. Un cambio di prospettiva davvero inaspettata da parte di una “leggenda” delle forze militari speciali. Molto meno tranquillizzante, invece, il terzo testimonial intervistato da Ross Coulthart. Si tratta dell’ex colonnelo John Blitch: alle spalle ha cinque ruoli di comando tattico in artiglieria nucleare, operazioni speciali e salvataggio di ostaggi, un incarico come responsabile di programma presso la DARPA, un master in matematica e robotica seguito da un’altra specializzazione in psicologia cognitiva. Inoltre ha fondato due società private ed è ricercatore senior presso la base Wright Patterson. Insomma, non uno sciocchino qualunque e nemmeno (alla luce degli incarichi delicati ricoperti) una persona mentalmente instabile. Eppure, quello che ha raccontato davanti alle telecamere sembra uscito da un film di fantascienza. E di quelli pure parecchio spaventosi.
Blitch avrebbe iniziato a vedere entità non umane da bambino, quando dalla sua finestra, di notte, veniva spiato da “mostri” che solo in età adulta ha identificato come creature aliene simili ai Grigi. Un giorno, vedendo la copertina del libro “Communion” scritto da Whitley Strieber, sarebbe rimasto quasi paralizzato, riconoscendo in quella immagine il volto dell’essere che lo terrorizzava da piccolo: ha avuto una reazione quasi isterica e ha fatto a pezzi la copertina. Non solo. Qualche anno fa, avrebbe vissuto un’esperienza molto strana collegata a un missing time di parecchie ore mentre faceva da solo un giro in bici: si sarebbe imbattuto in una misteriosa creatura senza volto, ma i suoi ricordi sono confusi. E ancora, in camera da letto (ma giura che non era un sogno) avrebbe visto un enorme alieno insettoide (tipo mantide) che lo avrebbe quasi aggredito chiedendogli di smettere di ribellarsi alle sue abdution, tanto nessuno avrebbe mai potuto rubargli l’anima…
L’ex colonnello ha continuato a ripetere parole come panico, paura, terrore ogni volta che ha raccontato i suoi incontri con le intelligenze non umane. Ha accennato al fatto che alcune di loro sottoporrebbero a mutilazioni non solo il bestiame, ma anche le persone, e che tra i rottami di un UFO sarebbero stati trovati anche arti umani. Ha definito eroi coloro che hanno celato al mondo la presenza aliena, paragonando le popolazioni del mondo a bambini che vanno tenuti all’oscuro per il loro bene. Strano, molto strano, allora che abbia deciso di parlare e di rivelare queste scomode e spaventose verità. Ma l’elenco degli ex militari, ex agenti segreti ed ex funzionari governativi che si stanno facendo avanti per dire che anche loro hanno visto o hanno saputo, si allunga di ora in ora. Sui podcast americani sono comparsi altri sedicenti testimoni diretti dei programmi segreti sugli UFO, come ad esempio Lenval Logan (ex analista dell’USAF e membro della Task Force sugli UAP) e Jason Sands (veterano dell’Aeronautica statunitense).
Entrambi sono diventati molto ricercati online dopo la loro partecipazione al documentario “The program” del regista James Fox. In particolare, Sands sostiene di aver incontrato un militare alieno in divisa americana: aveva la pelle blu ed enormi occhi obliqui. Tutto sulla fiducia, ovviamente nessuna prova. E poi, alla cronaca c’è la dichiarazione in tv del brigadiere generale Blaine Holt, Vice rappresentante militare degli Stati Uniti presso la NATO. «Non smentisco assolutamente che esistano gli Extraterrestri e che molto altro verrà fuori. Possiamo imparare molto da amici di altri mondi», ha affermato parlando in diretta su Fox News. Inoltre, sulla soluzione del caso “Droni del New Jersey” (per la Casa Bianca, solo normali velivoli comandati da remoto e autorizzati dalla FAA per scopi non meglio chiariti di ricerca), l’alto ufficiale ha aggiunto: «Dobbiamo indagare su chi stia informando in modo sbagliato il Presidente all’inizio della sua amministrazione, è necessario sradicarlo e scoprire cosa stia accadendo in tutta la Nazione perché è la punta di un iceberg ed è parte di qualcosa molto più grande».
Forse se sta accorgendo anche Trump. Solo pochi giorni fa, il solito Ross Coulthart (che deve avere davvero una rete di informatori di altissimo livello all’interno delle principali agenzie governative di Washington) aveva anticipato di sapere da fonti sicure che nell’FBI esiste un gruppo di indagine specificamente incentrata sul tracciamento di tecnologia non umana- cosa mai trapelata in passato. «Se fossi un alto funzionario di un’agenzia governativa o un dirigente di una società privata coinvolta in questi programmi illegali, ora sarei molto, molto nervoso», aveva chiosato. Poche ore fa, è arrivata la conferma: POLITICO (un autorevole giornale online) ha in effetti rivelato l’esistenza di un team segreto incaricato di indagare sugli UAP del quale farebbero parte agenti del Federal Bureau of Investigation, ora preoccupati di essere epurati dalla nuova amministrazione che vuole punire tutti gli agenti infedeli (come quelli che avrebbero coperto le malefatte del figlio di Joe Biden o quelli che avrebbero organizzato/favorito la rivolta del 6 gennaio 2021 a Capitol Hill). Nel tritacarne, potrebbero finirci anche quelli che all’insaputa di tutti, specialmente del Congresso, hanno dato la caccia agli UFO.
Ma perché questa corsa a raccontare dettagli sempre più incredibili in tv e online, nelle trasmissioni più seguite? Perché alti ufficiali dell’esercito americano ora parlano apertamente di Alieni come se fosse un fatto normale? Perché ex agenti segreti premono per rivelare informazioni classificate? E quello che dicono è la verità o magari sono informazioni reali mescolate a disinformazione? A voler pensare male, sembra che ci sia un ordine arrivato dall’alto al quale tutti si stanno conformando. In fondo, una spia resta una spia (e un soldato, un soldato) anche se è in pensione o in congedo. Stanno quindi creando una narrativa ufficiale seguendo precise direttive? Ma-anche in questo caso- perché tutti ora e tutti insieme? Forse la risposta arriva dal Canada. Secondo ZlandCommunications NewsNetwork, Russia e Cina sarebbero pronte a diffondere notizie ufficiali sugli UAP e sulla loro natura non terrestre. E una divulgazione su larga scala del genere danneggerebbe gli Stati Uniti. Una fonte anonima ha spiegato: «Sembra che il flusso continuo di notizie sulla trasparenza si sia ormai trasformato in una valanga quasi quotidiana che la Casa Bianca potrebbe non essere in grado di prevenire». Governo, Pentagono, CIA, FBI, insomma tutti gli attori coinvolti nel grande insabbiamento, starebbero disordinatamente correndo ai ripari per mantenere la propria presunta leadership geopolitica nella questione UAP.