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Il Pianeta X–   dove la X, oltre che indicare  il numero in latino, simboleggia anche il mistero  – per gli astronomi, si sa, non esiste. E’ solo una fervida invenzione del mito antico, una fantasia  di scrittori un po’ squinternati. Nient’altro.  Specie dopo che, con uno gioco di prestigio, gli scienziati  hanno declassato il povero Plutone allo stato di “planetoide”.  Zac! In un istante, il sistema solare si è ridotto a soli 8 pianeti. E così  il decimo pianeta -chiamato dai Sumeri  Nibiru  e riconosciuto millenni dopo da Zecharia Sitchin –ha perso definitivamente ogni  diritto di esistere.

Un'immagine ipotetica del "Quinto Pianeta" scomparso

Ma archiviato il Pianeta X, ecco che  spunta l’enigmatico Quinto Pianeta: un mondo gigantesco  che un tempo orbitava attorno al nostro Sole e che poi, circa 4 miliardi di anni fa, si è allontanato perdendosi nello spazio profondo. E il bello è che, stavolta, a  dirlo sono proprio loro, gli scienziati.

La fonte è il prestigioso Southwest Research Institute di Boulder, nel Colorado. Gli astronomi americani sono partiti da questo presupposto:  il nostro sistema solare è  incredibilmente  ordinato. Tutti i pianeti  infatti si muovono in orbite quasi circolari e complanari, ad una determinata distanza uno dall’altro, con lo stesso senso di rotazione. Insomma, un meccanismo perfetto e un po’ noioso, soprattutto se confrontato agli altri sistemi  planetari intorno a stelle vicine dove vige invece il “Far West”: rotazioni fortemente inclinate, pianeti giganti pericolosamente migrati vicino al loro sole e altri invece dalle orbite così ellittiche che, a fasi alterne, si congelano quando sono alla massima distanza e bruciano quando raggiungono il punto più vicino.

Il sistema solare alle origini era così?

Quindi, allo scopo di capire come e perché il nostro sistema abbia un comportamento così insolito, il ricercatore David Nesvorny ha programmato  una nuova serie di simulazioni al computer introducendo un  pianeta  gigante in più- il quinto ( ecco il perché del nome) dopo Giove, Saturno, Urano e Nettuno. Con questo corpulento intruso, il modello astronomico funziona e spiega tutte le anomalie.  Quel  “mostro”  di decine di volte la massa della Terra -che  probabilmente si trovava o a metà strada tra Saturno e Urano oppure appena al di là di Nettuno-  nella notte dei tempi venne “espulso” dal sistema solare dopo un incontro-scontro con Giove. E ancora va errando per la galassia…

Il modello  eleborato da Nesvorny  giustifica  anche perché pianeti giganti come Urano e Nettuno , che hanno circa 15 volte la massa della Terra, si trovino alla periferia del sistema solare- dove non ci sarebbe stata  la materia sufficiente per la loro formazione. In realtà, sarebbero nati vicino al Sole e soltanto in una seconda, turbolenta fase, sarebbero finiti nell’attuale collocazione.

Il pianeta più grande del nostro sistema solare, Giove

Insomma, in origine anche  nel nostro sistema solare regnava il caos, con urti tra pianeti e alterazioni o scambi di orbite. La nostra Luna porterebbe ancora le cicatrici di quest’epoca molto movimentata risalente a 4 miliardi di anni fa. I detriti provocati dagli scontri tra i pianeti sarebbero poi andati a formare la Cintura di Kuiper,  dove si trova anche Plutone.

Cosa ne è stato del Quinto Pianeta gigante, cacciato via in malo modo da Giove? Per gli astronomi del Colorado,  è ormai distante da noi migliaia di anni luce. Ma anche se sta viaggiando nel freddo dello spazio interstellare, non è detto che sia privo di vita. Non è escluso, infatti,  che abbia delle lune “scaldate” dalle forze gravitazionali e sulle quali, dunque, potrebbe essersi mantenuto un po’ di  tepore anche in assenza di una stella vicina- come il satellite di Giove Io e quello di Saturno Enceladus dimostrano.

Bene, se arrivati alla fine della lettura di questo articolo,  tutto vi suona molto famigliare e già noto, non sbagliate. In fin dei conti, è più meno quello che l’immaginifica epica sumera e la fantasiosa creatività di ricercatori alternativi hanno già detto. Impatti tra pianeti, orbite modificate,  mondi vaganti nello spazio… tutto già scritto.  Chiamatelo Pianeta X o Pianeta V, Nibiru o Quinto Pianeta: poco cambia.

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