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Cannibalismo e sacrifici umani, la storia segreta dell’Inghilterra

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Un consiglio: se un giorno verrà inventata la macchina del tempo e avrete il desiderio di scoprire come si viveva nell’Età del Ferro, evitate con cura il Regno Unito. All’epoca infatti nella “perfida Albione” proliferavano sacrifici umani e cannibalismo

L'UOMO DI LINDOW VITTIMA DI UN SACRIFICIO

Sono le conclusioni alle quali sono giunti gli antropologi dopo l’esame dei resti dell'”uomo di Lindow“, una mummia naturale perfettamente conservata e scoperta quasi 30 anni fa in una torbiera, nella contea inglese dello Cheshire: un corpo risalente al I sec d. C. , all’inizio ritenuto quello di un condannato a morte per qualche reato. Ora invece l’opinione diffusa tra gli studiosi che si sia trattata di un esecuzione rituale.

IL VOLTO RICOSTRUITO DELL'UOMO DI LINDOW

Chi ha ucciso quell’uomo- soprannominato “Pete Marsh“, un gioco di parole con il temine dalla pronuncia praticamente identica “peat marsh”, “torbiera” in inglese- voleva assolutamente che morisse. Prima, i killer lo hanno colpito alla nuca per tramortirlo, poi l’hanno strozzato stringendogli al collo un laccio di cuoio e per non fargli mancare nulla gli hanno anche tagliato la gola. Solo allora l’hanno immerso a faccia in giù nella palude. Un delitto mostruoso che però, a quanto pare, doveva essere un’esperienza piuttosto comune a quei tempi tra gli antenati dei moderni britannici, ossia i Celti, in epoche anche abbastanza recenti- circa 2mila anni fa. Tale prassi era in voga anche in altre zone dell’Europa del Nord, dalla Danimarca alla Scandinavia.

L’uccisione di Pete serviva probabilmente ad ingraziarsi l’aiuto delle divinità. “I sacrifici umani erano praticati in tutta Europa e spesso le vittime erano consenzienti per motivi religiosi”, spiega  Simon Raikes, curatore di una serie di documentari sugli aspetti più oscuri della storia, “Dei e Mostri”,  trasmessi da Channel Five. Talora, i prescelti per il rito propiziatorio erano individui con menomazioni, considerati in qualche modo “magici”: sono stati infatti trovati corpi di vittime con sei dita oppure con arti mancanti.

 

L'UOMO DI GRAUBALLE E' LA MUMMIA DI PALUDE MEGLIO CONSERVATA AL MONDO

Superstizioni crudelicredenze bizzarre durate molto a lungo: ad esempio, si pensava che la vittima di un omicidio indicasse, con le sua dita, l’autore del delitto e la prova venne accettata nei tribunali inglesi fino al Diciannovesimo secolo. Nel caso invece di indemoniati o di streghe, era usanza – fino a poco più di 100 anni fa- seppellirli con la testa staccata dal corpo o con un palo conficcato nel cuore, per evitare che risorgessero dalla morte, proprio come nei romanzi horror.

La ricostruzione storica del passato ha poi svelato un altro dettaglio macabro, che sembrava relegato alle tribù meno evolute delle giungle tropicali: il cannibalismo. “Sappiamo con certezza che nell’antica Britannia, i re si cibavano dei corpi dei nemici vinti in battaglia, perchè credevano così di impossessarsi della loro energia vitale– ha detto Raikes. E tutto questo avveniva quando i Romani – spesso accusati di eccessi di crudeltà contro il nemico- avevano già  elaborato un corpus giuridico di leggi, norme e princìpi dal quale-  da lì a poco – sarebbero scaturite le fondamenta del Diritto in vigore ancora ai giorni nostri.

 

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