E’ uno dei video di Youtube più cliccati della settimana: mostra un’enorme e misteriosa massa luminosa accanto a Mercurio. Immagini riprese dalla sonda della Nasa Stereo Behind (un telescopio capace di riprendere le immagini del sole in 3 D grazie al suo Heliospheric Imager-1) nel momento in cui un’ espulsione di massa coronale (CME) colpisce il pianeta illuminando anche un oggetto di grandezza quasi pari a Mercurio stesso.
L'IMMAGINE CONTROVERSA DI MERCURIO: ACCANTO, UNA LUCE MISTERIOSA
La prova della presenza di una mostruosa astronave aliena nel nostro sistema solare? Ne è convinto colui che ha postato il video su Internet- l’utente”sinXter”- seguito da decine di altri sostenitori di questa teoria. “Ha una forma cilindrica alle due estremità, mi sembra proprio una nave spaziale, ovviamente mimetizzata”, scrive nel commento al filmato. La sua certezza non è condivisa però da chi ha un approccio molto più scettico nei confronti degli alieni.
L’obiezione principale punta sul temporaneo malfunzionamento della telecamera di Stereo Behind: l’oggetto luminoso che appare non appena viene colpito dal plasma solare sarebbe soltanto un difetto di ripresa-una questione di “pixel mancanti“, insomma. Spiegazione in verità un po’ abusata, ogni qual volta nello spazio compare ciò che non ci si aspetta.
Molto più articolata e complicata è invece la risposta degli scienziati che analizzano proprio i dati inviati da Heliospheric Imager-1, ovvero gli astrofisici e gli ingegneri del Naval Research Laboratory (NRL) degli Stati Uniti. Interpellati dalla blogger americana Nathalie Wolchover, i ricercatori hanno spiegato che quell’oggetto altro non è se non lo stesso Mercurio! Quello che vediamo nel video, infatti, è l’equivalente della scia lasciata dal pianeta il giorno prima, mentre percorreva la sua orbita.
IL DETTAGLIO DELL'IMMAGINE RIPRESA DA STEREO BEHIND
Ecco come: per rendere meglio visibile il relativamente debole bagliore prodotto dall’emissione della massa coronale rispetto alla diffusa luminosità spaziale- effetto della polvere cosmica e delle stelle- gli analisti del NRL devono rimuovere il più possibile la luce di fondo. Per farlo, devono calcolare la quantità media di luce entrata nei singoli pixel il giorno dell’evento e il giorno precedente: quella che compare in entrambi i giorni, è considerata luce di fondo e viene rimossa dal filmato che mostra l’espulsione di massa coronale. La rimanente viene poi bilanciata.
“La pratica funziona bene quando si tratta di stelle, che non si muovono rispetto al Sole- spiega Russ Howard, a capo del team del NRL.”Ma per i corpi celesti in movimento, come appuno i pianeti, è un po’ più complesso. E a rendere le cose ancora più difficili, c’è il fatto che Mercurio è il pianeta più vicino al Sole. Quando si effettua il procedimento di sottrazione della luce nel giorno del CME ed in quello precedente, avendo a che fare con un pianeta, si introducono artefatti scuri nello sfondo dove si trovava il pianeta il giorno prima, area che poi appare illuminata nell’immagine bilanciata”.
Spiegazione molto tecnica, da veri addetti ai lavori. Ciò che noi profani possiamo notare è l’aspetto differente tra Mercurio e la sua “scia” prodotta da questo elaborato sistema di analisi dei dati. Aspetto che non sembra proprio collimare. Ma noi non siamo scienzati della Nasa…