Incredibile Titano. Man mano che i dati raccolti sul satellite più grande di Saturno – il secondo per massa di tutto il sistema solare- vengono elaborati ed interpretati, emergono sempre di più le peculiarità di questa luna tanto lontana da noi eppure sempre più somigliante alla Terra.
Gli astronomi impegnati nell’individuazione di un pianeta gemello al nostro hanno infatti rilasciato una dichiarazione sorprendente: finora, il corpo planetario più simile alla Terra è proprio Titano. Molto più di quanto essi stessi non avessero mai immaginato. Non solo perchè è l’unico- oltre al nostro pianeta- ad avere un’atmosfera, ma essa risulta anche differenziata in vari strati proprio come quella terrestre. E la conoscenza delle sue variazioni e delle sue caratteristiche può essere d’aiuto per capire cosa possa succedere su altri mondi alieni appena scoperti.
Nel corso degli anni, una serie di dati contrastanti tra loro inviati prima dalla sonda Voyager 1 e poi più tardi dalla Cassini e dalla Huygens avevano lasciato gli scienziati un po’ interdetti. A seconda delle rilevazioni, la densa atmosfera di Titano risultava spessa 2 km e mezzo oppure sottile poche centinaia di metri. Per sciogliere questa ed altre contraddizioni, l’equipe del professor Benjamin Charnay, del Centro Nazionale francese di Ricerca scientifica, ha elaborato un modello climatico in 3D che incorpora le informazioni raccolte da tutti e tre i veicoli spaziali.
La simulazione al computer ha così rivelato che l’atmosfera più bassa di Titano risulta divisa in due parti ben distinte, dal punto di vista delle temperature, rispetto all’atmosfera superiore. Il livello inferiore più vicino alla superficie (dove si formano venti e nuvole) è profondo 800 metri e- come accade sulla Terra- cambia di giorno in giorno. Lo strato appena superiore, che è spesso circa 2 km, varia invece di stagione in stagione. L’esistenza di due livelli atmosferici inferiori che si modificano in base ai mutamenti delle temperature permette di conciliare le differenti rilevazioni intercorse negli anni. “Non sono più così in conflitto”, sostiene Charnay.
Elementi quasi terrestri… Anche la nostra atmosfera più superficiale è spessa tra i 500 metri e i 3 km. Però è influenzata principalmente dai raggi solari che scaldano la Terra. Dal momento che Titano è molto più distante dal Sole, lo strato atmosferico più basso avrà sicuramente un comportamento diverso. Ma- dicono i ricercatori- anche sulla luna di Saturno ci sono venti che disegnano le dune giganti del suo equatore e che muovono nel cielo le nuvole. Che non sono però formate da vapore acqueo…
I fiumi, i laghi e i mari che solcano la superficie del satellite, completamente coperto di ghiaccio, sono infatti composti principalmente da metano. Nel prossimo futuro, il team francese intende scoprire se il gas allo stato liquido della superficie possa formare le nuvole (che sono state viste, ma non ancora spiegate), con un meccanismo simile a quello che sulla Terra porta l’acqua-evaporando- a formare cirri e cumuli.
Nell’aria pesante ed irrespirabile di Titano c’è però anche tantissimo azoto. Perchè, è ancora incerto. Secondo una recente teoria, ad aver prodotto questo gas sarebbe stato il bombardamento costante e continuo di corpi cometari qualcosa come 3,9 miliardi di anni fa. Lo studio, condotto dall’Università di Tokio, ha dimostrato che l’impatto contro la crosta ghiacciata di Titano ricca di ammoniaca può aver liberato l’azoto poi trattenuto nell’atmosfera.
Ma il vero mistero ancora insoluto di Titano è se possa o no ospitare la vita. Secondo alcuni astrobiologi, la possibilità non è affatto remota. Certo, si tratterebbe di vita diversa di quella che conosciamo noi, basata sull’ammoniaca e sugli idrocarburi anzichè sul carbonio e sull’ossigeno. Eppure, organismi del genere potrebbero nascere e svilupparsi. Fino a quale livello evolutivo, non è al momento immaginabile.
SABRINA PIERAGOSTINI