13 marzo 1997. Nei cieli americani accade qualcosa di molto, molto strano: all’improvviso appaiono numerosi oggetti luminosi disposti in formazione. Alcuni restano immobili, altri si spostano lentamente. Vengono visti da migliaia di persone, tra le 18 e le 22 di quella sera, in tre differenti Stati: Arizona, Nevada e Messico. Un evento passato alla storia come “Le Luci di Phoenix”, perchè è proprio in questa metropoli che si registra uno dei maggiori avvistamenti di massa mai avvenuti.
La prima persona ad accorgersene è un abitante di Henderson. L’uomo nota uno strano velivolo a forma di “V” rovesciata, simile ad un boomerang. Racconterà in seguito di aver pensato che fosse un grosso Boing, anche se emetteva un rumore che ricordava “il soffio del vento” e presentava sei luci nella parte sottostante.
Ma è un agente di Paulden, in Arizona, rimasto anonimo, il primo a chiamare allarmato il centralino della polizia. Mentre sta guidando, poco dopo le 20, si avvede di una serie di oggetti luminosi, color rosso-arancio, disposti a grappolo, sospesi sopra la sua auto. Li segue finchè può. Una volta a casa, armato di binocolo, continua l’osservazione finchè non li vede sparire nel nulla.
Praticamente la stessa scena alla quale assiste una famiglia di Prescott. Padre, madre e figlio, però, ricordano una disposizione a triangolo, con la luce posta al vertice di color bianco. Dopo 2-3 minuti, lo strano oggetto passa sopra la loro casa, senza emettere il minimo rumore, e sparisce nel buio della notte.
Restano ammutoliti e stupiti anche i Ley, che abitano a poca distanza nella vallata. Anch’essi descrivono il misterioso oggetto volante a forma di “V” rovesciata, che ricorda loro “la squadra di un falegname”. Calcolano che si trovi vicinissimo, a non più di 150 metri di altezza. Vedono distintamente le luci che lo compongono- cinque per lato più una frontale. E capiscono che si sta dirigendo verso l’Aeroporto Internazionale di Phoenix .
Sulla città, il gigantesco Ufo si ferma a lungo e non passa inosservato. Lo vedono semplici cittadini ed amministratori locali, scettici e creduloni. In tutto, forse 10mila persone. Diecimila testimoni oculari che raccontano la stessa, identica versione e non sanno darsi una spiegazione. “Da allora non sono più la stessa persona“, afferma ad esempio Bill Greiner, autista di Tir.
“Se qualcuno mi avesse detto di aver visto un Ufo, io gli avrei riso in faccia. Adesso la penso diversamente. Sarò uno stupido camionista, ma credo davvero di aver visto qualcosa che non è di questo mondo“, dice Tra i tanti che rimangono col naso verso l’alto di fronte a quell’incredibile spettacolo, c’è persino il Governatore dell’Arizona, Fife Symington III.
Molti afferranno una telecamera o una macchina fotografica per fermare quegli istanti. Video e immagini che nel corso degli anni sono stati analizzati e trasmessi decine di volte. In alcuni si vedono le luci ferme, accendersi e spegnersi ad intervalli regolari, a formare un arco. Altri mostrano una più netta forma “a boomerang” dall’ampiezza stimata di circa un chilometro e mezzo in lento movimento nel cielo buio. Nei filmati, non si sente nessun rumore di fondo: come affermano i testimoni, il passaggio dell’enorme oggetto volante avviene nel silenzio più totale.
Le tv e i giornali si fiondano subito sulla notizia. Per giorni, non parlano d’altro. Gli ufologi si dichiarano certi che si sia trattata di un’astronave aliena. Il governatore convoca una conferenza stampa per annunciare di aver risolto il mistero: presenta un suo collaboratore mascherato da extraterrestre. “Ecco il colpevole”, dice alla platea tra le risate. Il tentativo di ridicolizzare tutta la faccenda però non riesce fino in fondo. Lui stesso- anni dopo- ospite di una puntata del “Larry King Show” sarà costretto ad ammettere: “Quell’oggetto era enorme ed inspiegabile”.
Con il passare del tempo, ovviamente l’eco del fenomeno si attenua. Si fanno strada le spiegazioni degli esperti che riportano il tutto in un ambito di normalità. Una giornalista, Janet Gonzales del “Phoenix New Times”, afferma ad esempio che la famosa “V” rovesciata era composta in realtà da singole luci ben distinte – nient’altro che semplici aerei in volo. Ma l’occhio umano tende a riconoscere forme anche dove non ci sono, unendo linee e punti non collegati. Insomma, l’oggetto avvistato era solo un’ illusione ottica.
Ipotesi avvalorata anche dalle osservazioni di un astronomo dilettante, Mitch Stanley, che quella stessa notte, con il suo telescopio, avrebbe chiaramente visto in cielo dei normali velivoli. Probabilmente, i jet del Maryland National Guard in volo sopra il campo d’addestramento a sud di Phoenix. Versione non confermata subito dall’esercito, visto che la missione risultava classificata.
Ma sono poi proprio i vertici militari a giustificare in chiave assolutamente terrestre quel presunto avvistamento alieno. Conseguenza- spiegano- della lenta ricaduta a terra dei razzi di illuminazione LUU-2B/B a lenta combustione lanciati da quattro aerei militari durante un’esercitazione compiuta quella sera presso la “Luke Air Force Base” e perfettamente visibili da Phoenix. Quelle luci sembravano librarsi nell’aria perchè il calore emesso dai razzi ha creato un “effetto pallone” mentre con il paradacute precipitavano al suolo dietro una montagna. Caso chiuso.
Ma a 15 anni di distanza, molti pensano che non sia affatto così. Anzi, ritengono che le Luci di Phoenix restino uno degli episodi più eclatanti ed enigmatici dell’Ufologia. Ne è convinta Lynne Kitei, che non ha smesso di indagare sul fenomeno per trovare un perchè e che ha esposto i risultati della sua inchiesta in un documentario presentato proprio oggi, giorno dell’anniversario dell’avvistamento.
“Per la maggior parte dei casi c’è una spiegazione, solo per una piccola percentuale non si trova- afferma in un’intervista rilasciata per l’occasione. “Questo è uno di quei pochi, rari eventi.” C’era anche lei tra le migliaia di cittadini rimasti attoniti a guardare il cielo e anche lei, dal suo balcone, ha scattato decine di foto a quelle luci anomale. Il desiderio di capire l’ha portata ad abbandonare la sua carriera di medico per dedicarsi anima e corpo a questo mistero. “Non l’avrei mai fatto, se pensassi che sia una sciocchezza“, dice la Kitei.
In un’ora e mezza abbondante di documentario, la produttrice ha raccolto nuove prove e nuove testimonianze a sostegno dell’ipotesi extraterrestre. Lei alla teoria dei razzi militari non ha mai creduto. “È stata accettata da chi cercava una spiegazione logica ed è quello che cerco anch’io. Per questo affermo che tuttora il fenomeno è inspiegabile. Anzi, a livello mondiale, le Luci di Phoenix sono considerate il più importante e più documentato avvistamento di massa della storia recente.”
SABRINA PIERAGOSTINI