Morite dalla curiosità di sapere cosa si nasconde in fondo al mar Baltico? Eccovi accontentati: vi mostriamo le prime immagini sottomarine del misterioso oggetto individuato esattamente un anno da fa dallo svedese Peter Lindberg e dal socio Dennis Asberg.
Le ha diffuse un giornale svedese, l’Expressen, che sta seguendo passo dopo passo la missione organizzata appositamente dai due cacciatori di tesori sommersi per dare uno sguardo ravvicinato a questa anomalia che ha provocato una ridda di ipotesi e di voci incontrollate.
L’ultima, ad esempio, parlava di un’esercitazione militare in corso proprio nelle acque del ritrovamento, in sospetta concomitanza con la spedizione, che avrebbe impedito l’attività dei sommozzatori dell’OceanXTeam. I dietrologi già avanzavano le loro teorie complottiste, quando a smentire il tutto è arrivato il resoconto degli stessi ricercatori. Sono arrivati sul posto- il Golfo di Botnia, un’area del Mar Baltico tra le coste svedese e finlandese- e hanno ripreso quella strana cosa circolare sul fondale.
E qui viene il bello: pur avendola vista nel dettaglio, non sono comunque in grado di dire cosa sia. A prima vista, hanno pensato che fosse solo una singolare concrezione rocciosa di notevoli dimensioni (il diametro, pare, è sui 60 metri). Ma dopo una più attenta osservazione, l’oggetto è apparso loro più simile ad “un enorme fungo, sollevato di 3-4 metri dal fondale sabbioso, con lati arrotondati e i bordi irregolari.”
Non solo. Sulla parte superiore hanno individuato “un foro a forma di uovo simile ad un’apertura” e sempre sulla sommità una incredibile formazione circolare di pietre che sembrano “dei piccoli camini e sono ricoperte da qualcosa che assomiglia alla fuliggine.”
<Non abbiamo idea di cosa significhino. Dal momento che nel mar Baltico non è mai stata riferita alcuna attività vulcanica, la scoperta è ancora più singolare>, ha detto alla stampa il promotore della missione, Peter Lindberg. <Da laici possiamo solo immaginare che sia un prodotto della natura, ma è la cosa più strana in cui mi sia imbattuto.>
Altrettanto stupito uno dei sub che ha osservato da vicino l’oggetto. “In vent’anni di carriera come subacqueo, in oltre 6mila immersioni, non ho mai visto nulla del genere. Cosa posso dire? Le rocce da sole non bruciano. Non sono in grado di spiegare quello che abbiamo visto. Sono sceso laggiù per trovare delle risposte e invece sono risalito con ancora più interrogativi“, ha detto Stefan Hogeborn. Il mistero continua…
SABRINA PIERAGOSTINI