Un piccolo riassunto per chi si è perso qualche puntata di questa complessa vicenda: per “mummie aliene di Nazca” si intendono quei corpi (e parti di corpi) mummificati, di varie dimensioni, scoperti da due tombaroli in Perù nel 2016. Una delle loro caratteristiche più sconcertanti è la presenza di tre dita nelle mani e nei piedi. Per la comunità scientifica peruviana e internazionale, non vale neppure la pena di studiarli: si tratta palesemente di una frode, prodotta da falsari moderni che hanno mutilato e alterato resti antichi. Invece per Paul Ronceros – il primo ad aver avuto in mano quei reperti – sono stati i popoli di Nazca, secoli fa, ad assemblare quei corpi usando ossa umane o animali per riprodurre l’aspetto di creature aliene con le quali gli Antichi erano entrati in contatto. Per i due team di ricerca che operano congiuntamente- quello formato dal giornalista messicano Jaime Maussan, dal fisico russo Konstantin Korotkov e dal sito Gaia.com da un lato, quello composto dall’esploratore francese Thierry Jamin e dagli archeologi dell’istituto Inkari-Cusco dall’altro- al contrario Tac e raggi X non evidenziano tracce di manipolazione. Anzi, i primi esami del DNA darebbero responsi sorprendenti e straordinari. Ciò chiarito, ecco la versione integrale dell’intervista che Jamin ci ha concesso.

Qual è la sua attività, quali i suoi studi e il suo campo di competenza?
Mi chiamo Thierry Jamin. Sono un ricercatore francese e ho svolto ricerche archeologiche in Perù per vent’anni sulla presenza permanente degli Incas nella giungla amazzonica. Inoltre, io e i miei collaboratori cerchiamo il centro principale della popolazione Incas nella foresta peruviana, la città nota come Paititi. Si tratta di un sito archeologico che generazioni di esploratori hanno cercato a partire dal XVI secolo. Nell’ambito di queste indagini, abbiamo avuto l’opportunità di recuperare numerosi reperti archeologici a nord di Cusco, sempre in collaborazione con le istituzioni peruviane, come il Ministero della Cultura o il Ministero dell’Ambiente (SERNANP). Eseguiamo queste indagini attraverso l’Istituto Inkari -Cusco, una Organizzazione Non Governativa peruviana creata nel 2009 e dedita alla ricerca archeologica. Quindi, come si può capire, non abbiamo nulla a che spartire con gli ufologi.

Come e quando siete entrati in contatto con le cosiddette “mummie aliene di Nazca”?
È stato Paul Ronceros, alias “Luis Quispe”, in arte “Krawix”, che è venuto a trovarmi, con un giornalista di Cusco, alla fine di ottobre 2016 per avere la mia opinione su tre stranissimi reperti biologici. Aveva recuperato questi oggetti misteriosi da un suo amico, un cacciatore di tesori archeologici. In Perù questi ricercatori illegali sono chiamati “huaqueros”. Sono trafficanti di oggetti preispanici. Dunque Ronceros è venuto a trovarmi con questi tre oggetti: un piccolo corpo lungo 24 cm. di tipo umanoide, una testa mummificata molto strana e molto simile all’immagine che abbiamo di un extraterrestre ( come si può vedere, per esempio, nel film ET di Steven Spielberg) e con una mano tridattila (con tre dita) lunga 39 cm. Questa mano aveva tre oggetti metallici all’interno. Paul Ronceros desiderava avere non solo l’opinione degli archeologi che lavorano con me presso l’Istituto Inkari, ma voleva anche il mio sostegno per diffondere questa incredibile informazione.

Dopo aver esaminato questi tre reperti per diversi giorni, eravamo convinti che potesse essere una storia vera, anche se a noi sembrava incredibile. Quindi, abbiamo accettato di sostenere Paul Ronceros a condizione che tutto fosse fatto in modo scientifico e professionale. Io, personalmente, come “cittadino del mondo”, pensavo che Ronceros avrebbe potuto trovare la prova definitiva che milioni di persone in tutto il pianeta hanno cercato per molti decenni: la prova dell’esistenza degli UFO e della presenza aliena sulla Terra per secoli o migliaia di anni. Con queste informazioni nelle mie mani, ho avuto l’obbligo di diffondere la notizia. Ed è così che, all’inizio di novembre 2016, abbiamo iniziato a trasmettere diversi video su Internet. Il problema è che, dal mese di dicembre 2016, anche Paul Ronceros , senza consultarci, ha iniziato a diffondere i suoi video, in cui ha mescolato le immagini dei suoi tre oggetti con i testi della Bibbia e con interpretazioni fantastiche.

Ho scoperto allo stesso tempo che Paul Ronceros apparteneva ad una setta “neo-cristiana”, Alfa y Omega, che diffondeva messaggi su Cristo, sugli UFO e sulla fine del mondo. Un giorno, Paul Ronceros mi confidò che si considerava il profeta più importante del pianeta! E stava pubblicando queste informazioni sul web attraverso i suoi video. Per noi è stato un problema molto serio. Certo, pensava che la sua storia fosse reale. Tuttavia, il suo comportamento poteva screditare tutti i nostri sforzi su questo argomento. Questo è il motivo per cui abbiamo deciso di separarci da Paul Ronceros. Dopo questa rottura con Paul, abbiamo dovuto individuare l’huaquero che aveva trovato il sito, vicino a Nazca. In questo siamo stati molto fortunati. Dopo diverse settimane di ricerche, in Bolivia e nell’area di Nazca e Palpa, nel sud del Perù, siamo stati in grado di localizzare il famoso “huaquero”, l’amico di Paul. L’ho battezzato “Mario”, per rispettare il suo anonimato. Questi eventi sono accaduti nel gennaio 2017. Ci siamo incontrati per la prima volta alla fine di gennaio, a La Paz, in Bolivia. A poco a poco, si è stabilito un rapporto di amicizia tra “Mario” e noi.

Quali reperti avete esaminato?
Grazie a “Mario”, siamo stati in grado di studiare diverse mani di tre dita, diverse teste mummificate, di tipo “piccolo grigio” (come i classici alieni). Ma “Mario” ci ha mostrato anche diversi corpi completi di questi esseri di tipo rettiliano. Misurano tra 50 e 60 centimetri. Abbiamo avuto l’opportunità di studiare almeno dieci corpi completi di questa specie. Uno di questi esemplari è stato soprannominato “Albert” dagli utenti di Internet. Un altro è stato battezzato “Josefina”. È una femmina e abbiamo scoperto, in occasione degli esami ai raggi X, la presenza di tre oggetti molto strani, come uova, nell’addome. Nell’aprile del 2017, “Mario” ha rivelato l’esistenza di un’entità biologica alta 168 cm., di tipo ibrido. L’abbiamo chiamata “Maria”. Poi ha rivelato “Wawita”, un neonato ibrido. Con il permesso di Mario siamo stati in grado di realizzare le immagini ai raggi X e alla TAC di tutto questo materiale biologico.

Si tratta delle stesse mummie che hanno esaminato Ronceros e Maussan?
Innanzitutto, quando Paul Ronceros mi ha contattato (ottobre-novembre 2016), siamo stati in grado di studiare i tre oggetti biologici che Paul aveva. Si tratta di un piccolo umanoide lungo 24 cm, una testa mummificata di tipo “grigio” e una mano a tre dita lunga 39 cm. Quindi, dal momento in cui siamo stati in contatto diretto con “Mario” (a partire dalla fine di gennaio 2017), siamo stati in grado di studiare numerosi oggetti in pietra e metallo, organi e corpi completi trovati nell’ormai noto sito, scoperto nei dintorni di Nazca .Si trattava di due teste mummificate del tipo “piccolo grigio”, di cinque mani a tre dita lunghe 40 centimetri, di dieci corpi completi di tipo “grigio” lunghi da 50 a 60 cm. , di due corpi completi di esseri di tipo ibrido. Per corpi ibridi intendiamo la famosa “Maria”, alta 1,68 m. e “Wawita”, un bebè. Nell’aprile del 2017, il mio amico Jaime Maussan e il team di Gaia.com sono venuti a Cusco per visitare l’Istituto Inkari e per vedere questo incredibile materiale biologico che “Mario” ci aveva affidato. Jaime e Gaia sono tornati a trovarci più volte durante i mesi successivi.

Ha avuto delle divergenze con il team Maussan/ Gaia e non ha partecipato alla conferenza di Lima della scorsa estate. Cosa è successo?
Devo chiarire che la conferenza che è stata presentata a Lima l’11 luglio 2017 è stata organizzata dall’Istituto Inkari -Cusco e non da Gaia. Jaime Maussan e Gaia si sono uniti a questo evento. Comunque non l’hanno organizzato loro, ma noi. Il 10 luglio si sono verificati dei problemi “etici” tra il mio gruppo e il gruppo di Gaia e Jaime Maussan. Pertanto, abbiamo preso la decisione di non partecipare all’ evento. Preferisco non entrare nei dettagli di questo “incidente”.Tuttavia, nonostante questo “incidente”, ratifico al 100% le conclusioni presentate dagli specialisti presenti durante questa conferenza, ovvero i primi risultati ottenuti dai laboratori:
1) Questi sono corpi biologici che erano vivi in un momento della storia;
2) Questo materiale biologico appare vecchio e persino molto antico;
3) Non abbiamo trovato alcuna prova di frode. Ciò non significa che non sia una frode. Ma fino ad oggi, non abbiamo trovato nulla che lo dimostri. Dobbiamo essere molto cauti riguardo questa questione.

I laboratori ai quali vi siete rivolti sono affidabili? Che tecniche di ricerca hanno utilizzato?
I laboratori ai quali abbiamo richiesto di eseguire le analisi DNA e Carbonio 14 hanno un’ottima reputazione in tutto il mondo. Uno di questi laboratori collabora da diversi anni con il Ministero della Cultura peruviano per eseguire analisi di materiali archeologici rinvenuti in Perù nell’ambito di progetti di ricerca ufficiali. Principalmente, abbiamo richiesto a questi laboratori di eseguire analisi del DNA, Carbonio 14 e analisi del genoma degli esseri rettiliani e ibridi. Ad oggi, le analisi sono ancora in corso. Per quanto riguarda gli “impianti metallici” trovati in vari organi e corpi, le analisi sono state condotte con una ben nota istituzione statale peruviana.

In base ai vostri test, le mummie sono state in alcun modo alterate o modificate? Sono umane, animali o qualcos’altro?
Secondo tutti gli specialisti che hanno esaminato le Entità Biologiche (E.B.) e secondo le analisi effettuate nei vari laboratori su richiesta dell’Istituto Inkari – Cusco, ma anche da Gaia e Jaime Maussan, le mummie appaiono autentiche. Ad esempio, il piccolo essere rettiliano, battezzato “Albert”, aveva una malattia ossea, di tipo osteoporotico. Abbiamo anche osservato in questo campione alcune indicazioni molto interessanti che vanno nel senso di un corpo autentico: c’è, ad esempio, la presenza nell’anca destra di un tipo di protesi metallica, che ha dovuto correggere in parte il problema osseo di questo individuo . E i medici hanno notato anche la presenza di un “osteoma”, in reazione a un innesto osseo. E questo poteva accadere solo, secondo questi stessi medici, se l’individuo fosse stato vivo.
Per quanto riguarda gli ibridi, il corpo di “Maria” avrebbe solo il 33,67% di DNA dell’ Homo Sapiens, il 18,41% è di contaminazione batterica e il resto (47, 9%) rimane sconosciuto. Abbiamo altri risultati molto interessanti che presenteremo tra qualche settimana, in occasione di una futura conferenza stampa. Pertanto, non si può affermare che questi esseri siano di origine extraterrestre. Credo che nessun laboratorio al mondo rischierà di compromettere la sua reputazione dichiarando che queste mummie sono aliene. È impossibile. Inoltre non c’è – ancora! – nessun esempio di DNA alieno. Quindi non puoi eseguire studi comparativi. Secondo me, possiamo solo concludere l’esistenza di specie “sconosciute”. Ufologi, biologi e altri specialisti trarranno le loro conclusioni.

Krawix / Ronceros afferma che Maria è un essere umano normale a cui, dopo la morte, la testa, le mani e i piedi sono stati alterati. Cosa risponde?
Le tomografie, i raggi X, le analisi del DNA e gli specialisti che hanno studiato il corpo di “Maria” non lo dicono. Paul Ronceros non ha mai visto, e meno toccato, “Maria”. Inoltre, non ha competenze specifiche in materia. L’analisi del DNA avrà l’ultima parola. Come già accennato, l’analisi del genoma di “Maria” indica che il DNA di questo esemplare sarebbe solo per 33.67% di un Homo sapiens, 18.41% è di contaminazione batterica e il resto (47, 9%) è ancora ignoto.

Ronceros sostiene anche che le piccole mummie come Josefina sono assemblate con ossa di diversi animali (lucertole, scimmie, ecc.) unite da resina, che le uova sono pietre di fiume e la pelle è in realtà una fibra vegetale. È vero o falso?
Ancora una volta, non sono queste le conclusioni delle analisi del DNA e del Carbonio 14 eseguite dai laboratori. Tra qualche settimana inizieremo con nuove analisi su questi “piccoli grigi”. Vogliamo analizzare la loro pelle e le loro ossa. Le uova di “Josefina” non sono pietre. È impossibile. I tre oggetti trovati nell’addome di “Josefina” rivelano che sono traslucidi e permettono di vedere le ossa situate dietro di loro. Ciò dimostra che non sono pietre o qualcosa di metallico. La densità di questi tre oggetti è simile a quella di un osso o di un uovo. Per esserne sicuri, sarebbe necessario aprire l’addome di “Josefina” ed estrarre questi oggetti. Tuttavia, per il momento, ci siamo sempre rifiutati di farlo, per non danneggiare questa entità biologica. Ma senza dubbio, le analisi future procederanno in questo senso. Come ho spiegato, entro poche settimane analizzeremo la pelle di questi piccoli esseri “grigi”. In alcuni esemplari non si può dire se si tratta di “pasta vegetale” o di una vera pelle. In alcuni di essi, come “Victoria” o “Paul” (il più grande esemplare dei tre “Grigi” della cosiddetta “Famiglia”), possono essere osservati importanti campioni di pelle di tipo rettile. Nel corso del marzo 2018, analizzeremo questi campioni , molto simili alla pelle dei serpenti.

In alcuni degli esemplari osservati, però, potrebbe esserci della “fibra vegetale”. Questo è possibile. Tuttavia, a quando risalirebbe questa fibra vegetale? Sarebbe la prova di una frode moderna? Può essere. Tuttavia, sappiamo che certe culture, come la cultura dei Chinchorros, nel nord del Cile, praticavano, migliaia di anni prima del Cristo, un processo di mummificazione usando fibra vegetale e fango per la conservazione dei loro morti. La zona dei Chinchorros si trova a sud di Nazca e appartiene alla stessa area culturale. I Chinchorros hanno prodotto le mummie più antiche del mondo. Forse, quelli che hanno eseguito la mummificazione di questi piccoli esseri del tipo “Grigio” hanno usato le stesse tecniche. Quindi, se è una buona fibra vegetale, non significa necessariamente la prova di una moderna frode. Bisogna restare molto cauti. Le analisi del C14 dovrebbero darci le risposte…

Cosa ne pensa di Paul Ronceros?
Quando Paul Ronceros mi contattò, mi spiegò che si considerava il profeta più importante del nostro tempo. Ho scoperto, un po’ più tardi, che apparteneva a questa setta Alpha y Omega, un’organizzazione più o meno cristiana, che mescola storia biblica e ufologia. Paul mi spiegò che voleva annunciare al mondo l’esistenza degli UFO ed era convinto che la fine del mondo fosse vicina. Questo è ciò che affermò durante i nostri numerosi incontri. Oggi, Paul mi sembra un poco risentito, a causa del fatto che noi dell’Istituto Inkari-Cusco insieme a Jaime Maussan e Gaia potremmo diffondere questo incredibile caso senza il suo supporto. In passato, “Mario” mi ha spiegato che Paul lo ha aiutato a “huaquear” (cioè a cercare i tesori ) in diversi siti archeologici della costa peruviana. E, a dire la verità, non mi fido molto delle sue affermazioni. Vogliamo la prova di tutto ciò che dice. All’inizio dell’anno 2017, Paul Ronceros affermava che ventisette laboratori, in tutto il mondo, dovevano eseguire analisi del materiale biologico che possedeva. Dove sono i risultati dell’analisi? E cosa dicono? Non lo sappiamo.

Avete anche analizzato il metallo presente in alcuni reperti? Sono leghe speciali o comuni? A cosa servivano le piastre o gli anelli di metallo?
I metalli sono in fase di analisi. La maggior parte sembrano metalli comuni, come l’oro. Il metallo della protesi scoperta nel corpo di “Albert” sembra invece molto interessante. Presenteremo questi risultati, insieme ad altri, in occasione della prossima conferenza che organizzeremo a Nazca il prossimo aprile.

Cosa dice o scrive la stampa in Perù? Cosa pensano gli altri archeologi?
La stampa peruviana si chiede se si tratti di una frode o di un caso reale. Per la maggior parte, gli archeologi peruviani (che non hanno esaminato i corpi e gli organi) stimano che si tratti di un falso. D’altra parte, la maggioranza della popolazione peruviana pensa che questo caso sia reale e che i funzionari del Paese lo vogliano nascondere.

Siete disposti a coinvolgere ricercatori indipendenti di altri Paesi nelle indagini?
Noi dell’Istituto Inkari-Cusco siamo molto aperti a collaborare con altri ricercatori di qualsiasi Paese del mondo. Gli unici criteri che chiediamo sono i seguenti:
1) Chiediamo che il progetto di ricerca sia serio e scientifico, così come i ricercatori;
2) Vogliamo una totale trasparenza nelle analisi e nei risultati ottenuti.

Può anticipare qualcos’altro dalla conferenza della prossima primavera?
La prossima conferenza che organizzeremo si svolgerà a Nazca nell’aprile 2018. La data esatta dipende da certi risultati che stiamo ancora aspettando. Vogliamo presentare gli ultimi risultati dell’analisi del DNA e sul genoma di “Maria” e dei “Grigi”. Inoltre, vogliamo presentare i risultati dell’analisi del DNA e del C14 di una mano di tre dita molto interessante che contiene chiodi in buone condizioni e possiede le impronte digitali. Infine, vogliamo presentare i risultati dell’analisi di quattro campioni di metallo. Avevamo pianificato di organizzare questa conferenza nel marzo 2018, ma alcuni risultati sono in ritardo. Quindi saremmo più o meno pronti entro la fine di aprile. E posso anticipare che ci saranno notizie importanti.

Se le mummie risultassero false, questo potrebbe compromettere la sua credibilità? Al contrario, se le mummie si rivelassero veramente reperti eccezionali, cosa potrebbe succedere?
Se le mummie di Nazca sono autentiche o false lo proveremo e lo dimostreremo. Abbiamo sempre cercato di essere il più trasparenti possibile in questa incredibile storia. Per quanto riguarda la mia credibilità personale, è ovviamente un grande rischio. Lo so dall’inizio di questa vicenda. Ma come cittadino del mondo, dovevo assumermi la responsabilità. Non potevo rimanere in silenzio e mantenere segrete queste informazioni, sapendo che milioni di persone in tutto il mondo cercano queste prove. L’obiettivo dell’Istituto Inkari, fin dall’inizio, era capire se il caso fosse reale o se si trattava di una truffa. Se è una frode, saremo i primi a denunciarlo, così come denunceremo gli huaqueros che avranno commesso crimini, mutilando le mummie umane per creare queste false, presunte mummie aliene. Ma, tuttavia, voglio ripetere che le analisi per ora non vanno in questa direzione e non confermano l’ipotesi di una frode. Ora, se il caso è reale, le implicazioni mi sembrano così importanti che preferisco lasciare queste considerazioni ad altre persone e ad altri specialisti. È anche una questione personale e individuale. Se le mummie di Nazca sono reali, sono, per me, una grande speranza per l’umanità. Mostrano che non siamo soli nell’universo e che, forse, non lo siamo mai stati. È tutta un’altra storia…