Adesso scendono in campo loro- gli astrofisici più famosi e stimati d’America. Dopo aver espresso molti dubbi e non aver risparmiato critiche di fronte alle sconcertanti rivelazioni di David Grusch- l’ex funzionario dei servizi segreti che in tv e in un’audizione al Congresso ha parlato di mezzi non umani (con resti biologici annessi) recuperati nel corso degli ultimi decenni dal Governo degli Stati Uniti e studiati in gran segreto per decifrarne e sfruttarne l’avanzata tecnologia- ora gli scienziati chiedono di sapere. Vogliono vedere e analizzare anche loro quello che solo pochi sconosciuti colleghi, coinvolti nel programma super classificato, hanno potuto finora toccare con mano.
DAVID GRUSCH, EX FUNZIONARIO DEI SERVIZI SEGRETI USA
Ancora una volta è News Nation (l’emittente che ha realizzato l’intervista-bomba con la “gola profonda” del Pentagono lo scorso giugno) a dar voce ai protagonisti. Qualche giorno fa, è intervenuto di nuovo come ospite Grusch e ha risposto alle domande della conduttrice Elizabeth Vargas. Le ha assicurato di possedere “informazioni di prima mano, non solo di seconda” su quel programma di retro ingegneria -che a quanto pare sarebbe tuttora in corso- e sulle oscure manovre delle agenzie governative per far tacere i testimoni. Quindi, la sua denuncia non si baserebbe solo su confidenze di altri analisti e agenti come lui: l’ex funzionario della National Geospatial-Intelligence Agency avrebbe visto, direttamente e personalmente, prove inconfutabili. «Se non le mostro è solo perché devo sottostare alla legge e non ho intenzione di finire in galera», ha detto. La mancanza di evidenze a supporto delle sue clamorose affermazioni era stata una delle principali accuse mosse da Avi Loeb, l’astrofisico a capo del Progetto Galileo che si prefigge di dimostrare scientificamente cosa siano gli UFO. «Penso che il professore sia una persona per bene, ha ragione a volere le prove, ma qui abbiamo un serio problema di trasparenza. Deve fare pressioni sulla lobby del Congresso- lui è più forte di me- perché queste informazioni vengano ampiamente condivise».
L’ASTROFISICO AVI LOEB VUOLE DIMOSTRARE COSA SIANO GLI UFO
Tra i due, in seguito, c’è stata una lunga chiacchierata che sembra aver sciolto parecchie perplessità nel docente di Harvard, sorte soprattutto dopo l’intervista di Grusch con Joe Rogan (per saperne di più, questo è il link). Infatti, Avi Loeb ha diffuso questo comunicato: «Qualche giorno fa, ho avuto il privilegio di avere una lunga conversazione durata oltre un’ora con David Grusch, che di recente ha testimoniato sotto giuramento davanti al Congresso degli Stati Uniti riguardo i programmi governativi per il recupero e la retro ingegneria di astronavi aliene precipitate. Ogni scoperta in merito mi farebbe risparmiare tempo e fatica nel trovare da solo prove nei decenni a venire. David ed io speriamo che qualsiasi evidenza verrà condivisa con gli scienziati che possono interpretarle nel giusto modo. Ciò che si trova al di fuori del sistema solare non dovrebbe essere celato sotto il velo della sicurezza nazionale ma piuttosto essere condiviso con tutta l’umanità come ogni altra scoperta scientifica sul cosmo. Trarre insegnamento da chi è sopravvissuto a viaggi interstellari sarebbe fondamentale per fare progetti in anticipo rispetto al momento in cui l’abitabilità del nostro pianeta giungerà alla fine».
UNO DEI VELIVOLI SCONOSCIUTI RIPRESI DAI MILITARI STATUNITENSI
Insomma, decisamente un bel cambio di tono: evidentemente, in quel colloquio l’insider del Pentagono deve essere stato molto convincente. Ma a chiedere ad alta voce di aver accesso a tutto il materiale che finora è stato negato o nascosto all’opinione pubblica è un altro pezzo da novanta del mondo accademico americano: l’astrofisico Neil deGrasse Tyson, noto come divulgatore scientifico in vari programmi tv. Lo scienziato- sempre caustico, in passato, quando si trattava di parlare di UFO&Alieni- questa volta è apparso al contrario molto curioso. Anche lui ospite della giornalista di News Nation, deGrasse Tyson ha definito “irrealistico” pensare che nel cosmo non ci siano altre forme di vita e ha auspicato che in America accada quello che è successo in Messico: «Ci sono dei corpi alieni, so che molti li considerano ridicoli. Ma quei corpi sono stati mostrati durante un’udienza al parlamento( vedi link1 e link2). La cosa è intrigante», ha detto.
UNO DEI PRESUNTI ESSERI ALIENI MOSTRATI AL PARLAMENTO MESSICANO
E poi: «Sono in contatto con alcune delle persone coinvolte in questa vicenda delle Mummie di Nazca, in Perù. Quegli esseri arriverebbero da altri pianeti eppure sono umanoidi, un po’ troppo, e hanno in comune parte del DNA con gli umani. Ma non è questo il punto: in Messico hanno detto che vogliono condividere i loro dati. Ed è una cosa che avrei voluto vedere anche al Congresso americano, ma non è accaduto. E se dici di avere un alieno ma te lo tieni nascosto in una scatola, è come non avere nulla». Infatti, l’emendamento alla Legge di Bilancio per la Difesa del 2024 che prevedeva di raccogliere tutti i documenti relativi ai fenomeni aerei non identificati (UAP), di istituire un comitato di revisione per la loro valutazione e di renderli poi pubblici, è stato pesantemente modificato prima di essere approvato dalla Camera dei Rappresentanti il 14 dicembre. Contrari alla proposta di legge- denominata “UAP Disclosure Act”- alcuni influenti esponenti politici di entrambi gli schieramenti, preoccupati che un’eccessiva apertura sul tema UFO avrebbe potuto compromettere la sicurezza nazionale. Così ora la norma “annacquata” stabilisce solo di raccogliere i dati governativi sugli avvistamenti, ma senza alcun vincolo per la declassificazione.
LA CAMERA DEI RAPPRESENTANTI DEGLI STATI UNITI
Anzi: dovranno passare 25 anni prima che il materiale sia reso pubblico. Ma anche allo scadere di questo termine, i dossier rimarranno segreti se lo deciderà il Presidente. Insomma, una bella pietra tombale sulla tanto sventolata volontà del Congresso di far luce su tutti i black programs portati avanti senza autorizzazioni dal governo federale. Basterà per fermare una volta per tutte questa nuova fase di disclosure? Secondo il solito Grusch, no: sarebbe piuttosto in arrivo un’ondata di nuove testimonianze che farà crollare gli argini. Già una decina di persone- tutte con lo stesso background della “talpa” del Pentagono- si sarebbero fatte avanti con l’Ispettore Generale della Comunità d’Intelligence per rivelare quello che sanno sui programmi segreti. Anche a costo della propria incolumità. «So di rischiare, sono consapevole che anche in passato chi ha fatto certe rivelazioni ha subito pesanti conseguenze», ha aggiunto David Grusch. «Ed è anche per questo che sono uscito allo scoperto: aver parlato in pubblico per me è una forma di protezione».