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Chi è l’intruso tra le Frecce Tricolori?

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Metti un giorno di giugno a Forte dei Marmi. Un giorno caldo, soleggiato, che precede un grande show aereo, una manifestazione che richiama migliaia di spettatori. Durante le prove, mentre i jet compiono una manovra complessa, all’improvviso in cielo compare un intruso.

L'INTRUSO APPARSO DURANTE LO SHOW ACROBATICO DELLE FRECCE TRICOLORI

L’INTRUSO APPARSO DURANTE LO SHOW ACROBATICO DELLE FRECCE TRICOLORI

Si è accorto- a posteriori- della sua presenza il cameraman che stava realizzando le immagini. Fabrizio Scorza, freelance con oltre 10 anni di esperienza, lavorava per conto dell’Aeronautica Militare, perché l’esibizione in questione era quella delle Frecce Tricolori. Dunque, non un videoamatore, ma un professionista. Non  immagini rubate, ma il video ufficiale del backstage dello spettacolo poi regolarmente tenutosi il giorno dopo.

 Quel 14 giugno 2014, il reporter era concentrato a filmare le Frecce Tricolori con la sua videocamera Sony HDR- FX1 HDV, che registra su nastro e non su scheda digitale. Era stata una giornata un po’ strana, ricorda adesso, carica di nervosismo.

 “Sì, un’ora prima delle prove non si riusciva a comunicare con i tablet, con i computer e qualcuno neppure con i telefoni cellulari. Nessuno poteva connettersi con internet. Ci sono stati dei problemi, ce ne siamo accorti durante le manovre stesse:  il personale a terra che era in contatto con i piloti in volo aveva difficoltà a comunicare. Lì per lì non ci ho fatto caso. Certo, col senno di poi…”

 Fabrizio Scorza termina le riprese e torna a casa. Inizia a “pulire” il girato, un lavoro di postproduzione che consiste nell’assemblare le immagini migliori da dare al committente in un’unica clip. Durante il montaggio, con stupore si accorge che ad un certo punto qualcosa entra nell’inquadratura: una specie di pallino che lascia dietro di sé una strana scia.

L'IMMAGINE DEL PRESUNTO UFO AL NEGATIVO

L’IMMAGINE DEL PRESUNTO UFO AL NEGATIVO

“Ho notato, durante una di queste manovre spettacolari,  sopra gli aerei, un oggetto che al momento non riuscivo a identificare. È stata per me una sorpresa incredibile. Ho cercato di capire io stesso di cosa si trattasse,  ma era impossibile.” Il cameraman allora analizza le immagini, applicando vari programmi. ”Ho esperienza di 10 anni di ripresa video, quindi di alcuni difetti e problematiche di ottica me ne posso immediatamente rendere conto. Ma visto che sono pignolo, ho cercato comunque di capire  attraverso un software di elaborazione video se si fosse trattato di un riflesso di luce o di un pulviscolo”, dice l’operatore.

E continua:” Ho provato ad eliminare il difetto in tutti i modi possibili,  ma l’oggetto rimaneva lì. Anzi, più mettevo risoluzione, più si vedeva bene e chiaro. È stata davvero un’esperienza forte, emozionante.” Ad impressionarlo di più, soprattutto la scia: un riflesso- spiega- non l’avrebbe prodotta. Con l’effetto negativo e il rilievo, stabilisce che l’oggetto è solido e caldo, esattamente come i jet a poca distanza.

 A quel punto, avvisa l’addetto stampa dell’Aeronautica Militare, che lo invita a presentare subito una denuncia, come vuole la prassi in caso di avvistamento di un OVNI.  Cosa che fa, andando dai Carabinieri. “Ho dovuto firmare un rapporto, ufficiale, all’Aeronautica nel quale ho elencato tutto quello che è successo. L’ho presentato per senso di responsabilità civile anche perchè l’oggetto avrebbe potuto provocare qualche problema se non si fosse fermato ad osservare gli aerei.”

 Vedendo il filmato, reso pubblico il 9 novembre durante il XV Convegno Internazionale di Ufologia organizzato a Firenze dal GAUS, il Gruppo Accademico Ufologico Scandicci, sembrerebbe  che quel puntino bianco- qualunque cosa sia- arrivi sparato dal lato sinistro dell’immagine, freni all’improvviso e rimanga sospeso nell’aria, quasi a godersi le acrobazie dei fuoriclasse delle Frecce Tricolori.

CON QUESTO PROGRAMMA, L'OGGETTO APPARE IN RILIEVO

CON QUESTO PROGRAMMA, L’OGGETTO APPARE IN RILIEVO

“Arrivava a fortissima velocità. Io non so quantificarla, ma se gli aerei andavano- come dice l’Aeronautica- a 750 km/h per fare quella manovra, questo oggetto secondo me viaggiava ad una velocità superiore almeno di 7 volte o  addirittura di 10. E si arrestava. Questa è l’impressione che ho avuto io vedendo il filmato: è come se si fosse si bloccato  davanti agli aerei che facevano questa evoluzione per capire lui stesso cosa stesse succedendo.”

 Ma le sorprese non finiscono qui. Analizzando il filmato, gli esperti del GAUS notano altri due intrusi, questa volta sulla destra dell’inquadratura, molto meno nitidi ma comunque visibili, che sbucano dalle nuvole e restano poi apparentemente in stallo. “Esatto. Ci siamo accorti che ce ne erano altri due che erano nascosti dalle nubi, mentre il primo oggetto era a contrasto con il cielo limpido. Ed è stata un’ulteriore sorpresa”.

 Insomma, a quanto pare, quel 14 giungo 2014 il cielo sopra Forte dei Marmi era fin troppo trafficato. In attesa di una risposta da parte dell’Aeronautica, Fabrizio Scorza una sua idea se l’è già fatta. “Devo essere sincero: ho pensato subito ad un UFO. Per logica, per quel poco di fisica che conosco, mi sembrava impossibile che un oggetto potesse volare ad una velocità del genere per poi fermarsi così incredibilmente nel giro di un microsecondo. Per quello che ne so, nessun oggetto terrestre potrebbe riuscire a resistere ad una sollecitazione del genere. Quindi ho pensato subito che quello che si è detto finora su queste macchine volanti o UFO, chiamiamoli come ci pare, sia una realtà.

UN ALTRO FOTOGRAMMA DEL VIDEO DIFFUSO DAL GAUS

UN ALTRO FOTOGRAMMA DEL VIDEO DIFFUSO DAL GAUS

Da persona curiosa, ho sempre pensato che prima di dare una valutazione, bisogna approfondire l’argomento, parlare con gente che ha più conoscenze in materia. Fino ad oggi, questi oggetti volanti li avevo visti solo nei film o nei documentari, ma questa volta posso dire che la mia esperienza è stata vera, reale, visiva.  Questo mi rafforza nel mio convincimento che bisogna andare avanti a studiare per capire il fenomeno.”

SABRINA PIERAGOSTINI

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