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L’Alieno di Mortegliano: spunta un nuovo testimone oculare

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Incredibile, paradossale, pazzesco, assurdo, farneticante… Si sono sprecati gli aggettivi, per il caso del presunto incontro ravvicinato del Terzo tipo che avrebbe visto protagonisti un gruppo di persone residenti vicino ad Udine e un Alieno. Un episodio balzato agli onori della cronaca grazie al racconto di un giovane operaio che si è detto testimone oculare dell’avvenimento. Ma ora alla sua versione si aggiunge quella di un altro uomo, anch’egli presente nel luogo dello sconcertante avvistamento.

IL PRIMO TESTIMONE DEL CASO DI MORTEGLIANO, LEONARD D'ANDREA

Lo ha reso noto il professor Antonio Chiumiento, nel corso di una trasmissione televisiva dedicata alla vicenda dell’“Alieno di Mortegliano”, andata in onda sull’emittente locale Telepordenone e condotta in studio da Gigi di Meo. L’ufologo, che sta conducendo di persona le indagini su questo caso, ha infatti rivelato di aver ricevuto la mail di un secondo testimone che avvalora il resoconto del ragazzo, Leonard D’Andrea, il primo ad essersi fatto avanti.

Il giovane aveva infatti raccontato che la sera dell’11 febbraio, mentre tornava verso casa in auto (erano circa le 23.20), all’altezza della seconda rotonda della Strada Napoleonica, nelle vicinanze del paese di Mortegliano, si era fermato notando una fila di auto ferme. Una volta sceso e accesa una potente torcia che aveva con sè, si era accorto che sulla carreggiata stava camminando una sagoma alta almeno 3 metri. Una creatura non umana- ha detto- che dopo alcuni minuti con un balzo improvviso era scomparsa nella notte ad una velocità  impressionante.

Nelle auto accostate col motore spento- proseguiva il racconto di Leonard- c’erano varie persone chiuse dentro, immobili e spaventate, che avevano visto esattamente quello che aveva visto lui. Nessuno aveva potuto riprendere la scena nè tantomeno chiamare aiuto perchè tutti i cellulari erano senza campo. Ebbene, uno di quei passeggeri silenziosi è uscito alla scoperto. Lo ha fatto chiedendo l’anonimato tramite una mail spedita al professor Chiumiento.

L'UFOLOGO ANTONIO CHIUMIENTO

<Ero in auto con mia moglie ed un altro parente- ha scritto al ricercatore- All’arrivo nella rotonda di Mortegliano abbiamo visto una figura come accovacciata per terra. Abbiamo pensato che fosse una persona rimasta coinvolta in un incidente. Siamo scesi dalla Bmw per accertarci  se avesse bisogno di aiuto. Prima di renderci conto di cosa di trattasse, gli abbiamo anche chiesto se stava bene. Ma quando siamo stati abbastanza vicini, quell’essere si è alzato e abbiamo capito che non era umano. Siamo scappati in auto e ci siamo chiusi dentro.>

Parlando in studio con il conduttore, Chiumiento ha sottolineato che la descrizione della creatura fatta da questo professionista (che non vuole vedere il suo nome accostato a questa vicenda) corrisponde perfettamente a quella di Leonard. “Eppure non si conoscono, non si sono mai parlati”- ha sottolineato il professore. Di più, dalla mail emergono altri dettagli importanti.

“Questo signore ricorda che in quel momento i lampioni della strada si accendevano e si spegnevano. Ha provato a fare il filmato del secolo, ma il suo cellulare non andava. Inoltre la batteria dell’auto era come esaurita, non è ripartita fino a quando quell’essere non è scomparso. E ancora, nella lettera esprime la sua ammirazione per un ragazzo che con un coraggio da leone si è avvicinato alla creatura. Lo ha visto puntagli la torcia: era evidentemente proprio Leonard. E dice: non auguro a nessuno di trovarsi di fronte ad una creatura così assurda.”

Alla trasmissione, era ospite anche il ragazzo che ha aggiunto ulteriori dettagli su questo incontro così misterioso. Ha elencato le auto- con tanto di modello e colore- che ha visto lungo la strada, dimostrando una memoria fotografica davvero notevole. In una Mazda, ad esempio, ha notato un’intera famiglia- padre, madre e due figli. La donna, racconta, teneva le teste dei figli premute sui sedili per non far vedere loro la creatura e non farli spaventare. Così come descrive l’arrivo di due ragazze che, scese da una Fiesta bianca, si sono abbracciate per farsi coraggio.

IL DISEGNO DELL'ALIENO SCHIZZATO DA LEONARD D'ANDREA

Leonard D’Andrea ha praticamente fissato nella mente ogni particolare di quei minuti a tu per tu con l’essere dello spazio di cui ha dato una descrizione minuziosa:”Aveva le gambe inarcate in avanti, da dietro vedevo che erano percorse da grossi tendini. I piedi erano come quelli di una gallina, con 4 dita e sollevati al centro. Il busto era molto magro, sembrava color bianco sporco, come la neve. Le braccia lunghe arrivavano fino a metà coscia ed anche loro erano percorse da tendini. La testa sembrava un pallone da rugby e all’altezza del cranio aveva una deformità a forma di cono.

Camminava su e giù per la strada, come se si fosse perso. Aveva un’andatura zigzagante. Tra me e lui c’erano circa 5 metri: mi dava le spalle e ondeggiava con la testa. Escludo che indossasse un vestito, come un cappotto o un giubbotto, era tutto aderente. I telefoni non funzionavano: eppure io ho un I-phone4 e un Blackberry, non hanno mai avuto problemi di segnale. Continuavo ad illuminarlo e mi sono accorto che era il doppio di me: e io sono alto un metro e 95.

A quel punto poi è arrivata un’auto da Codroipo, mi sembrava una Tigra grigia: l’autista ha visto quella sagoma, ha lampeggiato e suonato il clacson e lui ha alzato la testa, si è fermato e lo ha guardato. Io l’ho seguito con la torcia e l’ho visto fare uno scatto veloce verso i campi arati. È stato un istante: non sono riuscito a capire dove sia finito. A quel punto sono ripartito con l’auto. Dopo qualche km, i telefoni hanno ripreso a funzionare. Ero un po’ impaurito. La mattina seguente ne ho parlato con i miei e mio padre, un sottoufficiale dell’esercito in pensione, ha subito chiamato il professor Chiumiento.”

IL PAESE FRIULIANO IN CUI È AVVENUTO L'AVVISTAMENTO

Ovviamente anche Leonard ha formulato delle ipotesi su quanto aveva visto. Lui stesso, per primo, ammette di aver pensato come prima cosa ad uno scherzo.”Pensavo che si trattasse di un addio al celibato, di qualcuno che si voleva divertire per Carnevale, magari indossando dei trampoli. Ma poi ho pensato che fare quello scherzo su una strada trafficata come la Napoleonica significava un suicidio. E nessuno, con i trampoli, può muoversi rapidamente come ha fatto quella creatura.

Ho immaginato che potesse trattarsi di qualcosa di non umano quando mi sono accorto dell’assoluto silenzio che c’era, un silenzio di tomba. Sentivo solo il motore della mia auto, tutto il resto taceva. E vedevo gente impaurita, con i volti pallidi. Quell’essere non è mai stato aggressivo. Sembrava non accorgersi delle persone in auto. E comunque, non ha toccato niente e nessuno.”

L’ufologo ha confermato che la vicenda, man mano che arrivano nuove testimonianze, per lui acquista sempre maggior peso. “Il racconto di questo ragazzo è molto coraggioso e veritiero: ha un altissimo coefficiente di credibilità.” E ormai la vicenda ha superato i confini nazionali, visto che lo stesso Leonard ha affermato di essere stato contattato da un ricercatore dell’Università di Berlino molto interessato alla sua storia.

L'ALIENO DI MORTEGLIANO AVEVA UN ASPETTO SIMILE...

Di sicuro, dell’Alieno di Mortegliano sentiremo parlare ancora: se non altro, perchè il giovane testimone ripercorrerà tutta la vicenda in tv, ospite della piazza virtuale di “I fatti vostri”, su Rai 2, il 23 febbraio. Chissà che non emergano nuovi ricordi dettagliati…

SABRINA PIERAGOSTINI

 

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