Una giornalista di fronte ad un fenomeno inspiegabile. Anche chi, per lavoro, è chiamato spesso a dover documentare con il giusto tono di distacco i fatti del mondo, può scoprirsi smarrito, confuso, stupito quando si trova a tu per tu con il Mistero. Specie se è quello con la “M” maiuscola, quello che tocca il lato più spirituale ed intimo di ognuno di noi: il Mistero della Fede. È quanto accaduto a Patrizia Caregnato, amica e collega, uno dei volti più amati dei Tg Mediaset. Testimone di uno degli eventi più discussi degli ultimi mesi: le lacrime sgorgate dal quadro raffigurante la Vergine Maria e il Bambino Gesù, custodito in una chiesetta ortodossa di Milano. Ma non solo. Ora, davanti a quell’icona venerata da un numero sempre più vasto di fedeli, accadrebbero altri eventi soprannaturali. Ecco allora il suo racconto, vissuto in prima persona e scritto con il cuore.
L'ICONA CUSTODITA NELLA CHIESA ORTODOSSA DI SAN NICOLA A MILANO
Lo ammetto: aspettavo anch’io con ansia e con un po’ di paura i risultati delle analisi del Cicap su di Lei, che tanto clamore ha suscitato…una volta di più. Spaventata forse, emozionata di sicuro. Ero stata lì poche ore dopo la notizia: “La Madonnina della chiesa greco-ortodossa di Milano piange“. Si gridava al miracolo due anni fa…
Io l’ho vista, ancora segnata dal pianto che Le ha rigato il volto dipinto ad olio. Io ho sentito il mio petto riempirsi di gioia ad ogni respiro, davanti a Lei. Neppure il “Comitato italiano di controllo delle affermazioni sul paranormale” interpellato dalla una trasmissione tv ha saputo trovare l’inganno: l’esperto ha solo potuto stabilire che le lacrime analizzate sono di origine vegetale, ma come siano sgorgate da quel dipinto non è chiaro.
Allora mi sono chiesta perché, in fondo, avessi voluto saperlo. Perché non mi bastassero le “coincidenze” e le sensazioni che quel posto mi regala, ogni volta che ci metto piede. Ogni volta che mi sento stanca, affranta, lì trovo conforto e qualcuno di illuminato con cui parlare. Sin dalla prima volta. <Ciao, vieni…ti aspettavo>, è stata la cosa che mi sono sentita dire quando ancora ero sulla soglia.
<Chi, io?> ho chiesto. <Entra, chiediLe tutto quello che vuoi e Lei te lo darà>, mi ha spiegato monsignor Abbondio, giovane prete ortodosso. Ma io quel giorno, proprio quel giorno, non ho saputo cosa chiedere. <E se mi fossi persa un’occasione?>, mi sono detta. <Che diritto ho io di chiedere?> Senza bisogno di attendere altro, è arrivata la risposta: <Un figlio può chiedere sempre e una madre è sempre pronta ad ascoltare>. Così ho chiesto, ogni volta che sono tornata.
LE ANALISI CONDOTTE DAL CICAP SULLA "MADONNA CHE PIANGE"
In questi mesi sono cambiate molte cose. Le donazioni arrivate anche dall’America hanno reso possibile la costruzione di una cappella di legno che possa ospitare più di gente, sotto al piccolo portico. Adesso si può entrare solo in determinati orari. E poi c’è la Madonna col Bambino, ora custodita dentro un altare di vetro e legno che una coppia ha fatto realizzare, dopo una grazia ricevuta. Tutto intorno, altri segni tangibili di chi è tornato per dirLe “grazie”.
<Ormai qui vengono anche tanti cattolici, sai…così abbiamo cercato di creare un ambiente familiare a tutti: un po’ Chiesa Cattolica, un po’ Ortodossa>, mi conferma il sacerdote. Padre Abbondio è un fiume in piena quando parla di Lei e dei progetti nati dopo il Suo dono e ti travolge con la sua positività. Ha un sorriso contagioso e ti racconta, con orgoglio, di quel posto “magico”. Qualcuno non resiste e si dimena gridando alla sola vista di quel luogo.
A me piace andare col sole lì, come se il sole aumentasse i benefici della mia visita. È nel cuore di Milano, nelle vie dello shopping, a pochi passi da Buenos Aires. Arrivi al cancello e ti precede un profumo intenso di fiori. <Ma non sono loro a profumare>, mi hanno subito detto. <È un Suo regalo>. Da quando è successo, questo odore non se ne è più andato. Chiudi la porta alle tue spalle ed è un po’ come se chiudessi fuori il resto del mondo. E ti apri tu… alla possibilità che Lei ti senta davvero.
UN DETTAGLIO DELLE LACRIME SGORGATE DAL DIPINTO DI FRONTE A MOLTI TESTIMONI
Se sei fortunato, come me, anche tu ascolti: aneddoti e storie che sembrano fatte per attirare turisti, come quella sulle sfere di luce finite immortalate su qualche foto scattata proprio lì. Cerchi luminosi su cui si interrogano da tempo i ricercatori alternativi: effetti ottici, magie da photoshop o “presenze”? Parlare di scherzi digitali in un luogo di culto appare alquanto blasfemo. E allora perché non avvalorare l’ipotesi che si tratti davvero di fenomeni soprannaturali, soprattutto di fronte a delle prove? Ciò che mi è stato mostrato è registrato anche nella mia testa. Cosa significano?
Per ora non esiste una spiegazione terrena. Intanto grazie al tam tam alimentato anche da questi episodi, i fedeli sono diventati migliaia. Persone che non sapevano neppure dell’esistenza della chiesa di San Nicola– pochi metri quadri, nel vecchio lazzaretto milanese- ora non si perdono una Messa in quel luogo avvolto dal mistero. Ma quando a raccontarlo è un uomo simpatico, di grande fede e cultura, con la barba lunga e bianca- il Metropolita Evloghios- allora il mistero assume contorni luminosi.
FEDELI IN PREGHIERA DAVANTI AL QUADRO RITENUTO MIRACOLOSO
Non so perché succeda proprio lì. Se Lei non avesse pianto davanti a un centinaio di persone in preghiera quella domenica dell’aprile 2010, chissà se la notizia sarebbe trapelata lo stesso. < Non era nemmeno la prima volta>, mi assicurano. Chissà allora se poi è successo ancora… e soprattutto perché? Cosa ci voleva dire? Quante domande. Ecco perché mi piace tornarci e ripensare a quella frase: <Un figlio può chiedere sempre e una madre è sempre pronta ad ascoltare>
PATRIZIA CAREGNATO
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