Una nuova task force del Pentagono, per investigare sugli UFO avvistati dagli aerei militari degli Stati Uniti. E usiamo la parola UFO per seguire, fedelmente, quanto riferito dalla CNN- non certo un’emittente locale di scarsa credibilità. Volenti o nolenti, Oltreoceano ormai la stampa parla tranquillamente di oggetti volanti non identificati– il termine più bistrattato e ridicolizzato della storia- al posto del più politically correct UAP o AAV. Perchè la sostanza non cambia, anche cambiando il nome: c’è qualcosa di sconosciuto in movimento nei nostri cieli ed è arrivato il momento di dire cos’è.
IL PENTAGONO STA PER CREARE UNA NUOVA TASK FORCE SUGLI UFO
A sovraintendere al gruppo di ricerca sul vituperato fenomeno che negli ultimi anni è tornato in auge sarà il vice segretario alla Difesa David Norquist. La task force, secondo la CNN, sarà ufficializzata nei prossimi giorni anche se per il momento il DoD non ha voluto rilasciare dichiarazioni ufficiali in merito. L’unità speciale dovrebbe prendere il posto di quella della US Navy che per anni avrebbe svolto il medesimo compito – indagare sugli avvistamenti di strani velivoli segnalati dai piloti militari- come ha di recente rivelato il documento con il quale la Commissione Intelligence del Senato ha chiesto di essere messa a conoscenza di tutti i dati raccolti sulla scottante questione di sicurezza nazionale.
In effetti, la presenza di questi mezzi volanti dalle prestazioni straordinarie, provata anche da video inconfutabili oltre che da numerose testimonianze, sta diventando un serio problema. La frase pronunciata durante un’intervista a una tv di Miami, la WFOR-TV, dal senatore Marco Rubio, presidente della Commissione Intelligence, rende bene l’idea. «Francamente, se fosse una realtà esterna al nostro pianeta, potrebbe essere effettivamente meglio del fatto che si tratta invece di un salto tecnologico dei Cinesi, dei Russi o di qualche altro nostro concorrente». Insomma, meglio Extraterrestri sconosciuti che Terrestri ben noti. Questa affermazione la dice lunga sul timore del governo di Washington di essere stato scavalcato dai propri competitor sullo scacchiere internazionale in un settore strategico come la tecnologia militare.
MARCO RUBIO, A CAPO DELLA COMMISSIONE INTELLIGENCE DEL SENATO USA
Insomma, una questione non più eludibile, soprattutto ora che giornali e televisioni hanno ricominciato a parlarne in termini seri. E ne parlano, senza più imbarazzo, anche personalità di alto livello. A partire del presidente degli Stati Uniti. Non un fanatico degli UFO, tutt’altro: all’apparire dei primi video della Marina, Trump aveva ostentato un certo scetticismo dicendo di crederci poco, ma di rispettare quanto i piloti sostenevano con un ecumenico “tutto è possibile”. Ancora lo scorso aprile, all’ufficializzazione di quei filmati da parte del Pentagono, The Donald ha continuato a ostentare distacco ( «Bei video, saranno veri?», ha detto in sostanza all’emittente ABC). Ma col tempo, la sua personale posizione sull’argomento si è fatta più morbida e ammiccante.
A giugno, durante un’intervista condotta dal primogenito Donald Jr, ha fatto intendere di sapere verità ancora tutte da rivelare sul celeberrimo crash di Roswell. «Ci farai sapere quello che è veramente successo?», gli ha chiesto il figlio. «Tanta gente me lo ha chiesto, non ti dirò quello che so, ma è molto interessante», la sua risposta sibillina. E ha poi promesso che mediterà sulla possibilità di togliere il segreto sull’argomento. Invece ad agosto, ospite del conduttore di Fox Business Lou Dobbs che lo invitava a far tabula rasa del deep state e a rendere pubblici i documenti sugli oggetti volanti non identificati, il capo della Casa Bianca ha replicato: «Penso che tu sia un esperto di UFO, quindi mi farò guidare dal grande Lou Dobbs. E farò tutto quello che mi chiederai di fare, inclusa una totale trasparenza». L’ennesima boutade, uno scherzo o una reale promessa?
IL VELIVOLO RIPRESO DA UN JET DELLA US NAVY
A sbilanciarsi- e non poco- in una dichiarazione che lascia a bocca aperta è stato un altro personaggio di spicco del mondo del controspionaggio USA: Christopher Mellon, già Direttore del personale della Commissione Intelligence del Senato, poi ex vicesegretario aggiunto alla Difesa per l’Intelligence e per le operazioni di sicurezza e informazione nelle amministrazioni Clinton e Bush figlio. Dal 2017, anche lui è entrato nella grande famiglia di To The Stars Academy– insieme a Luis Elizondo, Hal Puthoff e altri pezzi da novanta. Nei mesi scorsi, si era già detto molto perplesso sulla reale possibilità che quegli oggetti volanti fossero prodotti da un qualche laboratorio segreto e in un interessante articolo che ho analizzato nel libro “UFO- Parlano i piloti” (scritto con Alberto Negri) spiegava perché i Governi non possono non avere informazioni dettagliate su questi velivoli misteriosi.
Ora però è andato oltre, esponendo la sua personale opinione in una puntata della nuova stagione di Unidentified: Inside America’s UFO Investigation, la serie prodotta da TSSA e trasmessa da History Channel. In un’anticipazione, il quotidiano britannico Daily Star riporta le sue parole: «Non penso che sia roba nostra e se non li facciamo noi abbiamo molto di cui preoccuparci. Potrebbero rappresentare una nuova e oscura minaccia per la sicurezza». Cosa sono allora? Per Chris Mellon, gli UFO sarebbero in missione di ricognizione e starebbero mappando il nostro pianeta, in una sorta di Google Earth cosmico: migliaia di avvistamenti simili in tutto il mondo negli ultimi 40 anni portano a pensare che questi mezzi procedono lentamente nel cielo per rilevare in modo preciso tutta la superficie sottostante.
GLI UFO STANNO MAPPANDO IL NOSTRO PIANETA?
In particolare, l’ex consigliere fa riferimento a velivoli di forma di triangolo equilatero, con luci su ogni vertice, in grado sia di apparire quasi immobili sospesi in aria sia di schizzare a velocità pazzesche. Nella puntata in questione, vengono mostrare le immagini di questo tipo di UFO, apparso negli anni su varie basi aeree americane, inclusa la Scott Air Force Base dell’Illinois, un centro di comando strategico che non fu neanche in grado di rilevare la presenza dell’intruso. Dimostrazione, per Mellon, che questo velivolo misterioso non assomiglia in alcun modo alla più avanzata tecnologia aerea della Terra e per tanto non è prodotto su questo pianeta. Ma quando a parlare è un uomo dell’Intelligence, il dubbio sorge spontaneo: dice la verità o fa il doppio gioco? Sono rivelazioni o depistaggi?