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La task force sugli UFO, pareri a confronto

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Non si sa ancora quando entrerà in funzione, ma la task force sugli UAP  (UAPTF, la sigla in inglese) annunciata a metà agosto dal Pentagono non ha lasciato indifferenti. Ne hanno parlato giornali e tv, siti che trattano di scienza e blog per appassionati del mondo militare, commentatori interessati all’argomento e neofiti poco convinti. Chi con tono soddisfatto, chi con distaccato scetticismo. In ogni caso, la notizia della creazione di una unità speciale, sotto il comando dell’Intelligence della Marina, per studiare i fenomeni aerei non identificati non è passata inosservata. E come avrebbe potuto?

LA TASK FORCE SUGLI UAP HA SOLLEVATO UN DIBATTITO

LA TASK FORCE SUGLI UAP HA SOLLEVATO UN DIBATTITO

«La formazione di una task force sugli UFO è un altro gradito sviluppo nel recente rinnovato interesse per questi report da parte di agenzie governative e attori politici», ha ad esempio dichiarato Mark Rodeghier, presidente e direttore scientifico del Centro di Studi UFO “J. Allen Hynek”  di Chicago, interpellato da Insider Outer Space. Pur riconoscendo che al momento, in assenza di ulteriori dettagli, è impossibile giudicare con quanta serietà verrà preso in esame il problema, Rodeghier si è detto cautamente ottimista e pur consapevole della delicatezza della questione, ha auspicato «che il maggior numero di informazioni possibili venga rilasciato al pubblico in modo da poter essere tutti messi al corrente su questo argomento potenzialmente sconvolgente».

Molto meno impressionato (come da suo stile) James Oberg- giornalista, storico ma soprattutto scettico ad oltranza da anni impegnato a confutare tutti gli avvistamenti di strani oggetti volanti. «Non ho dubbi che i servizi di Intelligence militare in giro per il mondo siano sempre stati interessati ai “rapporti sugli UFO”, che ci sia oppure no un reale fenomeno inspiegabile dietro alcuni di essi», ha detto al sito Livescience, elencando una lunga serie di motivi assolutamente terrestri che possono aver spinto il Dipartimento della Difesa americano a questo passo. Primi fra tutti, mettere alla prova la nuova tecnologia di rilevamento e tracciamento, per testarla di fronte a interferenze di hacker o veri nemici  e verificare eventuali punti deboli che comportino letture erronee dei dati.

VERI VELIVOLI MISTERIOSI O ATTIVITÀ MILITARI SEGRETE CAMUFFATE?

VERI VELIVOLI MISTERIOSI O ATTIVITÀ MILITARI SEGRETE CAMUFFATE?

Ma non solo: gli UFO potrebbero essere, in realtà, attività militari classificate americane. In questo caso, farle passare per velivoli di natura misteriosa sarebbe utile per migliorarne il camuffamento, sviando dalla verità. Anzi, dice Oberg, al DoD sarebbe molto utile creare intenzionalmente rapporti UFO per distrarre, confondere o tenere buoni osservatori e analisti stranieri. «Gli osservatori perspicaci della scena UFO negli ultimi due terzi di secolo hanno notato una caratteristica rivelatrice dell’evoluzione dei rapporti» ha detto Oberg. «La loro natura è cambiata, tenendo il ritmo in modo inquietante con i progressi nelle tecnologie di rilevamento e osservazione umana». I vecchi UFO sono svaniti all’arrivo delle nuove tecnologie che li avrebbero documentati in modo inequivocabile, per essere sostituiti da anomalie che corrispondono esattamente ai limiti attuali delle nuove strumentazioni.

Convinto che l’annuncio del Pentagono non sia nulla di rilevante è poi un altro noto scettico, lo scrittore Robert Sheaffer. La task force, a suo avviso, è solo la risposta ufficiale e dovuta, in seguito al clamore sollevato dai tre video diffusi da To The Stars Academy. Di per sé, a livello militare, una task force è un gruppo di lavoro che viene messo insieme per affrontare uno specifico problema, dal quale ci si aspetta una relazione e una raccomandazioni riguardo la materia trattata e che viene poi sciolto a lavoro completato. «Non è qualcosa di aperto e in svolgimento, come fu il Progetto Blue Book. Non suggerisce un interesse del Governo in corso per gli oggetti non identificati», sostiene Shaeffer.

UN OGGETTO DEFINITO "NON IDENTIFIVCATO" DAL PENTAGONO

UN OGGETTO DEFINITO “NON IDENTIFIVCATO” DAL PENTAGONO

Agli antipodi  la posizione di Nick Pope, l’ex funzionario del Ministero della Difesa britannico che ha indagato, per conto del governo di Sua Maestà, sugli oggetti volanti non identificati. Intervistato da Fox News e sul suo blog, Pope non ha nascosto soddisfazione per questa mossa del Pentagono, nonostante le ambiguità contenute nel comunicato stampa. «Ci saranno prevedibili controversie sull’esatto mandato della Task Force sugli UAP  e l’uso della frase “incursioni di aerei non autorizzati nei nostri campi di addestramento o nello spazio aereo designato” è senza dubbio progettato per far credere che si tratti di droni in volo sopra basi militari. Ma non si può sfuggire al fatto che UAP è il termine che il governo, i militari e le agenzie di Intelligence usano per ciò che i media e il pubblico chiamano comunemente UFO. Era un termine che abbiamo reso popolare negli anni Novanta presso il Ministero della Difesa del Regno Unito, quando lavoravo su questo tema», ha scritto sulla sua pagina online.

L'EX FUNZIONARIO BRITANNICO CHE HA INDAGATO GLI UFO, NICK POPE

L’EX FUNZIONARIO BRITANNICO CHE HA INDAGATO GLI UFO, NICK POPE

E ancora: «Sostengo questa iniziativa e auguro alla task force ogni successo. So per esperienza personale quanto possano essere difficili tali ricerche e indagini ufficiali, dato lo scetticismo di molte persone all’interno del governo quando si tratta di questo fenomeno. Ma è un lavoro importante e il DOD lo classifica giustamente come una questione di difesa e sicurezza nazionale. Indipendentemente dal fatto che questi oggetti misteriosi che sono penetrati nello spazio aereo limitato e che interagiscono con gli aerei militari statunitensi provengano dalla Cina, dalla Russia o da qualche altra parte, dobbiamo accertare rapidamente la vera origine, la natura e l’intento di ciò con cui abbiamo a che fare e valutare quali minacce o le opportunità derivano dalla situazione».

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