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La “Roswell d’Europa”: cosa è precipitato nel Galles nel 1983?

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Proprio come a Roswell, nel 1947: qualcosa di ignoto si schianta e lascia a terra una miriade di rottami che un contadino scopre stupito nel suo podere.  Ma non appena interviene l’esercito, tutto scompare: il terreno viene ripulito, le tracce cancellate, l’operazione classificata e ufficialmente non è accaduto nulla. A dispetto tuttavia di chi voleva lasciare cadere nell’oblio anche questo misterioso episodio, nel caso avvenuto 40 anni fa in un paesino del Galles non tutto è stato requisito e nascosto dai militari: alcuni frammenti, recuperati all’epoca, sono stati di recente esaminati da due laboratori. E i risultati sono quanto meno intriganti…

LA CAMPAGNA GALLESE TEATRO DI QUESTO MISTERIOSO INCIDENTE

LA CAMPAGNA GALLESE TEATRO DI QUESTO MISTERIOSO INCIDENTE

La storia è stata riportata all’attenzione del pubblico da Mark Olly – scrittore, archeologo e personaggio televisivo britannico- nel libro “La Roswell d’ Europa”. In una gelida giornata di gennaio del 1983, Irwel Evans, un allevatore gallese, stava andando a radunare i suoi agnelli quando si accorse che sull’erba, a perdita d’occhio, c’erano degli strani pezzi metallici: erano distribuiti su una superficie- stimò in seguito-grande come tre campi di calcio messi insieme. L’uomo alzò poi lo sguardo e vide che gli alberi del vicino bosco avevano tutti le punte tagliate, come se qualcosa- volando rasente sul terreno- le avesse tranciate di netto. Il pastore, dopo qualche attimo di confusione, decise di avvisare la polizia. In men che non si dica, dalla vicina base militare della RAF (l’Aeronautica militare del Regno Unito) arrivarono nel villaggio di Llanillar decine di militari, sia in divisa che in borghese, che recintarono l’area e si misero al lavoro per tutta la notte.

L'AUTORE DEL LIBRO, MARK OLLY

L’AUTORE DEL LIBRO, MARK OLLY

All’indomani, l’erba era tornata pulita. Gli alberi, invece, non c’erano più: erano stati tutti stranamente abbattuti. Perché non è dato saperlo, visto che secondo la RAF non è mai stata condotta alcuna operazione in quell’area come pure non è mai stata rilasciata alcuna versione ufficiale dell’accaduto. «Ho chiesto spiegazioni al Ministero della Difesa, ma finora non ho ricevuto risposta», ha detto Emyr Hughes, segretario del sindacato degli agricoltori del Cardiganshire. «La RAF ha negato che ci fossero aerei in volo in quel momento. Inoltre, i loro radar non hanno rilevato nulla di insolito». Intervistato all’epoca, Evans affermò: «Qualunque cosa sia caduta dal cielo, si è rotta all’impatto. Doveva essere di discrete dimensioni. I rottami erano sparsi su quattro campi. Se l’oggetto avesse colpito un edificio, sicuramente la devastazione sarebbe stata terribile. Deve essere precipitato la notte prima che trovassi i detriti perché l’area era sgombra nel pomeriggio quando ho controllato il gregge. Io comunque non ho sentito niente di strano. Sebbene i pezzi fossero estremamente leggeri, devono essere caduti con una certa forza per recidere i rami degli alberi. È tutto molto inquietante.»

LLANILLAR, PICCOLO BORGO DEL GALLES

LLANILLAR, PICCOLO BORGO DEL GALLES

Ma come anticipato, in questo caso la capillare pulizia del terreno non è andata come previsto. Il giorno dopo la scoperta dell’allevatore, si recò sul posto un ufologo locale di nome Gary Rowe. Nei campi era sparito tutto. «Quando Gary arrivò lì non sembrava esserci niente», ha raccontato Olly al quotidiano The Sun. «Ma essendo un tipo sveglio, pensò: “Scommetto che non sono riusciti a ripulire il bosco”. Così andò a dare un’occhiata nel bosco e difatti trovò sei pezzi di metallo e due pezzi di un materiale che sembrava un foglio.» Successivamente, Rowe raccontò di aver ricevuto la sgradita visita di uomini in abiti scuri (i famigerati Men in Black…) che gli chiesero di consegnare quello che aveva raccolto, ma lui rispose di non avere più niente. E a quanto pare, i sinistri figuri si accontentarono di quella risposta e lo lasciarono perdere.

ALCUNI DETRITI TROVATI NEL BOSCO DI LL

ALCUNI DETRITI TROVATI NEL BOSCO DA GARY ROWE

L’ufologo, invece, ha conservato fino a oggi in un luogo segreto quei rottami metallici e ne ha consegnato alcuni frammenti a Mark Olly per sottoporli ad analisi. Mark li ha inviati a due diversi laboratori, uno in Australia e uno negli Stati Uniti. Sostiene di essere rimasto scioccato quando ha ottenuto i risultati dei test. Secondo il laboratorio australiano, il campione analizzato è schiuma di alluminio e si tratterebbe di un frammento di un velivolo militare americano perché su un lato è dipinto di verde e ha una specie di colla. «Eppure- afferma Olly- nel 1983 nessuno aveva la schiuma di alluminio: non avrebbe dovuto esistere allora». L’analisi effettuata negli Stati Uniti ha dato un esito differente: il campione è risultato sconosciuto. «Non sanno quale sia la sua origine, ma è fatto di lantanio, un metallo estremamente raro e costoso, difficile da trovare e da produrre. Quindi, abbiamo a che fare con schiuma di alluminio e lantanio. Ma se costruissi un mezzo volante in lantanio, produrre quella quantità di metallo costerebbe miliardi di dollari».

IL LANTANIO, UN MINERALE MOLTO RARO E COSTOSO

IL LANTANIO, UN MINERALE MOLTO RARO E COSTOSO

Adesso, secondo l’autore, ogni ipotesi diventa lecita. «Pensavamo che una volta tornate le analisi, avremmo messo tutto a tacere, invece c’è stato l’effetto opposto. In realtà, il mistero è diventato più profondo. Ma almeno ora abbiamo due materiali identificati con certezza, che non dovevano nemmeno esistere in quel momento», afferma. Secondo Mark Olly, quei frammenti sarebbero la prova della retro-ingegneria realizzata dagli Americani: «La mia opinione è che probabilmente si tratta di tecnologia aliena che è stata riprogettata». Questi risultati, a suo avviso, sono un passo in avanti in direzione della piena ammissione da parte dei nostri governi dell’esistenza di forme di vita extraterrestre intelligente. Conclude infatti così la sua intervista: «Non stiamo spalancando la porta della disclosure, ma sicuramente la stiamo grattando… Stiamo dicendo: “Aspetta un attimo, abbiamo prove fisiche”. Perché in questo caso non si tratta di luci lampeggianti, di strani testimoni oculari o di ipnosi.  È qualcosa di oggettivo, questa è una prova reale e concreta di qualcosa che è straordinariamente insolito per i terrestri e altrettanto insolito per gli extraterrestri.”

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