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La nostra nuova casa potrebbe essere su Titano…

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Dove indirizzare l’esplorazione spaziale? Quali mondi potranno un giorno diventare la nostra nuova casa? Nel dibattito attuale, la Luna e Marte sono in pole position: il nostro satellite sembra il luogo ideale per costruire delle basi dalle quali poi partire per viaggi più impegnativi, mentre il Pianeta Rosso al momento è quello che più di tutti entusiasma enti governativi e gruppi privati. Elon Musk, MarsOne, NASA: la corsa è aperta per toccare, per primi, la polvere marziana e dare il via ad una vera e propria colonizzazione umana.

LA LUNA DI SATURNO, TITANO

LA LUNA DI SATURNO, TITANO

Ma c’è chi va contro corrente e ritiene che dovrebbe essere un altro l’obiettivo al quale puntare. Ad esempio Titano, la luna di Saturno avvolta da una spessa atmosfera di azoto e costellata da laghi di idrocarburi. La tesi è sostenuta in un libro dal titolo “Beyond Earth- Our Path to a New Home in the Planets”, un curioso mix di dati reali e scenari futuristici.  A scriverlo, l’astronoma Amanda R. Hendrix , che lavora per il Jet Propulsion Laboratory, e il giornalista Charles Wohlforth.

I due autori bocciano i due candidati più vicini a noi- la Luna e Marte- per le eccessive complicazioni che i loro ambienti comporterebbero rispetto ad una presenza umana. Entrambi sono praticamente privi di atmosfera e sono bombardati dalle radiazioni: i coloni sarebbero costretti a vivere in abitazioni sotterranee e sotto il suolo andrebbero costruite tutte le altre strutture-incluse le serre nelle quali coltivare il cibo necessario per il loro sostentamento. Ogni attività superficiale andrebbe ridotta al minimo, proprio per i rischi correlati all’esposizione continua alle radiazioni.

Una situazione che non si ripeterebbe, invece, su Titano. La sua spessa atmosfera lo protegge e lo scherma. Certo, non è aria respirabile per noi, ma una maschera ad ossigeno risolverebbe il problema. E anche le basse temperature che lo caratterizzano sarebbero facilmente bypassate, indossando abiti sufficientemente pesanti. In aggiunta, la gravità ridotta renderebbe facili gli spostamenti sulla superficie del satellite. Anzi: quassù potremmo addirittura volare, sfruttando dei palloni o delle ali tipo deltaplano.

LA TERRA PARAGONATA A TITANO

LA TERRA PARAGONATA A TITANO

A rendere interessante la scelta di Titano, secondo la Hendrix e Wohlforth, è anche la sua enorme abbondanza di acqua e di idrocarburi. Mentre sulla Luna e su Marte dovremmo faticare per ricavare una sola goccia da bere, sul satellite più grande di Saturno ci basterebbe trivellare la crosta per arrivare alle sue vaste riserve di H2O. Per non parlare poi della disponibilità di metano, presente sia nell’atmosfera in forma gassosa, sia sulla superficie in forma liquida. Questa Terra primordiale, dove tira vento e piove, con un paesaggio segnato da dune, fiumi, oceani, presenta poi un’alternanza di stagioni: potrebbe essere- dicono di due autori- la migliore alternativa attuale al nostro pianeta.

Resta però da risolvere un grande problema: la distanza. La missione Cassini-Huygens ha impiegato ben 7 anni per arrivare da queste parti: un lasso di tempo proibitivo per un equipaggio umano che sarebbe esposto a microgravità e radiazioni in modo prolungato. Ma il problema-secondo l’astronoma e il giornalista-esiste anche nel caso di un viaggio su Marte che richiede comunque almeno sette mesi con tutte le complicazioni inevitabili per gli astronauti e per le quali la NASA non ha ancora trovato una soluzione. A partire da un razzo propulsore in grado di aumentare la velocità e di ridurre drasticamente la permanenza dello spazio. Una volta raggiunta una tecnologia più efficiente, anche il tragitto verso Titano sarà meno rischioso.

UN DETTAGLIO RIPRESO DALLA MISSIONE CASSINI-HUYGENS

UN DETTAGLIO RIPRESO DALLA MISSIONE CASSINI-HUYGENS

Nel libro non mancano elementi da fiction, come quando si immagina come potrebbe essere la vita quassù in un futuro nemmeno troppo lontano, tra tensioni sociali e ipotetiche città , mescolando forse fin troppo fantasia e scienza. Ma il messaggio di fondo non va sottovalutato: non esiste nessun altro luogo, nel sistema solare, come la Terra e dovunque andremo la vita sarà dura. Una scelta dolorosa che potremmo essere costretti a fare, prima di quanto pensiamo, se continueremo a maltrattare il nostro pianeta, ad inquinarlo, a sfruttarlo sconsideratamente. E cercare una nuova casa altrove non sarà né facile né gradevole.

SABRINA PIERAGOSTINI

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