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Storie d’estate: i fantasmi di Castel Taufers

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Non c’è castello che si rispetti senza il suo fantasma. Anzi, alcuni ne vantano più d’uno. E quelli più fortunati, possono anche mostrarne le immagini spettrali… Come Castel Taufers, il meraviglioso maniero che dall’alto di un promontorio domina la Valle Aurina, nel comune di Campo Tures, in Alto Adige. Proprio qui, un gruppo di “acchiappa fantasmi” afferma di aver fotografato una presenza molto particolare.

CASTEL TAUFERS, IN ALTO ADIGE

CASTEL TAUFERS, IN ALTO ADIGE

Il castello- edificato come una fortezza nel XIII secolo e poi trasformato in seguito in residenza- è perfettamente conservato: le stanze- ben 64- presentano gli arredi originali di epoca rinascimentale. Tra tutte, spicca la Sala dei Giudizi, adibita a tribunale fino al 1720: in questa ampia camera rettangolare ricoperta di legno pregiato, sono state estorte con la tortura molte confessioni e sono state inflitte molte condanne a morte. Ma è inquietante anche la storia della cosiddetta Stanza delle Streghe o degli Spettri: qui si sarebbe consumata la tragedia di Margarethe  Von Taufers.

La giovane- raccontano le guide ai visitatori in cerca di brividi- si era innamorata del capo delle guardie e voleva sposarlo, nonostante l’opposizione della famiglia contraria alle nozze con un uomo di lignaggio inferiore. La ragazza osò sfidare la famiglia e organizzò comunque il matrimonio. Senonché, quando lo sposo giunse all’altare, venne trafitto e ucciso da una freccia avvelenata. Margarethe da allora si chiuse nella sua stanza e pianse ininterrottamente per sette anni. Poi, il giorno del settimo anniversario dell’omicidio del suo amato, si lanciò nel vuoto togliendosi la vita.

LA SALA DEI GIUDIZI

LA SALA DEI GIUDIZI

La leggenda vuole che il suo spirito tormentato ancora si aggiri per il castello, emettendo gemiti e sospiri. Li avrebbe uditi anche il grande Alberto Sordi, durante le riprese del film “La più bella serata della mia vita” di Ettore Scola girato proprio tra queste sale antiche. Incuriositi da questa vicenda, Marino Fantuzzi, Nadia Fabbri e Maurizio Bertini, i componenti della Compagnia di Ricerca– un gruppo che indaga nel mondo del paranormale- hanno deciso di passare una notte d’estate tra le mura di Castel Taufers.

Armati di telecamere ad infrarossi, rilevatori di variazioni di campi elettromagnetici, geofoni, registratori e apparecchi fotografici molto sensibili, sono arrivati a Campo Tures per indagare. Hanno perlustrato ogni angolo dell’antico maniero cercando di captare ogni rumore sospetto, ogni minima anomalia. E hanno scattato migliaia di foto. Quando sono andati a rivedere tutto il materiale prodotto, hanno trovato un’immagine interessante che li ha spinti ad approfondire l’analisi. Aumentando i contrasti e alterando i colori è apparso quello che i ricercatori della CDR definiscono “un evento extradimensionale apparentemente attribuibile ad una proiezione temporale come impronta di luogo”.

LA SAGOMA DALLA FORMA UMANA EMERSA IN UNA FOTO

LA SAGOMA DALLA FORMA UMANA EMERSA IN UNA FOTO

Spiega infatti Nadia Fabbri:”Una sagoma dalle forme umane sembra staccarsi dalla parete di fondo ed assume la caratteristica della tridimensionalità, creando l’impressione della sua stessa ombra sulla parete. Quello che emerge sembra essere un soggetto maschile: presumibilmente indossa un abito a tunica o una veste che scende fino ai piedi. Si evidenziano i tratti somatici del viso e la presenza di barba di media lunghezza. Si presume, da questi particolari, che l’età del soggetto sia un’età matura”

Sorpresa: non è la donzella affranta che ci si aspetterebbe, ma un anziano signore barbuto. Insomma, Margarethe non si è fatta vedere, al suo posto si è presentato invece un fantasma finora sconosciuto. La Compagnia di Ricerca ha formulato un’ipotesi: si tratterebbe di Eugène Tisserant,  cardinale cattolico ed eminente orientalista francese (conosceva ebraico, siriaco, arabo, etiope e assiro) che presiedette due conclavi, scomparso nel 1972. Era molto amico dell’ultimo proprietario di Castel Taufers, l’abate benedettino Hieronymus Gassner, di cui fu a lungo ospite. Perché mai la sua anima debba vagare inquieta tra queste mura, però, non è dato saperlo.

I DETTAGLI DEL VOLTO BARBUTO

I DETTAGLI DEL VOLTO BARBUTO

Il castello altoatesino, così, si arricchisce di un nuovo mistero- e di un’attrazione turistica in più. In estate già vengono organizzate visite guidate a tema dedicate ai più piccoli, denominate non a caso “l’ora del fantasma”. I bambini si travestono da spettri e muniti di lanterne vengono accompagnati alla scoperta del maniero da una guida vestita in abiti medioevali che racconta loro favole e leggende. Alla storia di Margarethe, ora dovrà aggiungere anche quella di Eugène…

SABRINA PIERAGOSTINI

 

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