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“UFO-Parlano i piloti”, il nuovo libro-inchiesta

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I video del Pentagono hanno acceso come mai in passato i riflettori sugli UFO: grazie alla loro eccezionalità, le immagini di quegli strani velivoli dalle prestazioni inusuali inseguiti in volo dai jet della US Navy si sono guadagnate servizi televisivi e articoli di giornali di solito disinteressati al fenomeno. Ma non sono certo i primi casi straordinari che hanno avuto per protagonisti i piloti. Anzi, la storia dell’Aeronautica, tanto civile che militare,  è costellata da una lunga serie di incontri inspiegabili.

UN FOTOGRAMMA TRATTO DAL VIDEO GO FAST RIPRESO DA UN JET DELLA US NAVY

UN FOTOGRAMMA TRATTO DAL VIDEO GO FAST RIPRESO DA UN JET DELLA US NAVY

Li ho ripercorsi insieme ad  Alberto Negri, fondatore e presidente di Spazio Tesla, nel libro “UFO-Parlano i piloti” appena pubblicato da Mursia. Il volume è l’ideale prosecuzione- e nello stesso tempo, un approfondimento- di “UFO- Quello che i Governi non dicono”. In questo libro precedente, scritto a quattro mani con Pablo Ayo nel 2016, era stata presa in esame l’enorme massa di documenti ufficiali che enti governativi e agenzie di Intelligence hanno prodotto- spesso all’insaputa dei cittadini- per indagare sugli avvistamenti  riferiti dai rapporti del personale militare, dai racconti di astronauti e scienziati, dalle affermazioni di politici e uomini di fede- personalità in vista che hanno superato il timore del ridicolo e si sono esposti in prima persona.

 Adesso il focus si concentra nel dettaglio sui piloti, i testimoni forse più attendibili in assoluto, quelli più difficili da smentire. Addestrati a mantenere sempre i nervi saldi e a prendere decisioni in pochi istanti, preparati mentalmente e fisicamente allo stress del volo, cosci dell’enorme responsabilità che assumono quando si mettono ai comandi di un aereo, non sono certo soggetti che si possono definire suggestionabili né tantomeno individui privi di competenze specifiche. Quando affermano di aver visto un oggetto volare vicino a loro e di non aver capito cosa fosse, dovrebbero essere ascoltati e le loro parole suonare come un campanello di allarme.

MOSTRA IL NUOVO LIBRO

SABRINA PIERAGOSTINI MOSTRA LA COPERTINA DI “UFO-PARLANO I PILOTI”

Invece, anche loro per decenni sono finiti nel tritacarne mediatico: ogni volta che hanno osato parlare di incontri con velivoli ignoti, sono stati fatti passare per visionari. Risultato: hanno smesso di raccontare, ma non per questo di avere quei rendez-vous inquietanti. E accade oggi come 100 anni fa: il fenomeno infatti non solo non è tramontato come ci si aspetterebbe da una moda passeggera, ma continua tuttora e ha conservato nel tempo caratteristiche ricorrenti. Ad esempio, i velivoli avvistati sono sempre privi di ali, code, eliche, motori e di qualsiasi visibile mezzo di propulsione. E hanno prestazioni sempre nettamente superiori a quelle degli aerei più avanzati delle varie epoche.

Nella prima parte del libro affrontiamo in modo diacronico la storia di questi incontri impossibili partendo dalle prime testimonianze che risalgono alla Grande Guerra, quando questi assurdi mezzi volanti venivano chiamati “phantom airship”, per diventare poi “foo fighter” durante la Seconda Guerra Mondiale, “flying saucer” nel 1947, UFO negli anni Cinquanta del secolo scorso, fino alle definizioni più moderne- UAP (sigla che sta per Fenomeni Aerei Non Identificati) e AAV (Veicoli Aerei Anomali). Tanti nomi diversi per indicare un’unica realtà che talora si manifesta come una sfera di luce, a volte come un disco, altre come un oggetto triangolare o cilindrico, di dimensioni che variano da pochi metri a svariate centinaia… 

ALBERTO NEGRI IN POSA CON IL LIBRO

ALBERTO NEGRI IN POSA CON IL LIBRO

In questi primi capitoli, troverete episodi stranoti, come l’avvistamento di Kenneth Arnold del 24 giugno del ’47  (che segna l’inizio dell’Ufologia moderna), il famigerato crash di Roswell e l’invasione UFO di Washington, insieme a molti altri meno famosi ma non meno importanti, accaduti nei corridoi di volo degli Stati Uniti e della Cina, in quelli russi ed europei, Italia inclusa. Tra i tanti citati, c’è il near miss– l’impatto evitato di un soffio- tra un Boeing della Swiss Air e un velivolo misterioso vicino a New York nel 1997. O il caso mai chiarito dell’oggetto circolare rimasto sospeso sopra l’aeroporto internazionale O’Hare di Chicago nel 2006,  che schizzando via  lasciò tra le nuvole un foro perfetto dal quale si intravedeva il cielo azzurro. Episodi ricostruiti sulla base dei documenti dei gruppi di inchiesta-governativi e privati- che li hanno studiati, sugli articoli dei giornali dell’epoca, sulle testimonianze rilasciate dai protagonisti– piloti soprattutto, ma anche addetti ai radar e avieri.

La seconda parte, invece, dal titolo “le Storie”, affronta capitolo per capitolo le vicende più clamorose attraverso il racconto dei testimoni oculari anche con interviste inedite. Come quella che ci ha concesso il generale Giulio Mainini: nella sua lunga carriera ha ricoperto molti incarichi prestigiosi e tra le altre cose è stato anche a capo del 2° reparto dello Stato Maggiore dell’Aeronautica, incaricato di occuparsi delle segnalazioni degli oggetti volanti non identificati (poi diventato il Reparto Generale Sicurezza). Il destino ha voluto che proprio lui si sia ritrovato a inseguire una luce anomala quando era comandante del 21° Gruppo Volo a Cameri, in provincia di Novara.

IL GENERALE MAININI DURANTE L'INTERVISTA

IL GENERALE MAININI DURANTE L’INTERVISTA

Ad Alberto Negri ha parlato- per la prima e unica volta– l’uomo che il 17 ottobre 1966 fu mandato a intercettare un velivolo ignoto rimasto per ore immobile sopra l’aeroporto militare di San Damiano, nel piacentino. Dante Golinelli– questo il suo nome- ha sempre mantenuto la consegna del silenzio imposta dai suoi superiori, fino a quando non ha accettato di raccontare quella sua straordinaria esperienza a Negri. Nella sua memoria è ancora ben impresso quello che ha visto avvicinandosi all’intruso: era un grande oggetto perfettamente triangolare, dall’aspetto metallico e lucente di cui ancora oggi non sa dare una spiegazione logica. Forse questo è l’episodio più significativo mai avvenuto nel nostro Paese, sul quale però è calato inesorabile il silenzio dopo che l’Aeronautica lo ha ufficialmente archiviato come l’avvistamento di un normale pallone meteo…

Tra gli altri,  abbiamo intervistato l’ex comandante di Air France Jean-Gabriél Greslé, un testimone qualificato e molto informato sull’argomento UFO, che si è imbattuto per ben due volte in un oggetto misterioso quando era ai comandi di un aereo e una terza volta lo ha osservato da terra. Eventi che ci ha dettagliatamente illustrato. Abbiamo ricostruito poi i fatti- incredibili- della Ondata UFO del Belgio (2mila avvistamenti in un anno e mezzo) grazie all’aiuto del colonnello Andrè Amond. Non solo: abbiamo raccolto la testimonianza di un pilota di linea che ci ha svelato quanto sia frequente incontrare strani compagni di viaggio in volo e quanto sia poco opportuno parlarne in pubblico, almeno fino a quando si è alle dipendenze di una compagnia aerea.

DANTE GOLINELLI ACCANTO AD ALBERTO NEGRI

DANTE GOLINELLI ACCANTO AD ALBERTO NEGRI

“UFO- Parlano i piloti” dedica ovviamente ampio spazio agli ormai celebri video della US Navy– filmati autentici di reali fenomeni aerei non identificati, come ha di recente ammesso il Dipartimento della Difesa americano. Una conferma di valore storico, ma quasi inutile alla luce delle prove granitiche a sostegno della veridicità degli avvistamenti: nel libro troverete la testimonianza del comandante David Fravor, di altri suoi colleghi e degli addetti ai radar, il rapporto ufficiale stilato dalla stessa Marina Militare, le analisi effettuate sui video, le dichiarazioni rilasciate in varie sedi da Luis Elizondo – già a capo del progetto segreto del Pentagono per studiare le minacce aerospaziali avanzate- e quella, in esclusiva per noi, del fisico Hal Puthof da tempo coinvolto nella ricerca scientifica incentrata su questi fenomeni finora ritenuti fantasie da creduloni.

E invece no: ora il mondo della scienza incomincia a prenderli sul serio. Si moltiplicano le voci di accademici interessati allo studio sistematico di questi velivoli che sembrano violare le leggi della fisica. Si interessano agli UFO anche le società hi-tech, che sognano brevetti milionari dalla riproduzione delle sorprendenti capacità di volo di questi mezzi sconosciuti. L’esercito, a questo proposito,  ha già siglato un accordo da 750 milioni di dollari con la compagnia di cui ora fa parte Elizondo, To The Stars Academy, proprio per individuare e realizzare le tecnologie ultra-avanzate di questi AAV.  Scienziati famosi come Michio Kaku e James Sarfatti si sbilanciano in affermazioni che lasciano a bocca aperta.

I VIDEO DELLA US NAVY HANNO ACCESO I RIFLETTORI SUL FENOMENO UFO

I VIDEO DELLA US NAVY HANNO ACCESO I RIFLETTORI SUL FENOMENO UFO

Arrivati a questo punto, non dobbiamo più domandarci se gli UFO esistono, ma piuttosto cosa sono. Una domanda alla quale abbiamo provato a rispondere per comprenderne le potenziali implicazioni. Lo abbiamo fatto mettendo a confronto le opinioni, vagliando le ipotesi più accreditate, cercando di ricomporre le tessere di questo mosaico sempre più complesso nel quale la contro informazione e il doppio gioco potrebbero avere un ruolo centrale. E quel che traspare in tralice è un quadro sconcertante in grado di sconvolgere tutte le nostre certezze.

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