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Nella stanza, al debole ronzio della telecamera accesa si aggiunge improvvisa l’eco dei lavori stradali in corso. Un rumore di martello pneumatico che ci costringe ad interrompere l’intervista. Manuel, il mio operatore, si ferma , ma Erich Von Daeniken gli fa segno di proseguire:”Qui non siamo in uno studio di registrazione, questa è la vita vera!” e poi lo invita con un gesto della mano a chiudere bene la finestra prima  solo accostata. Il fastidio si attenua, possiamo proseguire con le domande.

Lei sostiene  che gli dei antichi erano in realtà Alieni con avanzate tecnologie. E lo dice in base ai testi antichi, dalla Bibbia ai libri vedici indiani. Può farci qualche altro esempio?

<Certamente… Ho già menzionato prima Enoch , ma c’è un altro testo che è chiamato “L’apocrifo di Abramo”.  Per la nostra fede, Abramo fu uno del Padri della Bibbia. In base a questo altro testo, appunto  “L’apocrifo di Abramo”,  egli da giovanissimo, a 12 anni, stava lavorando nei campi quando sentì un rumore provenire dal cielo. Guardò  in sù e vide un  carro di fuoco che scendeva a terra. Ebbe paura, cercò  di fuggire, inciampò, ma poi qualcuno lo tirò su sulle sue gambe. Abramo  vide così due esseri non terrestri. Il testo dice  proprio così:”Non ho mai visto simili creature sulla Terra”. Avevano le narici, ma non come quelle umane. Questi due esseri dissero ad Abramo:” Non avere paura, vieni con noi che ti mostriamo qualcosa”. E portarono Abramo sopra la Terra, lui descrive esattamente come il nostro pianeta appare dall’alto, come una sfera… Egli aveva paura lassù,   temeva di cadere giù sulla Terra, perché  il luogo santo in cui si trovava “girava su e giù, in continuazione”- proprio come se ti trovi a bordo di  un’astronave-madre in orbita attorno alla Terra. Essa infatti deve sempre girare, perchè ruotando attorno al proprio asse si crea all’interno dell’astronave una forza centrifuga ,  una sorta di gravità artificiale. Quindi il ragazzo- che fosse davvero Abramo o un altro, non importa…- il ragazzo descrive qualcosa che nessuno avrebbe potuto né immaginare né capire  fino a pochi anni fa , ovvero la rotazione attorno al proprio asse.

 C’è poi un’altra magnifica storia nella Bibbia, scritta dal profeta Ezechiele. Ezechiele vede qualcosa che scende giù dal cielo:  non descrive solo le ruote, le ali, ma cerca anche le parole giuste  per descriverne  il rumore. Lo compara così al   frastuono delle cascate d’acqua, estremamente rumorose. Ezechiele per me non ha avuto una visione. Lo sostengono i  teologi, dicono che abbia visto Dio guidare la sua macchina celeste attraverso il cielo. Come ho detto,  io credo in Dio, ma il mio Dio non ha bisogno di una macchina per spostarsi… Dio è onnipotente, è ovunque! Dunque, ricapitolando: nella Bibbia Ezechiele descrive questo avvistamento e in più ci sono i racconti di Abramo e di Enoch. Ancora: in tutti i testi indiani, in sanscrito, troviamo pagine su pagine in cui gli uomini vengono portati su nel cielo in stazioni spaziali o astronavi-madri dove vengono  istruiti- esattamente come avviene per Enoch dall’altra parte del mondo…- e poi vengono  riportati indietro sulla Terra. La nostra mitologia, che fa parte della nostra religione, è piena zeppa di queste storie. E le abbiamo scritte noi, o meglio, i nostri antenati.>

Siamo arrivati al cuore del concetto che sta alla base di tutti i libri di Von Daeniken. Per questo, lo scrittore fa un bel respiro e mi spiega questo snodo centrale del suo ragionamento.

< Non serve andare  troppo indietro nel tempo, pensiamo ai nonni dei nostri nonni, anche solo 150 anni fa. Erano pensatori brillanti, tra loro c’erano scienziati di valore e in buona fede. Ma vivevano in un mondo completamente diverso. Non avevano idea di cosa fossero le astronavi o i viaggi spaziali. Dovevano, per forza,  tradurre quei testi in una chiave religiosa, non avrebbero potuto capire nessun’altra forma. Ora noi invece capiamo il concetto di spazio, il concetto di vita extraterrestre. Sappiamo che un giorno sarà possibile viaggiare da una stella all’altra. Quindi noi dobbiamo ritradurre i testi antichi con significati moderni, con parole moderne. E lasciami dire un’altra cosa. Conosci la parola angelo… Che cos’ è un angelo? Secondo i testi religiosi, l’angelo arriva dall’alto, è un messaggero. In pittura ha sempre le ali, ha l’elmetto e  qualche volta –  come l’Arcangelo Michele-  ha persino la spada. Se però  al posto della parola “angelo” , scrivi la parola “creatura aliena”, si cambia l’intero significato della frase. C’è un’altra parola ricorrente nei testi sacri, la parola “paradiso”. E cos’è il paradiso? Secondo la religione, è il luogo della perfetta felicità, il luogo in cui  finalmente dopo una lunga e complicata  vita possiamo essere  felici, uniti con Dio nei Cieli.  Questo è il significato religioso del Paradiso. Eppure noi  sappiamo ci fu una guerra in cielo. Lo insegnano tuttora   il cristianesimo e il giudaismo. All’inizio in Paradiso c’era Dio, con i suoi angeli. Poi arrivò Lucifero…Andò fino al trono di Dio e gli disse: “Io non ti obbedirò più”. Così Dio chiese ai suoi collaboratori e all’Arcangelo Michele di gettare Lucifero giù dal cielo. E così Lucifero, nelle credenze popolari, è diventato il diavolo, Satana. Ma se accetti che il Cielo sia il luogo della perfetta felicità, non è possibile che ci sia uno scontro,  non ha senso! Allora: prima abbiamo cambiato la parola “angelo” con “Extraterrestre”. Ora proviamo a cambiare la parola “Paradiso” con “Astronave”- perché gli esseri umani  venivano portati in cielo e poi riportati sulla Terra. Quindi il Paradiso non era il luogo metafisico della felicità … E se noi cambiamo solo 10 parole nei testi antichi usando termini moderni, noi cambiamo l’intero contesto. Ed è esattamente questo che sto facendo e tutto acquista nuovo significato.>

Ma da dove venivano questi E.t., da quale pianeta, da quale costellazione? Come  e quando sono arrivati?

<Da dove sono arrivati? Non ne ho la minima idea. Possiamo solo fare delle congetture. Noi sappiamo che nel nostro sistema solare- eccetto che sulla Terra-  non ci sono altre forme di vita. Quindi devono essere arrivati da molto lontano, non sappiamo quanto. Non ne conosciamo la tecnologia, ma in ogni modo è possibile fare viaggi spaziali. Alla Nasa c’è uno studio in corso: ragionando per ipotesi, gli scienziati americani dicono che si potrebbe costruire un’astronave generazionale, gigantesca, tra la Terra e la Luna, una mega astronave. Immaginiamo di  farla muovere lentamente verso i confini del nostro sistema solare. Lentamente significa solo al  2 per cento della velocità della luce, non molto. Ma con il 2 per cento della velocità della luce si può raggiungere la distanza pari a 10 anni luce in 500 anni. Ora, nessuno di noi umani sopravvive 500 anni. Ecco perchè la chiamiamo “astronave generazionale”. A bordo si vive, si ama, si fanno i figli e poi si muore… Forse solo la generazione numero 29 arriverà a destinazione. E’ un viaggio noioso, ma si può fare, nessun principio lo impedisce. Allora, ipotizziamo che quel gruppo abbia impiegato 500 anni per uscire dal sistema solare. Ora noi diamo ai viaggiatori spaziali altri 500 anni per costruire una nuova astronave. Così ora abbiamo la vecchia e la nuova. Tutte le informazioni sono nel computer, non si deve ripartire da zero. Quindi abbiamo 2 navi spaziali , ora, e ognuna si muove ancora per 500 anni. Poi ne avremo 4, poi 8, è l’”effetto valanga”. Con una velocità di solo il 2 per cento di quella  della luce, fermandoci così ogni 500 anni , noi potremmo riempire la nostra galassia con la vita in 10 milioni di anni . Obietti che 10 milioni di anni sono tanti? Non è vero. La Via Lattea ha 10

miliardi di anni. Se impieghi  10 milioni di anni ad esplorarla, in fondo è un solo un millesimo… Insomma, tutto è possibile, se solo cambiamo il nostro modo di pensare.>

FINE TERZA PARTE

 

 

 

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