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Missione Titano: alla ricerca dell’origine della vita

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Missione Titano. L’esplorazione di una delle lune più interessanti del sistema solare diventerà presto una realtà: la NASA ha appena annunciato che invierà quassù un drone a propulsione nucleare per studiare la chimica del satellite più grande di Saturno, per molti versi simile alla Terra delle origini, quando cioè sul nostro pianeta si stavano innescando i processi che hanno portato alla formazione della vita complessa. Una specie di enorme laboratorio , per i ricercatori.

LA LUNA PIÙ GRANDE DI SATURNO, TITANO

LA LUNA PIÙ GRANDE DI SATURNO, TITANO

A volare nel cielo di Titano sarà un doppio quadricottero chiamato Dragonfly-in italiano, Libellula- che rapido e leggero (sarà grande 3 metri per 3, con una velocità di 12 chilometri all’ora), si sposterà da un punto all’altro della luna registrando dati e informazioni. Le condizioni di Titano sono ideali per l’uso di un drone, è stato spiegato in conferenza stampa: l’atmosfera infatti è quattro volte più spessa di quella terrestre, mentre la forza di gravità è sette volte più debole. Anche un uomo, con un paio d’ali posticce, da queste parti potrebbe spiccare il volo, ha detto  Elizabeth Turtle, la scienziata planetaria dell’Università John Hopkins che nel progetto Dragonfly è in prima linea.

Un primo sguardo ravvicinato lo ha dato la sonda Cassini: un passaggio veloce,  sufficiente però a rendere l’idea e ad accendere la curiosità dei ricercatori per quei paesaggi alieni, caratterizzati da dune, ghiaccio duro come la roccia e  laghi di idrocarburi (metano ed etano liquidi). Ma sotto la crosta congelata, gli astrobiologi sono certi che si nasconda un grande serbatoio di acqua ad una temperatura adeguata per la presenza di microorganismi. Ecco perchè Titano è considerato uno dei migliori candidati per la presenza di vita. A renderlo così più affascinante, da un punto di vista scientifico, è infatti la presenza di molecole organiche complesse che potrebbero essere i precursori di forme biologiche più complesse.

UN DETTAGLIO RIPRESO DALLA MISSIONE CASSINI-HUYGENS: UN LAGO DI IDROCARBURI

UN DETTAGLIO RIPRESO DALLA MISSIONE CASSINI-HUYGENS: UN LAGO DI IDROCARBURI

Già Carl Sagan, parlando di questa luna lontana, diceva: “Le molecole che sono piovute come manna dal cielo negli ultimi 4 miliardi di anni potrebbero essere ancora lì, in grand parte inalterate, a temperature sotto zero, in attesa dei chimici della Terra.”  Che potrebbero trovare di tutto, come ha confermato la Turtle: “Sappiamo che Titano ha tutti gli ingredienti necessari per la vita. Fino a che punto arriva la chimica in un ambiente che ha tutti gli ingredienti a disposizione?”, ha detto alla rivista  Scientific American. Sul satellite, si possono essere sviluppati spontaneamente chissà quanti esperimenti di chimica per centinaia, se non per miliardi di anni, troppo complicati da riprodurre in un laboratorio. “Quello che vogliamo fare,  è andare a prendere i risultati di quegli esperimenti. ” Anche se ci vorranno anni di viaggio e un miliardo di chilometri …

La Libellula della NASA non partirà prima del 2026 e dovrebbe arrivare in zona Saturno forse nel 2034. Il drone a otto rotori sarà anche un lander,  progettato per sfruttare il campo gravitazionale di Titano simile a quello terrestre e con una aerodinamica particolare per massimizzare la sua capacità di esplorare. Conterrà molti degli strumenti di Curiosity, il robottino marziano. Anche Dragonfly avrà una propulsione nucleare, con un generatore termoelettrico a radioisotopi anziché ad energia solare. Il motivo è semplice: il Signore con gli Anelli è molto lontano dal Sole e i raggi troppo deboli non basterebbero ad alimentare in modo costante e affidabile il quadricottero.

IL FUTURO DRONE-LANDER DRAGONFLY

IL FUTURO DRONE-LANDER DRAGONFLY

Ma soprattutto sarà equipaggiato con una serie di strumenti scientifici progettati per rilevare i prodotti organici  complessi e le bio-firme. Se c’è la vita, la scoprirà. Inoltre, sarà in grado di misurare l’attività sismica, utile per dedurre la presenza di un oceano nascosto sotto al ghiaccio, che si suppone sottoposto a pressioni immense. Da questo piccolo drone, gli scienziati si aspettano molto: come dalla chimica si passa alla biologia, come la vita si è fatta strada sul nostro pianeta, come si possa formare ovunque nello spazio quando trova le condizioni giuste. E tutto, grazie ad una libellula…

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