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“L’oceano di Europa è salato e forse ospita la vita”

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Lassù c’è un grande oceano. Si trova su un satellite di Giove chiamato Europa. La notizia non è nuova: da anni gli scienziati sanno che sotto la scorza ghiacciata di questa luna c’è acqua in abbondanza. Ma quello che finora non sapevano è che, molto probabilmente, quell’acqua è salata. E forse, quell’oceano contiene forme di vita. Qui, nel nostro sistema solare.

UN DETTAGLIO DELLA SUPERFICIE GHIACCIATA DI EUROPA

Secondo i ricercatori, quel mare è profondo qualcosa come 96 mila metri ed è coperto da uno strato di ghiaccio spesso poco più di 3 chilometri. Ma quello scudo non è uniforme. Lo abbiamo scoperto da circa due decenni, grazie alle immagini e ai dati della sonda Galileo. Sulla superficie congelata di Europa ci sono grinze, sintomo di fratture nel ghiaccio poi risaldate, e nuove crepe ancora aperte. Insomma, là sotto il mare è “vivo”.  Perchè il cuore del satellite è caldo: è questo calore a mantenere liquida l’acqua e a formare un habitat potenzialmente ospitale.

Finora però si era sempre ipotizzato che quell’enorme serbatoio di acqua fosse sterile. Mancano infatti  due elementi fondamentali, per poter affermare l’esistenza della vita, ovvero la presenza di componenti organiche e di sale.  Be’, secondo uno studio pubblicato sulla rivista scientifica “Astronomical Journal”, questi due ingredienti basilari ci sarebbero. Lo avrebbe appurato il gigantesco telescopio Keck II alle Hawaii. La ricerca è stata condotta dall’astronomo Mike Brown, che per primo ha individuato tracce di sale sulla luna di Giove.

Il ricercatore ha infatti rintracciato atomi di sodio nella sottile atmosfera di Europa già 15 anni fa. Sale, dunque. Ma di che natura? Stabilirlo non è stato facile, nè con il telescopio da terra, nè con l’aiuto di Galileo. “Il grande problema, con le nostre sonde spaziali, è che sono già obsolete quando vengono lanciate nello spazio”, spiega Brown. “Abbiamo iniziato a costruire Galileo nel 1977, ma è stata finita solo 15 anni dopo”. Nel frattempo, però, le lenti utilizzate nel centro astronomico hawaiano sono state potenziate e migliorate. Così quando Brown e il suo collega della Nasa Kevin Hand hanno dato un altro sguardo al satellite gioviano, hanno trovato nuove informazioni più dettagliate.

NELLA GRAFICA, UNO "SPACCATO" DELLA LUNA DI GIOVE

All’inizio, con un po’ di disappunto, hanno scoperto che il sale sulla superficie di Europa era solfato di magnesio. E se proveniva  dall’oceano sottostante, ciò significava che esso è probabilmente ricco di zolfo. Non un bel segnale, per chi cerca la vita. Ma il quadro si è poi mostrato più complesso. Infatti, il solfato di magnesio è presente solo sul lato rivolto verso l’altra luna di Giove, Io, come prodotto della sua attività eruttiva. E rimane così  aperta la possibilità che l’oceano di Europa sia salato. Anzi, deve esserlo, visto che questa luna ha un campo magnetico e quindi deve  essere elettricamente conduttiva- proprio com’è  l’acqua salata.

Escluso il solfato di magnesio, resta il cloruro di sodio – insomma, il nostro comune sale da cucina. “Non lo abbiamo ancora individuato, ma è la deduzione più ovvia“, dice l’astronomo. Una deduzione però con grandi implicazioni. Se davvero la crosta di ghiaccio superficiale è spezzata e ci sono- come sulla Terra-  enormi iceberg o pack in movimento tra i quali l’acqua è allo stato liquido, è assai probabile che lì sotto siano avvenute importanti reazioni chimiche.

È statisticamente inevitabile che anche Europa sia stata bombardata nella sua lunga storia da comete, cariche di quei “mattoni della vita” che nel loro viaggio spaziale hanno disseminato ovunque- anche sul nostro pianeta. Un oceano dalle temperature accettabili (sicuramente sopra lo zero) sarebbe stato un ambiente ideale. Tanto che Mike Brown afferma con sicurezza: “Io non sono un biologo, ma credo che se buttassimo una rete in quell’oceano, tireremmo sù qualcosa“.

IL PANORAMA DALLA SUPERFICIE DI EUROPA

Ma la Nasa non manderà in tempi brevi un robot-pescatore. Per ora è in fase progettuale solo l’invio di una nuova sonda- chiamata Europa Clipper- da mettere in orbita attorno a Giove a meno di 10 miglia dalla superficie del satellite. Dotata di strumenti molto più sofisticati di Galileo, da quella posizione ravvicinata sarebbe in grado di studiare la chimica della lontana luna. Se i dati fossero coerenti con l’ipotesi avanzata ora, la missione di un rover stile Curiosity  diventerebbe poi necessaria. E forse anche un tuffo in quelle acque che promettono sorprese.

 SABRINA PIERAGOSTINI

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